-cazzo- Ella correva per l'aeroporto cercando di arrivare al Gate numero 10 senza troppo ritardo -non posso perdere il volo- la chioma rossa le finiva anche sul viso e lei con la mano libera cercava di spostare quelle ciocche attaccate alla fronte.
forse dovremmo fare un piccolo passo indietro... quella mattina Ella doveva partire per New York, suo zio Steve aveva deciso di prendersi la sua custodia, nonostante avesse quasi 19 anni, Steve non accettava che lei vivesse da sola in California, così dopo la morte della madre decise di chiamarla e farle un biglietto di sola andata per New York.
-buongiorno e benvenuta, prego si accomodi pure e si goda il viaggio- la ragazza rivolse un sorriso allo Stuart ed iniziò a camminare verso il posto che le era stato assegnato "18D". Indosso le cuffie e, prima di mettere il cellulare in modalità aereo, scrisse un messaggio alla sua migliore amica ed al suo ragazzo "sto partendo, ci vediamo tra due settimane", sorrise al pensiero che dopo due settimane i due l'avrebbero raggiunta per passare un po' di tempo insieme.
Il viaggio durò relativamente poco, 5 ore della sua vita, che saranno mai? dopo aver preso i bagagli si avviò verso l'uscita e chiamò un taxi, l'autista mise la valigia della giovane dietro e le chiese dove dovevano andare -Stark Tower- rispose con tono dubbioso -è sicura?- la ragazza controllò il cellulare dove aveva scritto tutti i dettagli per raggiungere lo zio -beh si, sono sicura, abbastanza- l'uomo sorrise e mise in moto l'auto. Quando il taxi si fermò la ragazza scese ed alzando lo sguardo si sentì un'inutile cosina in confronto con quell'enorme costruzione, prese il bagaglio pagò l'autista e chiamò lo zio, o almeno ci provò, mentre camminava a testa bassa per trovare il numero andò a sbattere contro qualcuno -mi sei mancato- disse alzando lo sguardo -anche tu- Ella abbracciò Steve -allora è qui che vivi eh- sorrise e poi aggiunse -con gli avengers- il biondo le scompigliò i capelli e rise -li conoscerai tra poco- prese la valigia di Ella ed iniziò camminare davanti alla rossa che istintivamente lo seguì.
Mentre camminavano Ella si guardava in torno, era tutto magnifico, enorme e super tecnologico, sentì una presenza alle sue spalle e si voltò, un uomo alto con la barba ed i capelli biondi era fermo dietro di lei -Cap è tua nipote immagino- la ragazza sorrise ed allungò la mano per presentarsi -piacere Ella- l'uomo prese la mano della ragazza e l'avvicinò alle sue labbra -Thor- Ella già sapeva chi fosse, ma lei sperava che lì ci fosse anche il fratello, non sapeva perché ma dopo ciò che accadde a New York era rimasta molto colpita dal ragazzo, ma era certa che non lo avrebbe mai incontrato.
-Ella?- la ragazza si girò di scatto -si?- Steve rise -mi stai ascoltando?- la ragazza lo guardò negli occhi -in realtà no- sorrise imbarazzata -simo arrivati, questa è la tua stanza, proprio ieri sono arrivati gli scatoloni con il resto della tua roba- Ella aprì la porta della stanza e si girò per guardare lo zio -n..non è troppo grande?- Steve le posò una mano sulla palla e con lo sguardo la invitò ad entrare per vederla meglio, tutta la roba era ancora negli scatolini, ma comunque la stanza ancora spoglia era bellissima, le pareti erano di un grigio molto chiaro, il letto aveva la testiera in ferro con delle decorazioni, nel vederla la sua testa fece pensieri molto perversi che mandò via scuotendo la testa, vi era una libreria quasi vuota ma che lei avrebbe riempito con i suoi amati libri, l'armadio era molto spazioso e pieno di specchi.
-Grazie- Ella abbracciò Steve -smettila, dietro quella port c'è il tuo bagno, se vuoi darti un rinfrescata fai pure, quando avrai finito ci troverai quasi sicuramente in palestra o in sala-
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Origin /Loki Laufeyson\
Fanfiction-la cosa più preziosa del mondo di certo non viene custodita in una teca fragile, già ciò che c'è al suo interno si potrebbe rompere facilmente- -pensi quindi che io sia fragile?- -sei così tante cose Ella e si fragile è tra queste...