Capitolo 1 - Qualcuno fa impazzire le caldaie

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(NICO)

Nico infilò la maglietta arancione del campo (una delle solite magliette nere era troppo rovinata). Non l'aveva portata nemmeno quando era rimasto un paio di giorni al campo, finchè non hanno ripreso ad evitarti' pensò, ma scacciò via quel pensiero, il rancore non lo avrebbe aiutato. Non che si aspettasse di fare amicizia, i pochi ragazzi che aveva conosciuto probabilmente si erano già scordati di lui , forse avrebbe potuto contare sulla simpatia di Percy, ma probabilmente aveva altri pensieri, come riposarsi con Annabeth e gli altri compagni più grandi. Di andare a fare colazione, sedendosi da solo al tavolo di Ade, con gli occhi di tutti puntati addosso, non se ne parlava, ma decise che non era il caso di evitare la doccia...

Era un po' in ritardo rispetto all'orario in cui iniziava la giornata al campo. Era arrivato in tempo per spiegare a Chirone la situazione grazie al viaggio d'ombra, con la conseguenza che si sentiva sfinito e dovette riposare. Il lato positivo era che, dato l'orario, forse avrebbe incontrato meno semidei in giro per andare alle doccie, si sbagliava. Invece di andare nei soliti bagni scelse quelli aggiunti da poco. Due edifici di marmo, uno per i ragazzi e uno per le ragazze, quest' ultimo con una fila molto più lunga. Invece prendere posto nella cosa si mise un po' in disparte. Se avevano dovuto costruire altri bagni dovevano essere arrivati molti nuovi ragazzi, riconosceva solo qualche ragazza della casa di Demetra, per il resto solo volti nuovi. A quanto pare c'erano molti semidei non riconosciuti fuori dal campo

-Spostatevi!- Un trio di ragazze arrivò scavalcando tutte le altre semidee in fila. La più alta con i capelli rossi disse ad alta voce  -Fate passare, un po' di acqua e sapone non migliorerà la vostra faccetta da figli di Efesto- Subito dopo che furono entrate vennero spinte fuori altre tre ragazze, a cui erano stati infilati dei vestiti troppo larghi. La più minuta, con ancora dello shampoo tra i riccioli biondi e con indosso un felpone troppo grande, si riaffacciò dentro il bagno urlando -Potrei riavere i miei pantaloni?- In tutta risposta ricevette dei jeans in faccia e se ne andò seguita dalle altre due. Non le aveva mai incontrate ma aveva la sensazione di aver già visto la bionda. Nel frattempo tre ragazzi erano usciti dal bagno e gli ultimi due della fila entrarono ed andò anche lui

(EVANNA)

-Controlla se arriva qualcuno- Evanna non aveva voglia di farsi vedere mentre si lavava a testa in giù lo shampoo dai capelli.

-Tranquilla, lo hanno già usato stamattina, però cerca di sbrigarti- Essere buttate fuori dalla doccia con la figlia di Demetra, che si occupava del giardino, aveva i suoi vantaggi.

-Non sai che darei per vederla scivolare nella doccia-

-Non credo tu ci tenga molto a provocarla Kenzie- Cara lo sapeva per esperienza, dai fastidio a Christi, ma a tuo rischio e pericolo.

-Deve solo sperare di non incontrare me o le mie sorelle nella prossima caccia alla bandiera- Evanna pregò che l'attività nella foresta quel giorno non comprendesse le armi, Meckenzie attaccava briga facilmente quanto era difficile fermarla, e la figlia di Nemesi non si sarebbe fatta troppi scrupoli a ''farle accidentalmente male''. Il trattamento speciale da parte di Christine (riservato soprattutto a loro) si ripeteva quasi tutti i giorni. Da quando le cabine erano più di dodici, il numero di semidei era raddoppiato, e Christine e le sue amiche amavano fare le prepotenti e mettere zizzania. Però non badavano più di tanto ad Evanna, la sua personale attaccabrighe era Drew. La figlia di Afrodite aveva come punto fisso tra la lista delle cose da fare darle giudizi non richiesti. "il tuo faccino mediocre è così pallido che sembri un fantasma" aveva la palle molto chiara. "Se chiamassimo Nico di Angelo potremmo trovarti un posto sottoterra, saresti più utile".

Sempre quel nome, Nico di Angelo. Lo aveva sentito nominare spesso, era stato d'aiuto durante la guerra che il campo aveva affrontato, ma Drew non ne tesseva le lodi, sempre che Drew avesse mai tessuto le lodi di qualcuno che non fosse se stessa. Quando incontrò Christie sembrava si fossero trovate, due stronze per la pelle, ma nella figlia di Nemesi c'era qualcosa di diverso. Christie aveva capito che avrebbe cominciato anche lei ad imporsi, se non voleva essere trattata come gli altri figli degli dei minori ultimi arrivati. Drew li trattava come scarafaggi. Evanna era sicura che non fosse questa l'intenzione di Percy Jackson quando chiese di far riconoscere al campo i semidei come lei. "Dovreste ringraziarlo, è merito suo se non siete nella cabina di Ermes e avete la vostra famiglia", tanto per lei non cambiava niente, era comunque sola.

Nico di Angelo- La tua vera casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora