La strada era parecchio ripida, avrebbe dovuto fare molta attenzione e guidare con molta prudenza ma Chan non aveva mai avuto questo tipo di problemi, era sempre stato attento a tutto e non aveva mai sbagliato niente, quindi era abbastanza confidente delle sue capacità.
"Non vedo l'ora di toccare un letto, sono sfinito" disse Hyunjin, stiracchindosi leggermente sul sedile e rilassandosi contro lo schienale, gli occhi socchiusi e il braccio posato sul finestrino.
Chan lo guardò per un istante "Sei bellissimo, lo sai?" gli chiese, posando per un attimo la mano sulla sua coscia, che tanto amava toccare, e sorridendogli.
Hyunjin sorrise in rimando, sporgendosi un istante e lasciando un bacio sulla sua guancia "Tu lo sei di più" mormorò.
Chan rise, sapeva che se avesse ribattuto, Hyunjin avrebbe continuato a cotraddirlo e sicuramente il viaggio sarebbe stato tutto così.
Hyunjin tornò composamente seduto sul sedile, la musica a basso volume che inquadrava quell'atmosfera così tranquilla.
Poi, tutto successe velocemente, non ebbero neanche il tempo di guardarsi che quel camion, avente preso la curva troppo larga e avendo perso il controllo della guida, aveva preso in pieno l'auto dei due.
L'ultima cosa che vide Chan, furono gli occhi di Hyunjin che lo guardavano terrorizzato. Quegli occhi che, nei loro due anni, aveva fissato a lungo e non aveva mai visto così. Era sicuro che certi occhi, non li avrebbe mai dimenticati.
E di lì, fu solo il nero.
Chan si svegliò all'improvviso, la camera era in penombra e a illuminarsi solo la luce della luna che filtrava oltre le tapparelle. Era ancora notte, non seppe dirsi l'orario, forse le due del mattino, e sentì il corpo fermo di Hyunjin al suo fianco che dormiva beato, lo guardò accarezzando la sua schiena nuda e arrivando con i polpastrelli a sfiorare il suo viso con i lineamenti rilassati, bellissimi.
Come hai fatto, in questi anni.. si chiese Chan, senza emettere neanche un impercettibile suono.
Hyunjin aveva vissuto, letteralmente tre anni, con quelle immagini nella mente e sapeva che per lui quegli anni erano stati duri. Chan ancora non si perdonava di aver dimenticato tutto di loro, avevano una così bella relazione.
Vide Hyunjin aprire gli occhi lentamente, guardandolo con la testa sul cuscino e cambiando posizione. Era messo a pancia in giù, quindi si girò per guardarlo meglio.
"Hey, sei sveglio da molto?" chiese, guardandolo.
Chan lo guardò in rimando e sorrise, lasciando il bacio sulla sua fronte e scuotendo la testa.
"No, da poco" disse semplicemente, tornando con la testa sul cuscino e guardandolo. I capelli neri che quasi gli arrivavano alle spalle, quegli occhi di cui si innamorava ogni volta che li incrociava con il proprio sguardo.
Hyunjin si alzò sugli avambracci e lo guardò: il busto scoperto, la coperta che arrivava a malapena sopra la vita. A Chan sembrava di avere di fronte statua, per quanto perfetto fosse il suo ragazzo; allungò una mano accarezzandogli una guancia e poi avvicinò il viso, lasciando un dolce bacio sulle sue labbra.
∆ SMUT ∆
Nessuno poteva comprendere ciò che li legava davvero, nessuno poteva comprendere l'amore che provavano ogni volta che si guardavano, quei sentimenti che alle volte neanche loro riuscivano a capire.
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Soulmate {HyunChan}
Fanfiction"Christopher Bang, tu credi davvero che io non sia normale?" [...] "Beh, sì! Dall'inizio dell'ora guardi sempre verso quel muro di mattoni e poi ti comporti proprio come se intorno a te non ci fosse niente!" [...] Dove Hyunjin è un ragazzo un po' sp...