4.

16.8K 283 7
                                    

Hannah entrò a far parte della mia vita, anche se ancora non so se effettivamente lo volessi o meno. Vanessa non sembrava irritata all'idea, anche se all'entrata da scuola, oramai, non si fermava più con me e Cris, probabilmente perché c'era anche lei.

Non mi interessava; avevo deciso di dare poco conto a tutto il resto e concentrarmi più su quello che volevo fare. Ero libera di fare ciò che desideravo ed avevo la libertà di farlo, senza farmi scrupoli o mille ragionamenti prima di agire.

Hannah mi teneva sempre compagnia; al telefono, prima di entrare a scuola fumava con me e quando uscivamo la sera era sempre al mio fianco. Riuscì a farmi sorridere da quella sera e riuscì a  farmi distaccare dalla mia solita e squallida abitudine; il cellulare.

Quella mattina, come sempre scesi dall'autobus e mi incamminai verso la mia scuola, passai per la grande rampa di scale che conduceva ad essa e mi guardai intorno alla ricerca di Cris, quando solo ciò che vedevo erano piccoli gruppetti di ragazzi ad entrambe le sponde della scalinata intenti a scherzare fra loro, mangiare qualche cornetto o ripetere con la disperazione in volto qualche materia per delle interrogazioni.

Scesi lentamente le scale tenendo stretta a me la borsa e data l'assenza di Cris, stavo già mentalmente rinunciando alla nostra sigaretta-colazione. Poco dopo la vedi, girare l'angolo e venirmi incontro a passo svelto con un bel sorriso stampato sulle labbra. Cris è più piccola di me, ha la stessa età di Liz. È piuttosto magra ed è costantemente vivace. Quel giorno indossava una delle sue larghe camice a quadri rossi e neri, una semplice maglia nera, i suoi jeans preferiti e gli anfibi in pelle.

Dopo avermi abbracciato si scusó per il ritardo, poi si guardò intorno.

«Vanessa? Neanche oggi?»

«Neanche oggi..»

Ero stanca di quella situazione. Ho sempre considerato Vanessa una mia grande amica. La persona con la quale studiavo, quella con cui uscivo, quella con cui mi ubriacavo, quella con cui facevo musica; ed in quel momento, in quei giorni, sembrava essere sparita.

Hannah ci raggiunse poco dopo, mi disse che voleva parlarmi ma dovetti scappare in classe, avevo il compito di Inglese a prima ora.

Durante il cambio dell'ora sbirciai le notifiche del cellulare; Liz, Hannah, mia madre. Solite uniche persone, negli ultimi periodi.

Liz mi scrisse il buongiorno almeno due ore prima, mamma mi fece una ramanzina per non aver avvisato ed Hannah ripeteva che doveva parlarmi.

Sgaiattolai fuori dalla classe mentre le diedi appuntamento al bagno del terzo piano, lì non va mai nessuno.

Quando arrivai mi appoggia con la schiena al muro ed iniziai a guardare le mie scarpe con scarso interesse, pur provando un grande amore nei loro confronti.

Si avvicinò a me, dopo aver chiamato il mio nome, e mi guardò dritta negli occhi.

«Devo aspettare me lo chieda tu, Allie?»

«Di cosa stai parlando?»

«Beh, ultimamente siamo in rapporti più stretti e..» si interruppe, lasciando continuare alla sua mano il discorso. Mi accarezzò lungo il dorso, fino a finire con entrambe le mani sui miei fianchi ed avvicinarsi all'incavo del mio collo, lasciandoci un bacio caldo e soprattutto lento. Istintivamente le lasciai più spazio, girando la testa dal lato opposto e posando una mano sulla sua spalla. A quel piccolo contatto che concesi, le sue labbra aggredirono le mie facendomi sussultare, ma stranamente non mi sentivo bene.

Probabilmente ero solo scossa, perciò lasciai correre. Aveva aderito il suo petto al mio, percepivo il suo cuore pompare troppo sangue ed il suo respiro aumentare man mano che scorrevano i secondi. Cercai di ricambiare le sue attenzioni, ma lei era troppo, tremendamente, veloce e frettolosa. Una sua mano scivolò all'interno dei miei pantaloni e sentii le sue dita posarsi sui miei slip. Mi bloccai, guardai la parete di fronte a me e rafforzai la stretta sulla sua spalla. Convinta mi avesse eccitato, iniziò a muoverle, quando io feci più pressione sulla sua spalla e la costrinsi ad allontanarsi.

«Non si può fare, Hannah, scusami.»

Uscii dal bagno lasciandola lì insoddisfatta e delusa, quando il mio labbro inferiore era di nuovo sotto le torture dei miei canini ed il pavimento catturava il mio sguardo mentre velocemente ritornavo in classe.

Non era il tipo di approccio che mi piaceva, non erano le dita di Liz.

Non potevo far altro che essere arrabbiata con me stessa per la mia stupida fissa, il mio stupido amore e la mia stupida attrazione sessuale nei suoi confronti.

-- angolino di Ann.

Bene, scusate se ho aggiunto questo piccolo appunto; li odio io stessa. Vorrei approfittarne per chiudere scusa se i capitoli sono poco lunghi, per questo cercherò di risolvere aggiornando più frequentemente. Mi dispiace i lettori si siano dimezzati, ma vi assicuro che è una bella storia e, soprattutto, siamo ancora agli inizi. Spero vi piaccia e che continuiate a seguirla; se lasciate qualche commento o semplice voto, sarei più felice e motivata nel continuarla. Grazie per aver letto, baci! (:

I given up.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora