-Emily-

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Ma perché cavolo i mostri devono rovinare momenti così?!

Nico aveva appena ricevuto un trauma fortissimo e quelli tentano di ucciderci proprio ora?

Che vadano nel Tartaro!

Sembravano due ragazzi normali sui 17 anni, solo che indossavano delle armature ed erano circondati da un vento leggero. Anemoi thuellai, pensai.
Avevano l'aspetto dei tipici bulli insopportabili.
Uno alto e biondo, l'altro basso e tozzo.

- è già, Lews, piccoli e indifesi! - esclamò Paul.
Non doveva avere molti neuroni per cervello.

- taci idiota! - ribatté l'altro.
- cosa ci fanno due giovani mezzosangue inesperti da soli? - aggiunse.
- cosa ti fa credere che siamo inesperti? - lo incalzai.

Nico mi aveva svelato di una tattica che usava una sua conoscente, Annabeth, se sei in dubbio, parla.
Mi sembrò un'idea geniale.

L'anemoi sogghignò.
- credo di sapere il fatto mio -
- hai detto bene, credi. ma cosa puoi farci? non sembri tanto intelligente -
Ora era arrabbiato.

- io sono intelligente! - si inserì Paul.
- non intendeva te, idiota! -
- ehy io non sono un'idiota! tu lo sei! -
E in un'attimo si erano messi a litigare.

Ok, ora dovevo solo arrivare ai grifoni. Così potevamo combattere in modo equo.
O scappare.
Meglio scappare, decisi.

Ma, purtroppo, Lewis non era poi così stupido.
- oh no, voi non andate da nessuna parte - annunciò.
Incominciò a lanciare scintille verso Artur e Tormenta, che, spaventati, scapparono via volando.

Wow. Certo che eravamo proprio fortunati.

- oh che c'è, bimba? sei triste perché i vostri animaletti vi hanno lasciato? - mi derise Paul.
Strinsi i denti.
L'ho già detto che erano bulli insopportabili?

- dai amico le signore non si trattano in questo modo - scherzò Lewis - cosa possiamo fare per lei, Mamuasel? ha un'ultima desidero prima di morire? -

Un'idea mi passò per la testa.

Era da pazzi.
Ma io sono pazza.

- in realtà sì. Ho da proporre a lei è al suo compagno una sfida che, dubito fortemente, riuscireste ad adempiere -
Lo so. Troppo da Shakespeare.
Ma se volevo ingannarli dovevo giocare ai loro giochini.

- ah, sì? e quale, di grazia? - chiese.
- ma no, nulla. davvero. non ci riusciresti mai. solo i venti più forti potrebbero farlo -
- noi siamo molto potenti, spara-
Avevo attirato la loro attenzione.

Sfoderai il mio sorriso più convincente e dissi.
- oh, in tal caso, allora vi sfido a scaraventarci in aria verso... che ne so... Los Angeles. Noi ci spiaccicheremo e voi vi farete quattro risate -

Noi sembravano tanto convinti, credetti che preferissero farci fuori direttamente.

- ma se non ne siete in grado, fa nient.. -
- NO! noi siamo i più forti! riusciamo a fare tutto! - mi interruppe.
- va bene, allora. al tre o cos.. -
All'improvviso ci spararono in aria.

Il mio piano aveva funzionato.
Grandioso...

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- AAAHHHH - sentii gridare Nico.
Mi trattenni per non urlare anch'io. Cominciavo a dubitare del mio piano.
Sperai che almeno Zeus non ci fulminasse.

- NICO AGGRAPPATI A ME! - gli gridai.

Piccola falla.
Non si riesce a muoversi bene in cielo.

Alla fine, però, ci ritroviamo abbracciati mentre precipitavamo verso Los Angeles.

Era il mio turno.
Feci un respiro profondo (cosa un po' difficile a 700 metri d'altezza).

I FIGLI DELLA MORTE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora