(NICO)
Per una volta, quando gli aveva raccontato di lei, Nico aveva sperato che Connor scherzasse. Nonostante l'insolita faccia seria dell'amico, stentava a crederci. Voleva davvero credere che scherzasse, ma ora che se la trovava davanti, non aveva dubbi. Non sapeva come fosse possibile, ma esisteva una figlia di Persefone, e per ironia, l'aveva appena trovata con i capelli ricoperti di fiori e foglie.
-Quindi tu saresti la figlia di...
-Sì, Persefone. Vedo che già ti hanno dato la notizia, se sei chi credo tu sia.
-Mi chiamo Nico di...- venne interrotto di nuovo -Il famoso di Angelo, finalmente!Nico non sapeva che pensare, al campo era più o meno conosciuto, ma dipendeva. Famoso per aver salvato il di dietro a tutti durante la battaglia contro Crono? O famoso come "l'inquietante figlio di Ade"?
-É da quando sono stata riconosciuta che spunta fuori il tuo nome. "Figlia di Persefone? Dobbiamo chiederlo a Nico, sicuramente saprà qualcosa" oppure "Devi conoscere Nico, ci serviva una coppia così".
Se partivano così dubitava che avrebbe voluto far coppia con lei. Continuò con quel suo monologo, e per fortuna abbandonò le imitazioni.
-Ho sentito varie versioni su di te, posso sentire quella ufficiale?
Nico era abbastanza innervosito
- Mi chiamo Nico di Angelo, sono figlio di Ade. Non ho alcuna idea di come sia possibile che tu esista, e non ho intenzione di fare coppia con nessuno, soprattutto se si presenta così.Sembrò soddisfatta. -Io mi chiamo Evanna, piacere. Lo stesso vale per me- si girò verso Clovis -Visto che mi hai trovato, così da poter subito tornare a poltrire, possiamo uscire dalla foresta?
Clovis annui e prima che potesse parlare, Evanna continuò.
-Il figlio di Ade no- disse indicando il sotto scritto -Non voglio dare soddisfazione a Drew, o raccontare per l'ennesima volta la storia della mia vita, per provare a dargli un senso.Clovis si rivolse a Nico -ti dispiace se provi a cercare gli altri da solo?
-No, fa pure.
-Bene, allora a stasera- e si allontanarono.Connor gli aveva detto che Evanna era arrivata al campo poco dopo la battaglia. "È stata la semidea riconosciuta più tardi di tutti.
Dopo due giorni nella cabina 11 non sapevamo che pensare, ma non fu troppo diverso dopo che fu riconosciuta. È stato uno dei pochi momenti, in cui ho visto Chirone davvero sconcertato, troppe cose che non quadravano". La sua storia sembrava appunto abbastanza contorta, era stata trovata in un collegio, ma della sua vita prima di entrarvi non si capiva molto. Lei stessa non ricordava molto bene, e quando provava a parlarne, si ritrovava davanti a dei punti vuoti nei ricordi, come se quella parte della sua vita non fosse mai esistita. Poi c'era il problema più ovvio "Chirone non sapeva soprattutto, come spiegare il suo essere figlia di Persefone. In teoria la dea poteva avere figli, ma in pratica non li aveva mai avuti".
Nico si era fatto la stessa domanda, se la sua matrigna avesse avuto dei figli, era brutto da dire ma, dubitava che Ade gli avrebbe lasciati vivere.Ora che l'aveva vista meglio ebbe di nuovo quella sensazione di averla già incontrata, ma la somiglianza della ragazza con la madre, finiva con la pelle bianca. I capelli biondi e ricci, gli occhi azzurri, erano l'esatto opposto di come appariva la matrigna solitamente. Non amava impicciarsi negli affari altrui, figuriamoci chiedere direttamente, ma lui stesso si poneva delle domande, e avrebbe voluto delle risposte da lei.
Continuò a camminare per la foresta, accompagnato dai suoi pensieri, finchè non si accorse di quanto in fondo fosse arrivato. Gli alberi erano ancora più alti, e dai rami più fitti, come a voler intrappolare chi stava dentro alla foresta. Stava per tornare indietro, quando si ricordò dove andava per non farsi prendere facilmente dai mostri, posti molto affollati. Tanti alberi significavano molte possibilità di perdersi, ma anche molti posti per nascondersi. Qualcuno di molto furbo, e abbastanza coraggioso poteva essere lì, bastava cercare bene. Finché non fossero stati trovati tutti non poteva uscire dalla foresta, tanto valeva trovarsi qualcosa da fare.
Cercò di essere più silenzioso possibile, anche se non fu facile, con tutti quei rami e quelle foglie a terra. Sul resto del campo splendeva solitamente il sole, ma forse la foresta aveva un po' delle regole sue, l'autunno la poteva arrivare. Sentì il rumore di acqua che scorreva, aveva abbastanza sete e decise di seguirlo. Nel frattempo aveva cercato di imparare il percorso da fare per tornare indietro, più ci si addentrava, più gli alberi assomigliavano ad un labirinto. Prima l'opera di Dedalo portava proprio nella foresta, sicuramente non era un caso. Il rumore dell'acqua si fece sempre più forte, finchè non la vide accovacciata alla riva. Delle spalle ricoperte da onde castane. Sembrava tranquillissima mentre si asciugava dalle goccioline la bocca, e non poteva non averlo sentito. Infatti girò il viso appena, finchè anche lei non riconobbe gli occhi scuri incorniciati da quei capelli corvini. In quei pochi secondi che rimasero a guardarsi Nico ebbe come un desja-vu (anzi, più una scena che si ripeteva davvero), con una sola differenza. Questa volta fu lei, prima che uno dei due potesse fare un passo, a svanire.
STAI LEGGENDO
Nico di Angelo- La tua vera casa
Fanfiction> > > Crono è stato sconfitto e per il campo è l'inizio di un cambiamento. Molti semidei stanno arrivando e gli altri ragazzi del campo dovranno rapportarsi per la prima volta con i figli degli dei minori. Proprio tra loro Nico, costretto dal padre...