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Si sentiva già del trambusto da fuori del locale.
Si sistemò quel gilè che riuscì a comprare con i soldi ottenuti dal duro lavoro ed aprì la porta, con un sorriso sul viso.
<<Buonasera e benvenuto~>> lo accolse una donna, con forse il seno un po' troppo in vista. Teneva in mano un vassoio con boccali di birra fresca e il corvino nel prese uno, congedando gentilmente la donna. Si fece spazio tra la folla e si sedette ad un tavolo, posando il boccale sul tavolino per poi guardarsi intorno.
Non veniva là per le belle donne, non veniva solo per staccare un po' dalla vita monotona, ma veniva per una persona.
Teneva gli occhi puntati al bancone del bar, aspettando la sua entrata e nel mentre sorseggiava la birra presa.
<<Aah..Quanta gente oggi, non trovi Tonks?.>> si stava allacciando il grembiule al basso ventre e sorrideva, era gioioso. Negli occhi di Sirius scattò un luccichio, non appena lo vide. I suoi occhi verdi, i suoi capelli color miele e le cicatrici sul volto, che potevano sembrare per molti macabre, ma Sirius le trovava attraenti. Trovava attraente qualsiasi cosa di lui, dal suo aspetto al suo carattere. Era davvero circondato da donne meravigliose ma lui aveva occhi solo per lui, era l'unica persona che riusciva a farlo sciogliere, a fargli provare emozioni inspiegabili.
Da anni lo osservava da lontano, tenendo nascosti i propri sentimenti e rimanendo a volte ferito.
Si alzò dal tavolo e si sedette al bancone, sperando di ottenere la sua attenzione.
<<Buonasera Sirius!. Tutto bene?.>> purtroppo si avvicinò Tonks, la donna che lavorava con il castano e che forse era la sua donna.
<<Il solito?.>> sorrideva come faceva a qualsiasi cliente; Sirius annuì ma il suo sguardo era vago, perso sull'uomo.
<<Olè!. Rieccoti, Sirius.>> ed eccolo che si avvicinò, posando le mani sul  bancone e sporgendosi un po' <<Come va?.>>
<<Bene, sì direi bene.>> afferrò il bicchiere che Tonks gli porse e ne bevve un sorso, lanciando prima un sorriso ammaliante a Remus.
<<Ahh..I vecchi tempi, ricordi?. Io, te e James.>> sospirò.
<<Già, il vecchio James..>>
<<Oh ma Harry come sta?.>>
<<Ha ottenuto un lavoro, dal Duca.>>
<<Allora erano vere quelle voci!. Cavolo, James ne sarebbe fiero.>> prese un panno e diede una lucidata al bancone.
<<Sono davvero fiero di quel ragazzo, è ormai un uomo.>> ridacchiò un po'.
<<Hai fatto davvero un bel lavoro, Sirius.>> gli diede due pacche sulla spalla e poi corse via, da un altro cliente. Sospirò e si accarezzò la spalla, arrossendo sulle gote.

<<Mh?.>> c'era davvero un rumore strano e il vocio della folla e il trambusto della musica non poteva essere, essendo il locale chiuso. Come al solito, rimaneva ancora un po' fuori da locale, fumandosi una sigaretta. Ma quella sera sentiva un rumore strano, come se qualcuno stesse grattando e sbattendo le mani sul muro e alcuni mugolii.
<<G-gn..Ugh..>>
Sirius lanciò a terra la sigaretta e si avvicinò, con le mani in tasca, al rumore. Nella penombra del vicolo dietro il locale, si vedeva una persona che era accovacciata a terra accanto al muro e ogni tanto lo grattava con delle unghie davvero lunghe e affilate.
"Che cazzo è..." si avvicinò ancora, con più cautela ora.
<<Tutto bene?.>> non avrebbe dovuto aprire bocca. La persona si girò di scatto. L'inconfondibile castano chiaro dei suoi capelli con quelle striscioline di bianco, la barba del medesimo colore e il viso pieno di cicatrici e quegli occhi verdi, proprio i suoi.
<<Eh?. Remus...Remus sei tu?.>> si avvicinò ancora.
<<Fermo!. N-non..ti avvicinare...non...farlo...>> parlava a fatica, sudava davvero tanto e si copriva la testa con un mantello.
<<Remus che hai?.>> si accovacciò pure lui, allungando una mano verso il suo viso.
<<S-sirius...VA VIA!.>>
<<No cazzo!. Che ti prende?!.>>
<<L-lo dico per..il tuo bene...va via..>> si morse il labbro e Sirius potè notare i denti ora aguzzi.
<<C-che..cosa sei..>> ritirò la mano ma non si allontanò. Era davvero Remus?.
<<A-ah Sirius...Sono un mostro...>> chiuse per un momento gli occhi, sforzandosi a trattenere dei lamenti.
<<Remus...Che posso fare per aiutarti..?..>> eppure gli si duoleva il cuore. Non aveva paura, era preoccupato.
<<Scappa..Rifugiati da qualche parte o...ti ucciderei...>> provò a sorridergli con dolcezza ma riuscì solo a fare una smorfia di dolore.
<<Non voglio lasciarti solo Remus...>>
<<N-non preoccuparti..S-sopravvivo...Vai..v->> ma una morsa gli strinse il cuore e urlò dal dolore. Si poteva sentire il suo cuore battere all'impazzata, gli arti del corpo diventare improvvisamente grandi e pelosi e il viso allungarsi, in un muso canino.
<<Scappa..S-sirius..!.>>
Il corvino sgranò gli occhi e rimase senza fiato, vedere l'amico trasformarsi in una creatura leggendaria. Si alzò a stento e prese a correre, senza voltarsi. E poi sentì un ululato ma già si rifugiò in casa, col cuore in gola.

House of Cards || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora