Giovedì, Giugno.
Mi sveglio sentendo il corpo caldo di Jamie contro il mio, e questa volta è davvero lui.
Mugolo un po' e lui si accorge che sono sveglia mentre mi posa una mano sui capelli, accarezzandoli.
«Buongiorno, Lily.» dice con voce per niente roca. Ma da quanto tempo è sveglio?
Mi strofino gli occhi. «Mh, buongiorno.» dico con voce impastata dal sonno e per niente sexy. «Da quanto sei sveglio?»
«Un po'. Come hai dormito?» mi chiede girandosi sul fianco rivolto a me. «Bene, e tu?»
«Bene. Stavo pensando-» cerca di finire la frase ma viene interrotto da un rumore. Più precisamente, qualcuno che bussa alla porta.
«Hanno tutti parecchio tempismo.» brontola alzandosi. Io tiro le coperte fino al petto.La voce di sua madre, in un sussurro, entra nella stanza. «La colazione è pronta.»
«E dovevi disturbarci comunque?» sbotta, innervosito. Deduco che quello che stava per dirmi è serio.
«Disturbarci?»
Lui getta le mani al cielo e si appoggia alla porta. «Come se tu non sapessi che sono con Allie. Senti, arriviamo. Dacci un momento, okay?» dice, e senza aspettare una risposta chiude la porta.Mi metto seduta, pronta ad ascoltare cosa ha da dire. «Allora?»
«"Allora" cosa?»
«A cosa stavi pensando?» gli chiedo, cercando di mantenere la calma.
«A José. Deve- anzi, devo..fare qualcosa.» sembra molto combattuto e non mi guarda quando lo dice.
«E, sentiamo, cosa vorresti fare? Non mi ha stuprata, Jamie. È che sono stata stupida. Non avevo mai provato.. cioè..» i suoi occhi incontrano i miei e mi sento arrossire. Non posso dirgli così tranquillamente che nessuno mi aveva mai toccata. «È stata una reazione esagerata.»
«Tu non- non puoi dire una cosa del genere! Lily, non volevi che ti toccasse, questo è palese! E lui non doveva farlo. Avrebbe dovuto rispettarti..io lo avrei fatto.» dice tutto d'un fiato, tornando a guardare qualcosa nella stanza.
«Possiamo pensarci domani? Oggi non voglio. Distraimi.» dico, capendo troppo tardi il doppio senso della frase. Lui mi guarda per un attimo, vedo esitazione nei suoi occhi. Poi alza un angolo della bocca e lo vedo sorridere per la prima volta questa mattina. Questo è quello che vorrei vedere ogni mattina. Poi le sue labbra sono sul mio collo.
Inizialmente sono calde e credo che neanche lui sia totalmente consapevole delle sue azioni. Inizia a baciarmi ogni centimetro del collo facendo dei suoni grutturali quando lo avvolge con le gambe e le braccia. Ma cosa mi sono persa, tutto questo tempo?
Le sue mani scendono alla maglietta, sollevandola fino al seno. Quando si ferma, mi guarda. «Cosa vuoi, Lily?» mi chiede, le labbra socchiuse.
Mi sento ansimare. E non è successo niente!
«Dovremmo andare.» dico quasi senza fiato.
Lui corruga la fronte sollevandosi e allontandosi da me. «Tutto quello a cui riesci a pensare è..questo?» sbotta, quasi offeso. «Non ti attraggo per niente?»
«Esiste qualcuno non attratto da te?» cerco di sorridergli, ma lui non ricambia. «Penso che dovremmo andare piano. Sto ancora con José...»
«Questo, secondo te, è andare veloce? Merda.» si alza. «Non lo stai tradendo, Lily. Il tuo cuore non gli appartiene. Tu non lo vuoi, perché ti costringi a credere il contrario?»
«E anche se non lo volessi? Anche se volessi un altro, sto ancora con lui.»
«Lascialo! Io sono qui. Sono sempre stato qui.» si avvicina alla porta. «Vado a chiamare Brooke e Matt. Tu vestiti, ci vediamo di sotto.» così dicendo, esce dalla stanza chiudendo la porta.
Frustrata, e stupida, prendo il cellulare. Merda, i genitori di Jamie sono convinti che noi due stiamo insieme e i miei non lo sanno!
Velocemente, invio un messaggio alla mamma dicendogli di me e di Jamie. So che avrei dovuto dirlo in un altro modo, ma tanto per la mamma non è un problema. Lei adora Jamie.
Spero soltanto che papà non commetta un omicidio, oggi.Dopo la colazione, imbarazzante come sempre, ci precipitiamo in giardino per montare un grande tavolo. Poi appendiamo qualche palloncino colorato e mettiamo cibo e bevande sul tavolo.
Mettendosi le mani sui fianchi, J esclama: «È perfetto.»
Noi annuiamo. Jamie mi si avvicina. «Lily, scusa per stamattina. Non volevo attaccarti. Mi sono comportato come José.» dice senza guardarmi ma mi afferra la mano. Io sento gli occhi di J e Matt su di noi.
Gli accarezzo il viso, scompigliandogli i capelli. «Non dirlo nemmeno. E non è che non ti volevo, stamattina..»
«Mi vuoi?»
J urla. «A, ho bisogno di te!»
«Parlavi di tempismo, stamattina?» ridacchio, e così fa anche lui, ma mi sembra turbato.
Raggiungendo J, che nel frattempo si era diretta in bagno, prendo anche i miei vestiti. I miei arriveranno fra poco.
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Love always and forever.
Fiksi PenggemarDal capitolo 12: "«E quale sarebbe la conclusione?» dico in un sussurro, fissandolo. «Che non mi interessa quanta gente baci, o ti porti a letto.» dice mentre appoggia la testa sulla mia spalla. Io chiudo la bocca, non mi ero neanche accorta di aver...