Capitolo 1.

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Maggio, Sabato.

Il rumore stridulo della sveglia mi fa sobbalzare. E' sabato mattina, per quale motivo sta suonando? Tiro le coperte sopra la testa, «J!»
J spunta subito dopo e mi scopre. Ha un asciugamano ai capelli a mo' di turbante ed è sempre bellissima. J è la mia migliore amica da quella che mi sembra un'eternità, anzi è più una sorella per me.
«Posso sapere cosa ci fai già in piedi?» chiedo tirando di nuovo su le coperte.
«Ed io posso sapere cosa ci fai ancora a letto? Muoviti, siamo in ritardo!» sbuffa e mi scopre, tirandomi poi per un braccio e costringendomi ad alzarmi.
«In ritardo per cosa, scusa?» chiedo e mi strofino gli occhi guardando poi l'orario. Le 9:00.
«Dobbiamo andare a comprare qualcosa per stasera, poi dobbiamo renderti presentabile. Non che tu non lo sia, Al.»
Mi limito a non rispondere e corro in bagno.

Tolgo velocemente i vestiti e vado sotto la doccia. Dopo aver fatto troppi salti per poterli contare riesco a trovare la temperatura giusta e comincio a strofinarmi.
Ad un tratto l'acqua diventa fredda e getto un urlo. «Mi sto solo lavando i denti!» urla J. Che poi J non è proprio il suo vero nome, e neanche un'abbreviazione ma è una lunga storia.
Quando esco dalla doccia mi guardo allo specchio: i miei capelli rossi si stanno già arricciando sulle punte e ho le guance arrossate dall'acqua calda.
Mi asciugo e mi vesto velocemente per poi uscire dal bagno e dirigermi in cucina. Passo qui tutti i fine settimana e conosco questa casa meglio della mia.

J sta preparando qualcosa ai fornelli, ma l'odore mi ricorda stranamente qualcosa di bruciato.
«Uova?» sorride.
«Bruciate?» sorrido a mia volta. Lei mi fa la linguaccia. «Devi assolutamente considerare l'idea di trasferirti qui. Sul serio, Al, quando Jasmine se ne sarà tornata in Brasile sarò completamente sola» riprende.
«Tornerò qui il fine settimana, come sempre.» dico e mi siedo.
«Ma potremmo fare qualsiasi cosa, sarebbe un pigiama party ogni giorno!» esulta. J ha sempre considerato il liceo una sorta di divertimento.
«E come farai con Matt?» chiedo. Matt è il suo nuovo ragazzo, anche se non molto nuovo. Siamo amici dalle medie e finalmente si sono decisi a mettersi insieme.
«Se hai paura di stare sola potrei chiamare Jamie.» sorride.
«Ma non è fuori città?» chiedo, curiosa. Conosciamo Jamie dallo stesso tempo in cui conosciamo Mattvisto che sono migliori amici. Comunque l'utlima volta che l'ho visto era abbastanza brutto.
«E' tornato, ed è molto figo, Al.»
«Impossibile.» sbotto e prendo del succo d'arancia dal frigorifero.
«Vedere per credere, tesoro.» sorride. «Non dirmi che...» comincio e bevo un sorso di succo. «...sarà alla festa?»
«Esattamente. Ecco perché devo renderti presentabile.» sorride e prende la borsa. «Andiamo?»
«E le uova?» chiedo. «Avevi ragione, erano bruciate. Andiamo a fare colazione» dice e usciamo di casa.

Il percorso da casa di J e il bar è breve quindi decidiamo di andare a piedi.
Al bar troviamo seduti Luke e il suo gruppo di amici allora decidiamo di sederci con loro. Luke è il mio migliore amico da quando conosco J.

«Come va, ragazze?» chiede Luke.
«A parte J che mi fa alzare presto anche di sabato mattina?» sbuffo. J mi fulmina con lo sguardo.
«A parte, si.» sorride Luke. «A che ora passo a prendervi stasera?»
«Luke, non ti offendere ma passa a prenderci Matt.» dice J.
«Passa a prendere te, J. Io vado con Luke, come sempre.» dico.
«Non se ne parla. Ci sarà anche Jamie!» sorride. E' proprio su di giri all'idea di me e Jamie che, tra parentesi, non ci sarà mai niente.
«Ma non era fuori città?» chiede Luke. «Lo pensavo anch'io.» rispondo.

«Ehi, Luke!» lo chiama un ragazzo. Credo si chiami Bat, non ricordo. Non sono mai stata troppo brava con i nomi.
Luke gli strizza l'occhio. «Adesso vi lascio. Chiamami stasera, Allie.» mi dice, e poi saluta me e J. Quando Luke si alza automaticamente anche i suoi amici fanno lo stesso e gli vanno dietro. Inquietante.

La mattina con J è noiosissima. Mi avrà trascinata dentro non so quanti negozi di vestiti, scarpe e accessori per poi passare ore ed ore dentro i camerini.
Adesso sono in camera a studiare per il compito di lunedì mentre lei è in bagno a sistemarsi i capelli.
Quando torna getta un urlo. «Non ti sei ancora vestita?» dice. E' più un'affermazione che una domanda.
«Senti, non sono sicura di venire. Insomma, ho una montagna di roba da studiare.» dico, assumendo l'espressione più pietosa che so fare.
«Studierai domani, andiamo! Fallo per me.»
«Tutto quello che faccio è per te, J.» le faccio un sorriso un po' storto.
«Ecco la mia ragazza!» dice e mi salta addosso. Sono fortunata ad averla accanto, è speciale.
«Adesso preparati!» dice, ed è tornata seria. «Okay ma, puoi sistemarmi tu i capelli?» chiedo e la sua espressione si addolcisce.

Mentre ci prepariamo il tempo vola e J getta un altro urlo quando il campanello suona.
«Oddio, è qui! Come sto?» chiede stranamente nervosa. E' bellissima. Ha i capelli biondi raccolti in uno chignon, gli occhi azzurri perfettamente truccati, un vestito rosa pallido appena sopra il ginocchio e dei tacchi neri che non sarei capace di portare. Anche se quelli che indosso io non sono molto diversi.
«Sei perfetta, J. Non essere nervosa.» le sorrido.
«Oh, tesoro. Non sono nervosa per me, ma per te!» dice. «E mi raccomando, non svenire quando vedrai Jamie.»
«Promesso.» dico e tiro un po' giù il mio vestito.

Quando J apre la porta sento mancarmi l'aria alla vista di Jamie. Quello non è sicuramente il Jamie che ricordavo. Sembra uscito da una rivista di modelli superfighi.
Sento la mano di J scuotermi il polso allora torno sulla Terra.

«Lily?» mi chiede Jamie sorridendo. «Ti speravo più alta.»
«Mi dispiace rovinare i tuoi sogni. Solo Allie, comunque.» sbuffo.
«Non è uguale?» sorride ancora. Perché non la smette?
«Assolutamente.» dico e saluto Matt che tiene la mano di J che ci guarda adorante. «Andiamo?»
Gli altri annuiscono e ci dirigiamo alla macchina di Matt che è parcheggiata di fronte il vialetto.
Quando Jamie sta per entrare nel sedile vicino a quello del guidatore J lo caccia e lo costringe a sedersi dietro, vicino a me.

«Allora, Lily.» sorride e mi prende una mano. «L'utlima volta avevi le unghia perfette, dove sono finite?»
Io la sfilo subito. «Le ho mangiate.»
«L'ultima volta eri anche più simpatica.» sorride.
«L'utlima volta facevi meno domande.» rispondo.
«L'utlima volta eravamo amici.»
«Forse lo siamo ancora.» decido di sorridergli. Non posso fare l'acida tutta la sera, non ne ho il motivo.
«Cosa hai fatto tutto questo tempo?» chiedo poi.
«Intendi se ho la ragazza?» chiede e sorride. ''Okay, ho capito che hai dei bellissimi denti, ma adesso smettila di sorridere!''
«Cosa? Io non..» arrossisco. Perché?
Lui scoppia a ridere. «Di solito le ragazze fanno così, con me.»
«Oddio, sei uno che ''Le ragazze mi sbavano addosso e non sono mai stato rifiutato"?» chiedo e sorrido prendendolo in giro.
«No.» sorride anche lui. «Ma non sono abituato alle ragazze che mi prendono in giro, Lily.» marca il mio nome e mi prende un brivido.
«Quindi...» comincio. «No, non ho la ragazza. E tu?» continua.
«Non stavo per dire quello! Comunque, neanche io.» dico e arrossisco di nuovo. Ahi, brutto discorso.
Lui mi fissa con gli occhi azzurri che brillano e poi si toglie dei capelli dalla faccia. «Strano.»
«Strano?» chiedo e la macchina si ferma.
«Siamo arrivati.» dice prendendomi la mano e facendomi uscire. Quardo disperata J che mi fa segno di entrare con lui.

Quando arriviamo al bar mi siedo su uno degli sgabelli, già stanca di portare queste scarpe infernali.
«Vuoi bere qualcosa?» mi chiede Jamie.
«Lei non beve.» dice una voce e mi accorgo che è Luke. «L'avevi dimenticato?»
«Avevo dimenticato quanto sei possessivo nei suoi confronti, Luke.» sbotta e fa cenno al cameriere di portare tre birre.
«Se fossi il suo ragazzo ti avrei già pestato di botte, Jamie. Ben tornato» dice serio e poi sorride, abbracciandolo.
«Siccome non sei nemmeno etero, limitati a fare il suo migliore amico.» dice Jamie alzando un sopracciglio.
«Merda, Luke, dovevo chiamarti e mi sono dimenticata.» piagnucolo.
«Mi sembra ovvio con uno come lui. Peccato che sia etero.» sorride. «Hai visto J?» chiedo, poi.
«E' in macchina con Matt, bleah.» fa una smorfia, mi da un bacio sulla fronte e va via.
«Stavo per offrirgli una birra.» sbuffa Jamie. «Quindi non posso farti bere o Luke viene qui e mi picchia?» continua.
«Io credo che puoi.» sorrido e ne prendo una.

Quando sono arrivata alla seconda comincia a girarmi un po' la testa, quindi decido di smetterla.
«Balliamo?» chiede Jamie.
«Io non ballo, scusa.» dico e mi guardo intorno cercando J e Matt.
«Stai cercando Brooke?» chiede.
«J.»
«J?» chiede alzando un sopracciglio.
«Si, J.»
«Okay. Sarà fuori con Matt, sai..» comincia ma credo abbia capito che non lo sto ascoltando. «Balla questa con me e poi andiamo a cercarli.»
Annuisco e mi lascio trascinare in pista.

Jamie balla molto, e sottolineo molto, bene. Io barcollo un po' e non smetto di ridere e credo proprio che l'alcool mi abbia dato alla testa.
Jamie mi alza il mento. «Ti stai divertendo?» chiede.
«Si, no, forse.» rido.
Lui dice qualcosa che suona come «simaquandoridi» ma non riesco ad afferrare bene e sto per cadere.
«Ohoh, mi sa che non reggi proprio l'alcool, Lily. Andiamo fuori.» dice, ma io vedo il pavimento venirmi in faccia, o la mia faccia andare sul pavimento?

SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti!
Volevo chiarire che questa è una ff sui Jamily che sono la mia otp preferita in assoluto, comunque potete dare ai personaggi il volto che volete.
Scusatemi gli errori di ortografia, e spero vi piaccia!

un bacio. xx

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