Chiusi gli occhi e deglutii silenziosamente; il suo respiro era così vivo, così vicino. Inconsapevolmente qualcosa guidò la mia mano sinistra fra i suoi capelli mossi, per lasciarci delle carezze.
La sua, invece, invase i miei pantaloni e, ormai fra le dita, tiró verso l'alto una delle mie natiche, stringendola così forte da farmi sussultare dato il gesto improvviso. Presa dai fianchi mi trascinò su di sè e mi obbligó ad aprire le gambe sul suo bacino. L'altra sua mano raggiunse la natica opposta, che prontamente separò dall'altra, facendomi scappare un piccolo gemito sulle sue labbra. Portai le mani sulle sue spalle mentre mi mordevo inconsciamente il labbro inferiore e le sue dita scivolarono prima sul mio ano e subito dopo sulla mia apertura. Tastò il mio umore con esse e dopo averne sparso un po' con dei movimenti circolari, mi penetrò con due dita facendomi liberare un forte gemito. Iniziò a spingere dentro di me, il suo sguardo era pieno di lussuria ed anche una minima cosa come quella aumentava la mia voglia di piacere. Subito dopo si alzò con il busto, mi spinse sul capo opposto del letto e dopo avermi spogliato velocemente dai pantaloni e dalla biancheria, mi fermò le gambe: le alzó e portó il braccio dietro le ginocchia, costringendomi a tenere quest'ultime pressate sul petto. Un altro dito si aggiunse dentro di me, di conseguenza l'intensità dei miei gemiti aumentava. I miei occhi erano serrati e non riuscivo a stare ferma; mi sentivo vicino all'orgasmo e lei, essendosene accorta, uscì bruscamente da me. Spalancai gli occhi e trattenendo ogni tipo di imprecazione cercai il sguardo con rabbia, un piccolo sorriso malizioso si dipinse sulle sue labbra e portate le mani sulle cosce, mi costrinse ad aprire le gambe. Si abbassò su di me, trascinó le labbra dall'ombelico fino al pube e mi lanciò un altro sguardo prima di sparire al di sotto di esso.
La sua lingua invase le mie labbra, insisteva su di esse, non premeva se non sul clitoride. Le sue mani segnavano dei graffi sulle mie cosce, mentre le mie affondavano nella sua schiena. La sua lingua si fece veloce sul mio clitoride diventato sempre più duro. I miei gemiti accompagnati dai suoi sospiri occupavano il silenzio, decise di penetrarmi un'ultima volta prima dell'orgasmo e contemporaneamente al movimento della sua lingua, entró in me con quattro dita, portandomi ad inarcare la schiena. Inizió a spingere dentro di me senza delicatezza, ordinandomi di venire. La mia mente era in uno stato di trance, mi aggrappai alle lenzuola del letto mentre lei continuava a fottere il mio sesso. Venni con un gemito più acuto ma strozzato degli altri, lei aspettó una manciata di secondi prima di uscire da me. Dopo averlo fatto, mi sollevó la maglia e portò le labbra su uno dei miei seni. Chiusi gli occhi e portai una mano a farle dei leggeri grattini sulla nuca, mentre lei giocava con il mio capezzolo turgido. Capovolsi la situazione e la obbligai a sottostarmi, di pancia in giù. Le bloccai le mani sulla schiena e mi sporsi vicino al suo orecchio.
«E così ti piace giocare?»
La sua risposta fu solamente il suo respiro affannato. Sapeva benissimo a cosa miravo e ne percepivo la sua voglia. Mentre mordicchiavo il suo orecchio, le abbassai lentamente i pantaloni e l'intimo; lei concesse il tutto non esitando ad alzare il bacino per facilitarmi i movimenti.
«Dai, dimmi un numero.»
«Sette.»
Mi scappó un sorriso, era il giorno della data del nostro anniversario.
Trascinai due dita sulla sua apertura bagnata e subito dopo le portai sul suo ano, descrivendo movimenti circolari. Il suo respiro era sempre più pesante, eccitato ed eccitante. Feci una piccola pressione su di esso ed entrai in lei, che gemette sotto di me.
«Iniziamo.»
La prima spinta fu molto lenta, man mano le altre e sei aumentavano la velocità e l'intensità. Si spingevano fino in fondo ed io tenevo il conto di ognuna di esse ad alta voce. Alla quarta spinta penetrai anche la sua intimità con l'altra mano, ricevendo altri gemiti da parte sua. Alla sesta uscii da essa senza delicatezza. Dopo la settima guardai il suo corpo steso sotto di me, ansimare.
Mi è sempre piaciuto infrangere le regole, così spinsi dentro di lei da entrambe le parti per almeno una trentina di volte, fin quando il suo orgasmo e le sue urla non mi soddisfarono. Mi stesi al suo fianco, mi guardò a lungo e poi chiuse gli occhi. Era così sensuale, era così bella. Le sue labbra si schiusero ed il respiro era piú profondo; l'attirai a me e la raggiunsi nei sogni.
angolino dell'autrice.
Salve lettori, scusate per la volgarità del capitolo e soprattutto scusatemi se magari non era come lo avevate immaginato. Vi prometto che migliorerò con il tempo.
Volevo ringraziarvi per il tempo dedicatovi a leggere i miei capitoli, per avermi aggiunto alle vostre biblioteche o alle vostre liste. Ne sono enormemente grata. Grazie per i commenti e per i voti.
Volevo chiedervi, oltre a questo, un parere sulla nuova copertina, che ne pensate?
Al prossimo capitolo, baci!
