Crocevia

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Introduzione dell'autore:
Testo scritto per un concorso a tema "giovinezza". Rischio metafore sulla carreggiata.


Ti sei mai chiesta perché il rosso sia rosso? Ti sei mai chiesta come si costruisca una penna a sfera, o se gli uomini delle caverne sapessero ridere?
Ti sei mai chiesta perché esistiamo?
È primavera. Noi siamo primavera. Gli alberi si caricano di nuove gemme, le giornate si allungano, la neve si scioglie. Ed è in primavera che, sotto la neve, affiorano a poco a poco queste domande, timide lucciole che fanno capolino dal bosco al calar della sera. Ma ecco che, appena il cielo si fa blu notte e le stelle aprono gli occhi, più e più lucciole si svegliano. Diventano un vortice di luce lampeggiante ed inquieta, e calda. Ed è bellissimo, e un po’ spaventoso. Come essere in cima ad una scarpata con una meravigliosa valle sotto di sé. Le vertigini ci portano giù, la bellezza del panorama ci fa galleggiare. Ci si sente fragili ed euforici, e si vorrebbe gridare a squarciagola una risata.
Ci sono così tante strade davanti a noi… è primavera, dopotutto. Cosa faremo in estate? E in autunno? E come speriamo di vivere il nostro inverno, così nebulosamente distante, così vicino?
Forse a questo dobbiamo le vertigini, sul bordo di quella scarpata. Non solo alle domande. Alle strade. Dietro di noi, un semplice sentiero di campagna, sterrato, esile. Indirizzato verso il dirupo. E dove la parete di roccia scende verticale, a poche spanne dai nostri piedi, la pista procede diritta. Guardiamo davanti a noi. Una via avanza nel cielo, sale e scende, si contorce, si dirama. E laddove si formano nuovi e nuovi bivi, nuove e nuove strade si  librano nel cielo, annodandosi le une con le altre, formando un labirintico groviglio di cammini, di percorsi, di rotte. Non solo. Guardiamo intorno a noi. Altri viottoli, condotti e stradine arrivano da destra e da sinistra, unendosi al gomitolo nel cielo.
Facciamo un passo esitante sulla striscia di lastricato sospesa nel vuoto. E ci incamminiamo verso quella matassa, intravedendo quel che c’è oltre. Al di là dell’intreccio, molti viali procedono pressappoco in linea retta, verso l’orizzonte sfocato. Si accavallano raramente, raramente si biforcano. Avanzano gli uni distanti dagli altri, laggiù dove l’estate diventa autunno, poi inverno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2021 ⏰

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