Capitolo 14 - Non siamo mica ad un matrimonio greco

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(NICO)
Purtroppo per Nico, qualcuno se ne accorse.
E questo qualcuno bussò proprio alla porta della sua cabina la mattina dopo.

"Per quanto tu non la ammiri credo che Demetra abbia ragione sai? È importante che tu mangi" gli disse Percy mentre andavano a fare colazione.
"Può capitar a tutti di non aver appetito" ribattè Nico cupo.
"Si beh, ma... ".
"E poi quale è il senso di andare insieme? Non penso tu abbia parlato a Chirone o Dionisio della tua idea di non sederci da soli e mangiare insieme".
Percy sospirò "In realtà l'ho fatto, ma hanno risposto che non era "assolutissimamente" nemmeno da discutere".
"Ottenere l'obbligo di riconoscimento dei figli è più facile che arrangiare in altro modo la gerarchia alla mensa mi sa".
Percy si mise una mano sul collo "Beh si qualcosa del genere".

"Io a 12 anni ho convinto uno degli dei più testardi che ci sia a partecipare ad una guerra però" .

Pensò Nico mentre beveva il suo latte al cioccolato (infantile? Sì. Delizioso? Altrochè).

La sua testa continuò a rimuginare su quel pensiero finché non decise più tardi di sbatterlo in faccia a Percy.
"Dobbiamo parlare".
Percy era stanco, ma promise di dargli la sua massima attenzione.
"Tu senti che ti debba interessare, ma in realtà non ti importa davvero". Gli disse col tono più sicuro che riuscì a darsi di fronte al semidio a cui era stata offerta l'immortalità. Quello che per un po' era stato il suo eroe, ma lo aveva deluso in meno di un mese.
"Di che cosa parli...".
Erano entrambi seduti su una panca, a riposarsi dopo una lezione di scherma.
"È così. Tu provi a fare questa cosa di controllarmi... ".
"Io non provo a controllarti" si indignò Percy.
"Non fingere di non capire il mio discorso. Intendo che provi a fare questa cosa per cui ti pseduo-occupi di me, e cerchi di vedere se va tutto bene, quando entrambi sappiamo che la maggior parte del tempo non va tutto bene".
Nico scavo un po' la terra con la punta della sua scarpa.
"Il punto è però che non è cambiato molto. Sento che nonostante tutto ancora non riesci ad aver piena fiducia in me, hai paura che faccia qualche altro passo falso, se potessi farlo ti accerteresti anche che non faccia pensieri un po' troppo cupi".
"Vorresti farmene una colpa? Non è solo a causa mia". Gli rispose scosso Percy.
"Non ho finito. Oltretutto nonostante tu non ti fidi, allo stesso tempo non mi lasci davvero star nel mio perchè ti senti ancora in colpa. Provi pena per me". Nico provò con tutte le sue forze a far si che l'erba attorno a se non seccasse, ma non gli riuscì.
"Io davvero non capisco" iniziò Percy. "Tu davvero preferiresti se non mi interessassi a te? Se non provassi neanche a dedicarti del tempo? ".
Nico lo guardò senza rispondere, un po' incerto sui suoi stessi pensieri.
"Immagino di no". continuò Percy.
"Quindi perdonami se, come mi pare accada in continuazione nel nostro rapporto, io non riesca a capirti. A capire cosa tu voglia, cosa ti serva".
Nico si sentiva frustrato, ma pensò una cosa molto chiara e limpida, e decise di non farla restare solo un pensiero per una volta.
"Io vorrei... Qualcosa di vero santo cielo! Che gli altri si comportassero in modo spontaneo senza avere i loro soliti pregiudizi su di me".
Nico non sapeva neanche lui per adesso come elaborare al meglio questo suo bisogno.
Percy si vedeva si stesse sforzando. Nico provò ad aiutarlo.
"Ecco già il fatto che stiamo litigando mi sembra un passo avanti verso la spontaneità".
Percy lo guardò storto. Nico alzò le spalle.
"Percy!" chiamò da lontano Annabeth. "Chirone dice che deve parlarci".
Percy si alzò sospirando.
<<Anche tu Nico>> aggiunse la ragazza. "È una riunione tra capi cabina".

Quando arrivarono alla Casa Grande, al tavolo da ping pong c'erano già seduti anche gli altri. Travis non appena vide Nico gli fece cenno di sedersi accanto a lui picchiettando sulla sedia. Nico prese posto.
"Cosa stai provando a fare?".
"Voglio far centro nel bicchiere di Lou Ellen". Travis teneva tra le dita una patatina al formaggio a forma di pallina, e tenendo un occhio chiuso puntava sulla povera ragazza dalla pelle scura che Nico riconobbe essere la sorella di Chloe.
La pallina fece centro, schizzando la povera Lou. La ragazza però non ebbe il tempo per contraccambiare, perché Chirone iniziò la riunione.

Nico di Angelo- La tua vera casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora