Capitolo 8: Eh Becca?

398 18 0
                                    

Dove diavolo era finita Becca,  perché cazzarola non c'era traccia di lei?
Presi il telefono e cercai immediatamente nella rubrica il suo numero di telefono, schiacciai il tasto verde e in ansia aspettai che quel fastidioso 'bip bip' si trasformasse magicamente nella voce di Becca, che invece fu sostituita dalla 'fantastica' voce del cazzo della segreteria telefonica.
In piena rabbia e disperazione scagliai forti pugni sulla porta d'ingresso della casa di Becca ma ovviamente senza alcun risultato, fino a che a un certo punto dietro di me sentii dei passi che pian piano si fermarono, girandomi vidi Matt che mi guardava alibito.
"Char, cos'è successo?" 
"Matt, i-io dovevo and-andare a casa di Becca p-poi a un certo pu-punto lei è sparita, nel-nel nulla"
I singhiozzi mi soffocarono le parole in gola, ma per fortuna sul viso di Matt apparve un espressione di compassione, come se avesse capito come mi sentivo,  inutile dire che non ci pensò due volte per abbracciarmi.
"Tranquilla Charlotte troveremo una soluzione, non può essere sparita nel nulla"
"Matt sta sera non aveva nulla da fare oltre che stare con me, sua mamma non era a casa e sta sera non doveva neanche ritornare, al telefono non risponde nessuno e casa non c'è anima viva, come faccio a stare calma sapendo che la mia migliore amica è scomparsa come se nulla fosse!"
Mi sorrise dolcemente e mi lasciò un bacio casto sui capelli, circondò il mio collo con le sue braccia e mi guardò negl'occhi.
"Vieni, andiamo dalla polizia, non vorrei che se ti innervosissi di più mi tireresti gli stessi pugni che hai tirato alla porta"
Anche se in una situazione al quanto sgradevole aveva fatto una battuta che poteva essere al quanto irritante mi era comunque riuscito a strappare un lieve sorriso.

Arrivati dalla polizia chiamai i miei genitori per fargli esporre denuncia sulla scomparsa di Becca, dopo avergli raccontano la storia, inutile dire che rimasero a dir poco alibiti, non so se più per la scomparsa della mia migliore amica oppure perché avevano veramente realizzato che quella.. buona donna di sua madre era letteralmente assente nella sua vita e che non sapesse neanche che sua figlia era momentaneamente scomparsa.

Passammo due ore emmezza in commissariato tra una domanda e l'altra della polizia; anche se infastidita sapevo che quello era il loro lavoro e che lo facessero soltanto per ritrovare Becca.
Uscendo dal commissariato verso le 20,38 vidi Matt che mi guardò un po' nervoso.
"Char, visto che sta sera non abbiamo mangiato hai voglia di venire a mangiare a casa mia?"
Mi sorpresi parecchio, non riuscivo a credere che avesse avuto tutto questo coraggio per chiedermelo davanti ai miei genitori.
Guardai mia madre come se gli avessi già posto la domanda, capendo annuì automaticamente.
"Va bene Matt"
Salutai con la mano i miei genitori che mi ricambiarono con uno sguardo 'guai a te se fai cavolate'.
Io e Matt arrivammo in una grande villa nel cuore della città,  a primo impatto rimasi a bocca aperta senza farmi notare troppo da Matt.
"E quindi tu vivi tutto solo soletto in questa 'piccola' casa?"
"Purtroppo si, come ti dicevo oggi i miei genitori ci sono poco e niente,  viaggiano in continuazione per il mondo e non hanno praticamente il tempo di restare a casa"
Tirò fuori dai suoi fantastici jeans neri che io adoravo le chiavi di casa e aprì la porta.
Ad accoglierci fu un grandissimo salotto con mobili chiari, che risaltavano grazie al fantastico parquet scuro; subito sulla sinistra c'era il bancone dell'isola della cucina che delimitavo lo spazio del salotto per dare inizio a una splendida cucina verde e nera.
"Char entra pure, non sei mica obbligata a rimanere sulla porta d'ingresso"
" wow Matt ma questa casa è bellissima,  è praticamente la mia casa dei sogni.. è stupenda"
"Vieni ti faccio fare il giro della casa"
Oltre alla cucina e al salotto nel piano terra aveva un bagno molto spazioso e anche se le camere erano tre erano tanto grandi per farci entrate tutti i liceali a una festa di fine anno; al piano di sopra si trovavano tre camere da letto, di cui una dei suoi genitori non molto spaziosa, una di sua sorella e una sua, la più spaziosa, proprio perché lui è quello che la 'vive' di più questa casa. Per finire al piano di sopra c'era un'altro bagno, una sala ds giochi, e la stanza con un mega televisore chiamata stanza del cinema. Mi fece vedere soprattutto la sua camera che era costituita una una spaziosa cabina armadio il letto matrimoniale, e due grandi comodini ai fianchi del letto, nell'angolo della stanza si trova una poltrona con un piccolo tavolino di vetro. Ero stupita da come nonostante fosse da solo, avesse una camera e una casa così tanto pulita. 
Affacciandosi al bancone della sua camera, si poteva vedere la piscina che si trovava nel giardino del retro.
"Questa casa è davvero un sogno"
"Come lo sei tu"
Mi spinse sul suo letto e mi incominciò a baciare appassionatamente, ero al quanto confusa, ma sinceramente mo faceva più tosto piacere, quindi me ne sono sbattuta e ho lasciato che lui continuasse a... baciarmi.

IL DIARIO DI UNA TEENAGERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora