Capitolo 16 - Il Dio Bifronte

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(JOSH)
Josh sapeva di essere diverso.
Era una consapevolezza che aveva da quando riuscisse a ricordare.
Prima di tutto aveva avuto una famiglia diversa. Nelle famiglie degli altri, i genitori erano perlopiù sempre sposati.

I suoi no.

I suoi compagni d'asilo avevano fratellini e sorelline, o dei fratelli e sorelle maggiori.

Lui no.

I papà degli altri bambini venivano a prenderli a scuola a fine mattinata.

Il suo lo aveva fatto solo una volta, l'ultima occasione in cui lo aveva visto.
Josh stava aspettando al cancello, quando aveva notato che si era avvicinato...no, era apparso un uomo, a pochi metri di distanza.
Guardava Josh, ma non si decideva a parlargli o venirgli incontro. Ancora più strana era stata la sua reazione nel vedere Josh uscire e dirgli "Papà, a mamma non piace quando porti il cappuccio, abbassalo!".
Suo padre restò spiazzato. Non tentò neanche di negare.
Josh ricordava che si era piegato sulle ginocchia, mettendosi alla sua altezza.
"Ciao Josh. Non noti niente di strano?". Gli aveva chiesto.
Josh aveva sussurrato anche lui pensando che suo padre gli stesse facendo uno dei suoi soliti giochi a domande.
"Sei venuto a prendermi tu e non mamma?". Aveva risposto.
"No, tra poco viene mamma". Disse suo padre. Si scostò un po' il cappuccio in modo che il suo volto fosse ben visibile, ma non se lo tolse.
"Josh. Come hai fatto a riconoscermi?".
Josh si sentì confuso. Che indovinello era?
"Che intendi? Sei il mio papà!".
Suo padre lo scrutò.
Josh si avvicinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio. "Puoi fare l'altra faccia poi però? È più bella".

Suo padre era solito dirgli di comportarsi bene, perché lui "aveva gli occhi anche dietro la testa", e si sarebbe accorto se non faceva il bravo. Josh capì che suo padre diceva sul serio solo molti anni dopo. A cinque anni pensava fosse solo un modo di dire.

Quel problema delle facce si ripresentò qualche anno dopo.
Un giorno nella casa 11 aveva sentito Travis raccontare di quando lui e il fratello avessero incontrato Ermes. Connor in particolare pensava di far dispetto proprio a Josh che era ancora indeterminato. Ma Josh aveva prontamente risposto. "Io l'ho visto mio papà".
Sua madre gli aveva detto che era meglio non dire che aveva conosciuto il padre, ma quella volta non aveva resistito.
Allora erano iniziate le domande da parte dei più grandi come Travis e Luke. Solo che finirono per non credergli.
Suo papà aveva gli occhi marroni, e aveva gli occhi grigi.
"Uno marrone e uno grigio?" aveva chiesto Travis.
"No no. Ha gli occhi marroni e poi ce li ha grigi". Aveva risposto Josh. Ed era la verità. Molti anni dopo aveva potuto constatare che una faccia avesse gli occhi marroni, mentre la sua altra faccia li aveva chiari. Stesso discorso pareva per il resto. Il naso era grande, ma poi era stretto con la punta in su. I capelli erano lisci e castani e mossi e biondi.
Nessuno gli credeva. Per nessuno aveva senso che la descrizione di due persone diverse fossero lo stesso uomo... Ma per Josh il fatto che quell'uomo fosse suo padre non dipendeva dall'aspetto. Gli credeva solo Vanessa. Anche se Vanessa credeva un po' a tutto ciò che Josh diceva.
Ma fu proprio Vanessa che ne parlò a Malcolm. Al figlio di Atena venne l'idea di parlare a Chirone, per scoprire chi fosse il padre di Josh. Purtroppo Josh non sapeva il suo nome.
Chirone aveva ascoltato, e aveva poi chiamato il signor D. Josh allora aveva ripetuto tutto di nuovo al signor D.
Gli adulti si erano scambiati uno sguardo, e poi il signor D. gli aveva detto "non esiste una persona così".
Josh sentiva che aveva detto una bugia. Ma Malcom gli aveva dato un pizzicotto capendo già che stava per rispondere male.

C'erano ragazzi al campo che avrebbero pagato una cifra che non possedevano per sapere ciò che Josh sapeva sul proprio genitore divino.

Eppure per Josh era tutto inutile. Restava nella casa 11.

Nico di Angelo- La tua vera casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora