Masky (2)

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Questa canzone ricorda molto il mio periodo di medie, e l'ho riscoperta solo ieri, quanto mi manca a volte quel periodo... anyways, vi consiglio di ascoltarla nel mentre della lettura. Enjoy, my dears.


Panta rei.  Tutto scorre.

Eraclito. 

Questo è ciò che pensavo mentre l'acqua scorreva sulla mia pelle, sedut* nella vasca da bagno.  Occhi spenti che guardavano l'acqua infilarsi nello scarico e svanire alla mia vista. Finita la mia doccia, mi misi comod* e siedo sul divano. Lanciai un'occhiata fuori alla finestra, le luci serali illuminavano la notte calda. 

Ero sol* a casa. Di nuovo, anche se non mi disturbva. Il libro stretto fra le mie mani mi tenne compagnia per un breve momento, finchè udii un rumore dalla porta di casa. Vento? No, qualcuno aveva scassinato la porta. Qualcuno era... in casa mia?! 

Alzo lo sguardo dal libro,, lo poso e mi avvicino alla porta. Sì, era leggermente aperta, la serratura manomessa e gocciolante di lubrificante. Cazzo. Girai lo sguardo verso il lungo corridoio buio di cui mi ritrovai davanti e posai una mano sul cuore. Potei sentire le su7e contrazioni, o battiti, aumentare per l'adrenalina. 

Ed eccola lì, la figura misteriosa che mi apparve davanti, la persona che aveva violato la mia proprietà. Non mossi un muscolo, ma dovevo agire; la porta di casa m'era icina, pochi passi e l'avrei spalancata, correndo via dallo sconosciuto. 

Con sangue freddo le mie gambe cercano di fare il minimo rumore, senza farlo accorgere di ciò che stessi facendo. Non tralasciò alcun dettaglio. Mi notò.

Corse verso di me con velocità, solo allora notai la maschera bianca dai tratti femminili correre cercando di prendermi, lui mi è più veloce e mi afferra. E' basso, in carne, ma questo non significa che non abbia forza, anzi: le sue braccia mi stringono con forza, cerco di strattonarmi, così da liberarmi dalla sua presa. Niente da fare.

Urlai così da farmi sentire da qualcuno, eppure sembrava che nessuno mi sentissa. 

"AIUTO" Urlai fino a perdifiato, ancora nulla. Una sua mano scivolò sulla mia trachea, il fiato cominciò a mancarmi, fin quando, quasi completamente svenut*, pronunciò testuali parole:

"Non puoi scappare. Va tutto bene."

Spalancai gli occhi e mi accorsi di essere sudat* ovunque, dalla testa ai piedi. Non faceva così caldo, fu solo un sogno, eppure così reale. I miei sudati piedi toccarono il pavimento, stranamente freddo, dirigendomi in bagno per sciaquarmi il viso. Alla vista della mia faccia nello specchio non potei notare la mia gola leggermente violacea, tendente  persino verso un grigio.

 Se quello che avevo appena sognato era frutto della mia mente, com'ero procurat* tali segni?

Ci avrei pensato la mattina seguente, dissi. Ora ritorna a letto. Così feci, mi coricai sul materasso ed aspettassi che riprendessi sonno, dopodichè i miei occhi si chiusero, pesanti come massi.



???'s POV.

Inclinai la mia testa in direzione del suo corpo, la giacca mi parve stretta. Le mie gambe fecero avanti ed indietro, la mia schiena poggiata contro lo schienale della sedia a rotelle. Sedevo difronte alla mia vittima, ora divorat* dal sonno. Oh, se ne rese conto all'epoca, ma non del tutto.

Non era solo un sogno, raggio di sole. 

Ma tu ricorda ciò che in mattinata ti ho lasciato appeso per tutto il muro della tua stanza, fogli appesi e fogli dispersi sul tuo pavimento:

Panta rei. 

Eraclito.

Creepypasta & ARGs x lettoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora