(CHLOE)
Quando viveva sulla principessa andromeda a Chloe piaceva passare il tempo con le ragazze più grandi. Le piaceva immaginarsi come loro, belle e interessanti.
Una sera una ragazza figlia di Apollo aveva mostrato un ipod alle altre.
"Prima non potevamo usarli, perché attiravano mostri, ora che siamo qua che senso avrebbe? Ahahah".
Anche le altre si misero a ridere. A Chloe in realtà non piaceva che sulla nave ci fossero i mostri, ma fino ad allora nessuno era mai stato sbranato vivo, quindi provava a non pensarci.
Chloe non aveva la minima idea di cosa fosse un ipod, le spiegarono che serviva ad ascoltare musica. La figlia di Apollo le passò quella che chiamò cuffietta o auricolare. Sentì una chitarra e una voce molto dolce. Il ragazzo che cantava sembrava avercela con la sua ragazza perché se ne era andata a New York.
"Che smielata che sei a volte" le disse una semidea.
La figlia di Apollo fece spallucce "Avrei dovuto nascere figlia di Eros".
"Eros ha figli?" aveva chiesto Chloe
"E chi può dirlo" le avevano risposto. Gli dei minori erano così tanti quanti erano i loro figli, chi escludeva che il dio della passione non avesse qualche discendente.
"Conunque io non fantasticherei romanticherie varie, con quella canzone" disse la semidea che aveva parlato prima, mentre di aggiustava allo specchio la coda.
"Presto la radiamo al suolo New York no?".Chloe riconobbe la canzone che stavano suonando al falò in quel momento, e provò a scacciar via il ricordo.
"Ho riflettuto su ciò che ci siamo detti, e ho una domanda" disse.
Nico annuì.
"Hai detto che tua mamma era italiana giusto?".
Nico fece di nuovo sì con la testa.
"Quindi sei europeo?".
"Beh sì, mia madre era italiana e sono nato in Italia... quindi sono europeo".
"Io in teoria dovrei essere di origine greca".
Nico la guardò stranito.
"Tutti qua lo siamo".
Chloe alzò gli occhi al cielo.
"Che c'entra! Intendo che il mio genitore mortale era di origine e nazionalità greca".
"O almeno così sa la mia mamma". aggiunse Chloe. Nico non disse nulla ma la domanda aleggiava nell'aria.
Chloe, anche se incerta se dirgli di più o no, finì per raccontare.
"Quando dico mia madre mi riferisco alla maga Circe.
Quando ero neonata Ecate mi lasciò a lei, mi ha cresciuta, quindi all'inzio mi ero abituata a chiamarla mamma. Poi in seguito mi è stata spiegato la questione dei semidei>>.
Nico era leggermente perplesso.
"Aspetta quella Circe? Ma non dovrebbe essere...".
"No, non è morta" si affrettò a chiarire Chloe "Circe è diventata immortale anche se non è propriamente una dea. Viveva sulla sua isola, e oltre me aveva molte altre "apprendiste", la aiutavamo nelle sue "attività".
"E adesso?" chiese Nico.
"Un giorno sono arrivati due semidei sull'isola... E so che non è andata bene, io però andai via prima".
Ecco le toccava dover vuotare il sacco.
Abbassò la voce "Una sera arrivò una nave, convinsero me e una mia sorella a scappare".
Ormai Chloe aveva capito che Nico fosse molto sveglio, e infatti colse subito di quale nave stesse parlando.
"La nave di Luke?" chiese il figlio di Ade.
Chloe annuì. Entrambi nonstante il baccano coprisse la loro conversazione cercava di parlare il più piano possibile.
"Ricevevamo spesso ospiti sull'isola finivano sempre per farsi abbindolare da Circe. Una mattina arrivò un gruppo di ragazzi capeggiato da Luke. E rano pochissimi, forse erano agli inizi della formazione dell'esercito, e tra di loro c'era Alabaster, un mio fratello".
Nico fece cenno di conoscere di chi stesse parlando.
"Non so come fece, forse Circe in realtà sapeva che anche lui era figlio di Ecate e aspettò prima di... sistemarli. Fatto sta che arrivata sera una mia sorella più grande mi prese da parte e mi disse che la notte prima aveva sognato Ecate. La dea nel suo sogno le aveva mostrato un porto in cui sostava la stessa nave da cui erano arrivati quei ragazzi. Parlò con Alabaster che acconsentì a portare anche me nonostante fossi piccola e scappammo con loro".
A Chloe vennero gli occhi lucidi "Non sono mai stata molto fiera di questa scelta, ma mi sono sempre ripetuta che era il volere di mia madre, come potevo dire di no?".
Nico sembrò riflettere.
"Mi dispiace dirti che non sono d'accordo". Rispose Nico, ma Chloe lo fermò subito.
"Oh no che credi. Ora detesto solo il pensiero di mia madre. Mi ha lanciato nelle più disparate situazioni e poi non ha fatto nulla per rimediare quando è andata male".
Chloe guardò verso il fuoco del falò.
"Inoltre ho scoperto che si tiene in contatto con le mie sorelle al campo. E anche quelli nell'esercito di Crono, le avevano parlato almeno una volta. Con me non ha mai fatto nulla del genere...".
Nico fu molto cauto nel fare la domanda successiva.
"Quindi tu infondo senti ancora l'astio per gli dei".
Chloe aggrottò un poco la fronte.
"Se ti stai preoccupando che sia d'accordo con l'ideologia di Luke e seguaci vari ti rispondo subito. Assolutamente no, ti ho già detto se non sbaglio che non collaborerei mai più". Fece una pausa.
"Ce l'ho solo con Ecate".
Nico guardò verso il cielo.
"Anche io una volta odiavo mio padre. Non credo lui mi abbia mai davvero amato come figlio".
"E ora?".
Nico sembrò rifletterci.
"Ci tolleriamo".
"Purtroppo è vero che non ci scegliamo i genitori" continuò il figlio di Ade.
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Nico di Angelo- La tua vera casa
Fanfiction> > > Crono è stato sconfitto e per il campo è l'inizio di un cambiamento. Molti semidei stanno arrivando e gli altri ragazzi del campo dovranno rapportarsi per la prima volta con i figli degli dei minori. Proprio tra loro Nico, costretto dal padre...