28.

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<<Avevi detto che sarebbe migliorato>> Tara guardò male Will, che le stava di nuovo fasciando una bruciatura da lava.
<<Ho il dono della medicina, non della profezia>> replicò serafico il figlio di Apollo e Tara alzò gli occhi al cielo.
<<Grazie>> borbottò poi, tirandosi su le maniche e cercando di piegare le nocche che si era graffiata.

La fasciatura le irrigidiva il polso e guardò la parete da arrampicata poco convinta.
Percy era già arrivato in cima e faceva penzolare le gambe dall'alto della roccia.
Jason volò accanto all'amico e lo portò fino a terra.
<<Ehi! Non vale così!>> Tara li guardò male e Jason rise, mentre Percy la squadrò con un sorrisetto che le fece ribollire lo stomaco.

<<Avanti, ti faccio fare un giro>> Jason la afferrò alla sprovvista per la vita e si alzò in volo.
Tara cacciò un urlo, aggrappandosi alle braccia del ragazzo.
<<Se la fai cadere ti getto nello Stige!>> la voce di Nico arrivò distinta da terra e Tara sentì il corpo di Jason vibrare con la risata.

<<Non ridere! Trema tutto qui!>> strillò, rannicchiandosi su se stessa.
<<Avanti non è così male!>> Jason fece un ultimo svolazzo per poi atterrare in cima alla parete da arrampicata e posare Tara per terra.

Tara si guardò attorno, notando le figure degli amici giù.
<<Wow! Così è questo che si prova ad arrivare in cima!>> disse.
<<Vieni, ti riporto giù>> Jason la afferrò di nuovo, trasportandola velocemente a terra e atterrendo sorridente insieme a lei.

<<Bello, vero?!>> Piper le saltellò accanto, fiera del potere del proprio ragazzo e Tara annuì quasi divertita.

Poi dal nulla un'onda travolse tutti e tre, lasciandola boccheggiante.
<<Ma->> si guardò attorno, trovando Percy a metà strada tra loro e il fiume, con un ghigno in viso.

<<Ah la mettiamo così eh?>> Jason accettò la sfida, facendo ruotare sopra di se la moneta d'oro imperiale e afferrando la spada, gettandosi in una sfida con Percy.

<<Io non->> Tara li guardava incredula, con i capelli bagnati appicciati al viso.
<<Maschi>> Piper sbuffò rassegnata, incrociando le braccia al petto e osservando i due amici continuare a combattere.


<<Ehi, Tara?>>
Tara si voltò vedendo Percy entrare nella cabina di Ade e richiudersi la porta alle spalle.
<<Che fai?>> chiese il ragazzo.
<<Mi cambio, sai com'è, per qualche assurdo motivo mi sono ritrovata zuppa d'acqua>> gli lanciò un occhiataccia, voltandosi e tornando a cercare un altro paio di pantaloni da mettere.

<<E si può sapere cosa ti è preso prima?>> aggiunse sbuffando.
Non ricevette risposta e si voltò, notando Percy indugiare per la stanza, curiosando tra le sue cose.
<<Ehi, parlo con te>>
Il figlio di Poseidone si girò verso di lei e Tara notò con grande sorpresa che era rosso in viso.

<<Sei arrossito?>> si trattenne dal ridacchiare e Percy la guardò male.
<<Io non arrossisco>>
<<Oh scusa, non avevo mai notato avessi sempre avuto le guance dello stesso colore di qualcuno che si è preso un'insolazione>> Tara incrociò le braccia al petto e Percy sbuffò.

Poi le si avvicinò, con l'aria di un cucciolo sorpreso a mordicchiare le gambe del tavolo <<non importa se ti scotti con la lava>> disse.
E Tara sentì il proprio cervello non riuscire a collegare quell'informazione.
<<Non devi per forza farti trasportare da Jason>> continuò Percy.

E qualcosa fece click tra i neuroni di Tara.
Si portò una mano a coprire la bocca <<o miei Dei!>> esclamò <<eri geloso?>> guardò Percy incredula.
<<Non ero geloso!>>
<<Oh si, tu eri geloso! Per quello quella stupida onda!>> ora che tutto aveva senso quasi non scoppiò a ridere, iniziando a punzecchiare Percy.

Il figlio di Poseidone alzò gli occhi al cielo <<non ha senso>> borbottò.
<<Certo certo, dimenticavo, Percy - ho salvato il mondo - Jackson non è geloso di nessuno, neanche di chi sa volare>>
Percy la guardò male e Tara a quel punto si stava decisamente divertendo.

<<È proprio bello volare in effetti, magari volerò tante altre volte, si, credo proprio sia il potere più utile di tutti>> continuò, afferrando una maglia del campo e chiudendo l'armadio.
<<Oh avanti!>> sbuffò Percy, arrossendo di nuovo e cercando di nasconderlo con una smorfia <<lo sai benissimo che non è vero>> brontolò, afferrando Tara per un polso e attirandola verso di se.

<<Uhm...non saprei>> la figlia di Ade fece un sorrisetto, guardando Percy negli occhi.
<<E comunque per colpa tua devo ancora cambiarmi io, potresti volare via di qui?>> aggiunse.

Percy inarcò le labbra in un sorrisetto, posò la mano con cui non la teneva per il polso sul suo fianco, insinuandola sotto la maglia ancora bagnata.
<<E chi ha detto che devo andarmene?>> sussurrò.

Questa volta fu il turno di Tara di arrossire e rimase stranamente in silenzio.
Percy la afferrò con tutte e due le mani per i fianchi, irradiando calore nei punti in cui la sua pelle era a contatto con quella di Tara.

La spinse verso il letto più vicino, stendendola sopra e bloccandola con il proprio peso, le mani che si facevano strada sotto la maglia.
<<Percy...>> cercò di protestare lei, ma metà del suo cervello ormai era presa da altro.

<<Ti piace ancora volare?>> le mormorò accostando le labbra al suo orecchio, mentre la mano finora appoggiata sul suo stomaco scendeva a slacciarle il bottone dei jeans.

Tara trasalì e sentì il corpo formicolare.
Afferrò con una mano il viso di Percy, spostandolo davanti al proprio.
Gli occhi verdi erano liquidi come acqua e il suo corpo era bollente.

<<Mi piace stare qui>> Tara rispose
alla domanda in un sussurro appena udibile e vide lo sguardo di Percy accendersi, mentre sorrideva appena.
La mano torno verso l'alto, sotto la maglia, stringendole un fianco con più decisione.
<<Si, mi piace stare qui>> ripetè Tara, e lo baciò.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora