Capitolo 12 - A quanto sembra l'armeria è un luogo sacro

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(NICO)
"Non puoi essere serio".
"Nessuna discussione" rispose Connor.
Dopo la colazione si ispezionavano le cabine, e oggi
Connor e suo fratello Travis erano gli incaricati. Arrivati alla tredici sembravano cercare ogni scusa per mettere un voto basso .
"Nico, hai guardato il tuo pavimento?" Travis diede un calcetto ad una maglia per terra.
"O il tuo comodino...?" aggiunse Connor prendendo una bottiglietta di Coca-Cola vuota.
"Prenderti cura della tua cabina fa parte dell'ambientarsi qua". Travis scuoteva la testa "Non va proprio bene".
Nico non aveva parole, Travis che faceva la parte di quello responsabile?
"Da voi sembra sempre che sia scoppiata una bomba!" si girò verso Connor che aveva una fintissima aria innocente.
"Beh allora sarai lieto di aiutarci" rispose Connor "Noi siamo stati valutati da Katie...".
I due fratelli cominciarono ad avviarsi fuori dalla porta.
"Lo stai facendo apposta perchè vuoi fatta compagnia?? Questo è sleale!" disse Nico rivolgendosi a Connor. "Noi abbiamo ancora altre cabine da guardare ci vediamo dopo, non farmi venire a cercarti!".

Dopo... che attività aveva oggi?
Nico prese il foglio con il suo programma da sotto al letto... e se era possibile perse ancora di più la voglia di affrontare quella giornata.

Nico ne aveva le scatole piene già da quando suo padre aveva usato nella stessa frase le parole "campo" e "restare". Ma un pensiero che gli aveva reso i piani più sopportabili era stato "dai almeno potrò passare tutto il tempo ad allenarmi evitando contatti sociali".
Pensiero che si era rilevato troppo ottimista dato che ora se ne stava seduto a ricamare.
"Benvenuti al centro di attività ricreative!". Una figlia di Efesto oggi apriva la lezione, accompagnata da un figlio di Atena che l'avrebbe aiutata a "illustrare la magnifica arte dell'ago e filo e i suoi pratici usi".
Il compito era in poche parole imparare a cucire qualche punto e farne qualcosa di utile
"Dato che oggi anche la cabina di Efesto è coinvolta nella lezione, il compito sarà rammendare le armature".
Accanto a Nico, Connor era tutto preso dall'infilare e sfilare ripetutamente il sottile ago dalla pelle sulla punta del dito. Ecco probabilmente non gli sarebbe stato molto d'aiuto.

"Ma chi mai si porterebbe il kit da cucito in battaglia" si stava già Sherman Yang.
Le rotelle nel cervello di una figlia di Efesto avevano cominciato a girare "Si potrebbe provare a creare uno scomparto esterno, tipo una tasca, o come un marsupio".
Mitchell, un ragazzo della casa di afrodite rispose prontamente "Oh no Lea non ci perder tempo. Sarebbe comunque troppo da effemminati per certi guerrieri dalla mascolinità fragile". Subito dopo strinse la cinghia di una spallina guardando Sherman con un sorrisetto che dava tutta l'impressione di essere una sfida.
Sherman si limitò a guardarlo malissimo.

Nico provò a capire come meglio poteva come dovesse usare gli strumenti, ma i suoi risultati furono scarsi. Provò a concentrarsi meglio, poi ci rinunciò. Notò invece che Chloe se la stava cavando benissimo. La sua armatura era pronta e riposta sul suo tavolo, mentre lei si era alzata per andare ad aiutare Cara.
Finì velocemente, le dita che si muovevano rapide come operazioni di una macchina.
Una figlia di Demetra, capelli neri e occhi verdi, si avvicinò presto a Chloe.
"Scusa non è che potresti aiutare anche me?".
Chloe rispose altrettanto imbarazzata "Certo, te lo mostro".
Nico per un momento fu tentato... ma no. Non c'era alcuna speranza, in nessuno scenario avrebbe chiesto alla figlia di Ecate di aiutarlo. Sarebbe dovuto diventare uno stupido per farlo.
Poco dopo infatti:
"No Connor".
"Ma dai ha un'ora che aiuti le altre".
"Io le aiuto, non faccio il lavoro al posto loro. Prendila come una occasione per azionare la tua testa stagnante".
Connor le fece una linguaccia e optò per avvicinarsi alla figlia di Efesto responsabile dell'attività, anche se pareva parecchio impegnata con gli altri.
A Chloe cadde l'occhio sul lavoro ancora incompleto di Nico. Si guardarono per un secondo, distolsero poi entrambi lo sguardo e lei tornò al suo posto.

Nico di Angelo- La tua vera casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora