Una Visione

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Introduzione dell'autore:
Leggete lentamente.





Guarda.
Là, sotto di noi. Dentro a quel capannone abbandonato, c'è una luce anche a quest'ora della notte.
È lo Scultore.
Oggi indossa un gilet di cotone grigio chiaro, sopra una camicia bianca a righe, ed ha annodata al collo una cravatta rossa. Di solito, porta un ingombrante cappotto ed un cappello a falde larghe.
I suoi capelli bianchissimi sono raccolti in cinque lunghe trecce, oggi come al solito.
È magro e robusto, e nonostante sia completamente sprovvisto di barba, inizia ad accusare l'età.
Quando lo incontri per strada, durante un'afosa notte estiva, è difficile guardarlo in faccia, per via di cappotto e cappello. Ma se abbassa il bavero, e si volta verso di te, puoi vedere i suoi occhi: sono grandi, e al posto delle iridi, ci sono due luminose galassie.
Ecco, ha spento la luce. Si sta riposando. Tra poco la riaccenderà, e riprenderà il suo mestiere. Di solito, mentre lavora, sorride.
Nel suo stomaco ruota un planetario, e il suo sangue è fatto di stelle e nebulose.
Quando esce, porta con sé nelle tasche degli universi.
Guarda, sotto di noi.
A quest'ora della notte, lo Scultore è ancora al lavoro.
Se vuoi, puoi entrare.

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