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Ero lì davanti a tutti, le parole a cui avevo pensato per ore erano svanite, sentivo caldo ed il cuore quasi mi usciva dal petto, il vociferare suonava lontano ed io cercai lo sguardo dei due che stavano alla mia destra, mi guardavano cercando di trasmettermi sicurezza.
Presi un bel respiro -mai prima d'ora avrei mai immaginato di trovarmi qui- il popolo si zittì -solo nei libri ho letto di regni come il nostro, perché si ora posso dire nostro, solo in libri ho letto di regine e re- respirai ancora a pieni polmoni -ora sono qui, davanti a tutti voi e comprendo come vi sentiate- mi schiarii la voce e feci cenno ai due principi di avvicinarsi -non conosco la vostra storia, ne conosco solo una piccola parte, non oso immaginare come sia essere piegati sotto al potere di un altro regno- presi le mani dei due -da oggi Mùspllsheimr ed Asgard sono uguali- alzai le mani dei due -nessuno prevarica sull'altro- il vociferare si fece più forte, chinai il capo verso il basso e strinsi più forte la mano di Loki -LEI NON È CIÒ CHE AVEVAMO IMMAGINATO- mi morsi la lingua trattenendo a stento le lacrime, le parole si erano bloccate nella mia gola, non riuscivo a dire nulla, così rimasi in silenzio.

Poteva sembrare strano, stupido e anche poco maturo, ero andata via.
Da due giorni ero chiusa in camera, molti avevano bussato ma nessuno nella Stark Tower mi aveva vista o sentita.
Anche i libri mi avevano stancata, parole su parole che non facevano altro che rimbambirmi ancora di più. Non dormivo bene e guardandomi allo specchio quasi non mi riconoscevo, li occhi erano rossi e gonfi, le palpebre erano di un leggero viola, le gote ormai quasi avevano i solchi delle lacrime e le mie labbra non erano mai state così tagliate e gonfie.
Stavo male ma non volevo che gli altri mi vedessero così.
Quando due giorni prima avevo lasciato il regno avevo abbandonato la corona sul trono, avrebbero trovato qualcuno che poteva sostituirmi, qualcuno in cui porre le speranze di una possibile ripresa.
Potevo essere io, non avevano creduto in me, mi avevano insultata e più di tutto rimbombava nella mia testa una frase "non sarai mai una regina! Sei sola una stupida ragazzetta innamorata della gloria".
Io una ragazzetta innamorata della gloria? Io che nemmeno sapevo che quel posto esistesse? Io che avevo accettato il trono per non far iniziare una guerra? Io che volevo la pace?
Ebbene sì io a quelle parole ci avevo creduto e mi avevano ferita nel profondo, come un pugnale che lento entra nella carne dopo essere stato immerso nel più velenoso dei veleni.
Troppo tempo avevo sofferto e per troppo tempo ero stata la prima a risolvere problemi che non erano i miei, ero stanca, troppo stanca.
La mia via di fuga era stare sola, aspettare che quel veleno sparisse e venisse cancellato, aspettare... quell'attesa che mi logorava dentro.
Un grande controsenso vero?

-ho già detto che non voglio vedere nessuno- posai la schiena sulla porta e scovolai verso il basso -ti parlerò io allora- la voce di Loki era calma e dolce -ti ascolto- sentii che il dio si era messo nella mia stessa posizione -È tutto così vuoto adesso, è tutto piatto e senza senso. Ed è strano lo so, io dio dell''inganno mi sento vuoto, però tu.. tu colmi ogni vuoto- sospirai e con un filo di voce risposi -Ho una lotta dentro che fa paura, un po' come la lotta tra il cielo e gli inferi, sono divisa in due tra il rialzarmi o il buttarmi giù, ma forse il mio corpo ha già preso la sua scelta- lui si schiarì la voce e dopo pochi secondi parlò -comprendo il tuo dolore, ti starò accanto e ti porgerò la mia mano, sta a te prenderla- sorrisi mi alzai e feci scattare la serratura, finalmente dopo giorni, il dio, che si era alzato dopo il suono fatto dalla serratura, allungò la mano verso di me la afferrai, senza pensarci e lui mi buttò tra le sue braccia -Spero davvero che tu possa capire la mia sofferenza adesso- il sussurro nel suo petto quasi svanì, pensai che non mi avesse sentito, le sue labbra si posarono lentamente sulla mia testa.
Restammo abbracciati, in silenzio in mezzo al corridoio, nessuno parlò e nessuno dei due si staccò da quell'abbraccio. Respirai a pieni polmoni il profumo di Loki, era buono e fresco.
Ci staccammo e lui mi condusse verso il mio bagno, aprì l'acqua, si bagnò la mano e lentamente la passò sul mio viso, era gelida, un brivido percorse la mia schiena -ti fa bene sta ferma- continuai a farmi accarezzare il viso dal ragazzo, in silenzio tenendo gli occhi chiusi.

Solo ora mi rendevo conto delle condizioni della mia stanza, il letto sfatto con i cuscini macchiati dalle lacrime, un posacenere pieno posato sul comodino destro, i libri buttarti atterra e piatti con all'interno il cibo che non avevo mangiato.
-non hai mangiato- guardai Loki che aveva alzato uno dei piatti posati sulla scrivania, scossi la testa abbassando lo sguardo -va a farti una doccia qui sistemo io- -stai dicendo che puzzo?- sorrisi lievemente e lui annuii con un sorriso dolcissimo -grazie- andai verso il bagno lasciando il dio nella stanza.

Quasi mi addormentai sotto la doccia, l'acqua bollente scorreva sul mio corpo e mi rilassava tutti i muscoli. Uscii dalla doccia avvolgendo il corpo in un asciugamano, lentamente entrai nella stanza che ora sembrava totalmente diversa. Loki era seduto vicino alla scrivania -ti senti meglio?- annuii e mi sedetti sul letto -vestiti che andiamo un po' dagli altri- chinai il capo verso il basso e mi alzai andando verso l'armadio, presi i miei vestiti ed andai in bagno.
Legai i capelli ancora bagnati ed andai verso Loki, gli sorrisi ed uscimmo dalla stanza.

-Ella- Steve venne verso di me con le braccia aperte, lo abbracciai e respinsi le lacrime. Ci staccammo e guardai gli altri -scusatemi- -Ella non devi scusarti- Nat e Wanda vennero da me -tutti voi non c'entravate nulla ed io vi ho respinti restando da sola- tutti mi sorrisero un po' amareggiati -l'importante è che stai bene Ella- posai una mano sulla spalla di Clint ed andai a sedermi -ci sono i pancake- Loki mi porse un piatto, aggrottai le sopracciglia e sposai leggermente io viso per non guardarli -devi mangiare- -non ho fame- abbassai la testa -ti prego- presi il piatto e tagliai un pezzettino, iniziai a masticare lentamente.
Posai in piatto vuoto sul tavolino, potrai le ginocchia al petto guardando gli altri, ridevano tra di loro, mi sentivo quasi estranea a quella situazione. Portai lo sguardo su Loki e notai che mi stava guardando, ci guardammo negli occhi per pochi secondi e poi io abbassai lo sguardo sorridendo.
-Ella ehi Ella- alzai lentamente la testa guardando Banner -si?- l'uomo sorrise -c'è una missione, te la senti?- ingoiai rumorosamente della saliva -io ehm io...- mi bloccai e Banner sorrise -resta qui tranquilla- sorrisi e mi diressi verso la mia stanza.

Ero fermamente convinta di essere sola nella torre, uscii dalla stanza per andare a prendere qualcosa da bere.
-non dovevi andare via- mi si bloccò il respiro, quella voce era familiare e capii subito di chi si trattava -il popolo non voleva me- mi voltai verso la donna, che avevo scoperto si chiamasse Luc -Ella il TUO popolo è in rivolta- scossi la testa -non mi importa- bevvi un sorso d'acqua -sei stata creata per essere regina- la voce di Luc era ferma e forte -senti Luc, non sono quella giusta, non so nemmeno come parlare ad un popolo- lei rise e si avvicinò -vieni con me su Mùspellsheimr- scossi il capo e lei continuò -vedrai con i tuoi occhi e poi deciderai- -ho già preso la mia scelta- -vogliono attaccare la Terra e poi Asgard- mi pietrificai -andiamo-

Origin /Loki Laufeyson\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora