Eyeless Jack

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"Andiamo, t/n! Muoviti! Sarà divertente!" La mano del mio amico, N/A (Nome Amico), mi tira verso sé.

"Lo so! Lo so, sto arrivando, riesco a camminare con le mie gambe!" Rassicurandol*, levo la sua presa dal mio braccio e l* lascio correre sulla sabbia bagnata, mentre i nostri piedi vengono bagnati dalle onde marine, che raggiungono la riva. Era un tardo pomeriggio d'estate, le vacanze avevano raggiunto il suo avvenire, era finalmente arrivato Agosto. N/A mi aveva proposto di svolgere un rituale; essendo amante dell'horror e del paranormale, non ho potuto non dire di sì.

Ritornando all'attuale situazione, N/A ed io raggiungemmo la nostra meta: un capanno del tutto vecchio. La facciata era decisamente tenuta male, ma anche l'interno non era dei migliori. Questo provocò un brivido salirmi per tutta la colonna vertebrale.

"È questo il posto di cui ti ho parlato! Non lo trovi... da brivido?" N/A gesticolò dei gesti da film horror.

"Sì.. da brivido! Sei sicur* che è il posto giusto?"

"Assolutamente! Questo capanno mi è stato consigliato da Federica, lei se ne intende di cose horror. Dai, guarda! È nel bel mezzo di una piccola foresta, in una spiaggia quasi sconosciuta al pubblico. Più horror di così..."

Già. Perché Federica aveva suggerito un posto tanto balzano? Complimenti...

N/a tirò fuori un foglio e diversi materiali che servivano per il rituale, posandoli sul parquet di legno ed invitandomi a sedere sul pavimento impolverato e sporco. Accettai la sua proposta e mi sedetti sul pavimento.
La sensazione che avevo in petto aumentava, non era affatto buona.

N/a accese le candele, disponendole in un cerchio, per poi sedersi all'interno del cerchio e stendendosi per terra, poggiò la sua mano sul suo rene, e recitò la frase:
"Eyeless Jack, Eyeless Jack, prendi il mio rene, Eyeless Jack, Eyeless Jack, prendi il mio rene..." andò avanti così per ben 2 minuti, ma qualcosa andò storto.

Il vetro della finestra del capanno si ruppe in mille pezzi, nessuno aveva lanciato qualcosa o cercò di entrare nella vecchia struttura, nessuno e nemmeno qualcosa. Il colpo improvviso mi fece sobbalzare, ma N/a pareva immobile, non muoveva un muscolo, continuò a ridere stes* per terra.

"N/a? Oh, alzati, non hai sentito un cazzo?"

Nessuna risposta. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata, provai in tutti i modi a svegliarl*. Controllai il polso, il sangue circolava ancora, era ancora viv*. Provai a portare il suo corpo sulle mie spalle, cercai di alzarl* da terra e trascinarlo fuori dalla struttura, ma invano. Nemmeno il cellulare dava linea, tutto stava andando male, fin troppo. L'unica alternativa che mi rimaneva era quella di lasciare N/a lì e andare a cercare qualcuno che mi aiutasse a portarl* via.

Con decisione corsi verso la porta. Chi mi ritrovai davanti, o meglio, ciò , fu una delle cose più raccapriccianti di sempre: una figura che sembrava essere umana stava immobile sulla soglia della porta, una maschera blu copriva il suo volto, imbrattata di un liquido dal color nero, identico alla sua felpa che indossava in quel momento. Subito mi accorsi che aveva fra le mani un bisturi, esattamente lo strumento che veniva utilizzato per scopi medici, durante operazioni.

Il mio instinto provò a spingerlo con forza lontano dalla mio raggio, ma ahimè, egli fu più veloce, e forte, prevenendo le mie mosse: scagliandosi addosso, la persona mi fece cadere per terra, un tonfo forte fu udibile per entrambi, portando le braccia sopra il mio capo. I polsi venivano stretti da una forza disumana, quell'essere poteva essere...?

La mia ginocchiata improvvisa lo colse alla sprovvista, la sua maschera cadde e il suo volto si rivelò alla luce del Sole, che scompariva col passare dei minuti: le mie teorie furono confermate, lui era davvero Eyeless Jack, colui a sua volta sacrificato nei suoi giorni di normalità! Le orbite non avevano colore, se non nero, sembrava stesse piangendo, questa era l'impressione che dava il liquido che fuoriusciva dai suoi occhi. Ringhiò al mio gesto, un ringhio che non sembrava terminare, l'avevo fatto incazzare, e tanto!

La paura prese il sopravvento sulle mie azioni, le lacrime cominciarono a fuoriuscirmi e a bagnare il mio viso. EJ non smetteva di tenermi ferm*, grugnì una seconda volta e avvicinò il suo viso al mio.

"Lasciami passare, umano. Lascia che prenda i reni del tuo compare, lascia che faccia il mio lavoro. Dopotutto io sono stato chiamato, no? Queste sono le conseguenze che avvengono se si gioca con la magia nera!"

EJ aveva una voce ancora umana, mescolata ad un pizzico di voce demoniaca. EJ continuò:

"Se lascerai fare il mio lavoro, allora ti riparmierò e sarai in grado di fuggire via e vivere, non mi rivedrai mai più! D'altro canto, se continuerai a mostrarti ostile, benchè ti abbia dato una possibiltà, in questo instante prenderò anche i tuoi reni"

Adoravo N/a, gli/le volevo bene, un mondo di bene, anche se ci vedevamo solo durante il periodo estivo, a causa della distanza, la possibilità che mi stava offrendo EJ non era da sottovalutare, a tale proposito, la presi subito in considerazione, malgrado la situazione in cui si trovasse N/a. Feci la mia scelta:

"Me ne andrò, non farò nulla, non sarò d'intralcio! Fuggirò e non mi-"

"E sia, umano"

Il demone riuscì a teletrasportasi, a quanto pare, vicino il corpo di N/a. Continuai a piangere, questa volta con foga,ed alzandomi da terra, mentre il ragazzo si chinava per compiere la sua operazione, uscì dal capanno correndo come se non ci fosse un domani, ed urlando la frase continua:

"AIUTO, VI PREGO! HO BISOGNO DI AIUTO!"

Il fiato dei miei polmoni doveva fuoriuscire tutti quanto, la mia voce doveva sentirsi fino ad una buona distanza, dovevo fare in tempo. Dovevo.

Non riuscì.

N/a venne ricoverat* in ospedale la sera stessa di quella giornata, venne ritrovat* in condizioni stabili, nonostante Eyeless Jack avesse eseguito l'operazione il tardo pomeriggio. Riuscì a trovare una coppia ed una famiglia nelle vicinanze che chiamò il 118 e a trasportare il corpo di N/a fuori dal capanno.

Non sarei mai più rientrat* lì dentro.

La mattina seguente l'infermiera mi fece accomodare nella stanza di N/a. Il mazzo di fiori venne poggiato sul comodino alla destra del letto ospedaliero, vicino la flebo. L'infermiera chiuse la porta una volta che mi sedetti e mi raccomandò di non chiedere nulla al paziente che potesse riportare alla luce eventuali traumi.

N/a dormiva profondamente. La mia mano accarezzò leggermente e con dolcezza il suo braccio, il braccio opposto alla flebo.

"Mi dispiace, N/a. Non me lo perdonerò mai. Ma ti prometto che affronterò quel demone. Te lo prometto"

Avevo intenzione di ritrovarlo. Ritrovare Eyeless Jack e sfidarlo, a costo dei miei reni. Non fu così difficile.

Fu lui a ritrovare me.

Creepypasta & ARGs x lettoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora