•𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐰𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰•

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La serata continuò tra risate e divertimento, di Mineta nemmeno l'ombra per fortuna. Verso le dieci di sera, forse era più tardi, non so, fatto sta che i ragazzi vollero giocare a What we know. Conoscevo il gioco, non era nulla di strano, consisteva nel rispondere a delle domande personali che ti poneva qualcuno, ad esempio di svelare il tuo più grande segreto o la tua peggiore paura. Serviva a conoscersi meglio. Accettai, tanto che domande vuoi che facciano? Si partì in tranquillità, mentre Denki chiedeva a Tsuyu di quale fosse la cosa che più odiava in una persona, mi ritrovai ad osservare Bakugou. Non voleva giocare ma si era seduto ugualmente accanto a noi, sembrava concentrato sui suoi pensieri, non arrabbiato come al solito.

I suoi occhi rossi brillavano leggermente e pensai a cosa gli stesse passando per la mente. Quel ragazzo era un mistero che potevo comprendere. Se solo me lo avesse permesso. Ho sempre pensato che lui, sotto sotto, non sia così cattivo o fastidioso, bisogna solo provare a distruggere quell'armatura che si è costruito nel tempo. Da bambino non era così, certo l'egocentrismo non gli mancava, un po' ostile verso gli altri, ma non si sarebbe mai azzardato a farmi del male, sebbene mi sfidasse continuamente, non era fastidioso, mi piaceva la sua competitività. Infatti è nata proprio da questo suo lato la nostra promessa. Lui aveva sempre pensato di essere il più forte e lo ammiravo molto per questo, così gli promisi di batterlo, in futuro, in quel periodo Bakugou aveva otto anni e io sette, non immaginavo se la ricordasse, però l'ho mantenuta.

D:«Khloe, qual'è la cosa per cui ti senti più in colpa?»
Kaminari, una domanda più semplice? Kirishima mi guardò comprensivo, lui sapeva che non mi piaceva parlarne, così tirai fuori la seconda cosa che incatenava maggiormente il mio cuore.
K:«Non aver mosso un piede quando Bakugou è stato attaccato dal villain di fango, quasi due anni fa»
Gli occhi di tutti mi si puntarono addosso, facendomi sentire una scema. I sensi di colpa mi assalirono, così mi alzai con la scusa di dover andare in bagno e uscii a prendere una boccata d'aria sul balcone della casa di Yaomomo. Puntai gli occhi al cielo, quella notte particolarmente pieno di stelle e sentii una delicata lacrima percorrermi la guancia. Come avevo potuto, quella volta, rimanere a guardare mentre il mio amico quasi soffocava?

B:«Così tu c'eri»
Mi voltai di scatto. Bakugou mi fissava truce dalla porta finestra.
K:«Scusa»
B:«Non ho bisogno delle tue cazzo di scuse, e nemmeno del tuo fottuto aiuto»
K:«Bakugou, mi dispiace»
B:»Ti ho detto che non me ne faccio un cazzo del tuo 'mi dispiace'»
K:«Avrei dovuto aiutarti, adesso sarai arrabbiato con me più di quanto tu non lo sia già.»
Si avvicinò al balcone appoggiandosi con i gomiti su esso e osservando il cielo con sguardo leggermente infastidito
B:«Non saresti riuscita a fare nulla in ogni caso»
K:«Avrei potuto provarci come ha fatto Midoriya»
B:«Non nominare quel nerd di merda. Potevo farcela benissimo da solo»
K:«Se lo dici tu»
B:«Ma poi chi cazzo ti ha detto che sarò più arrabbiato con te?»
K:«Beh, penso che una persona normale lo sarebbe»
B:«Mi stai dando dello strano?»
K:«No, no, tranquillo»

Tra noi due calò il silenzio, mentre le stelle brillavano luminose in cielo, cominciai ad osservare il ragazzo al mio fianco. Lui chiuse gli occhi per assaporare la leggera brezza che lo sfiorava dolcemente. Non era brutto, per nulla, non lo era mai stato per la verità. Da piccola avevo una cottarella per lui, ma dopo non averlo visto per anni è passata. La canottiera che indossava gli fasciava perfettamente i muscoli scolpiti, facendolo risultare più possente di quanto già non fosse.
K:«Bakugou, hai mai pensato a come sarebbe se fossi rimasta?»
B:«Che cazzo di domanda è? Ti avrei battuto prima credo»
K:«Ma ti ho letteralmente stracciato»
B:«Hai vinto la battaglia, non la guerra»
K:«Ma sentilo, sul serio sei convinto di potermi battere?»
B:«Ne sono pienamente certo, gli idioti come te sono facili da distruggere»
K:«Grazie eh»
B:«Dove sei stata in questi anni?»
K:«Devo sul dirtelo per forza?»
B:«Se non vuoi dimentica sta cazzo di domanda, non mi interessa sul serio»
K:«Come sai avevo un fratello, Isaac, ricordi?»
B:«Si, dai va' avanti»
K:«Era forte, quattro quirk, tra cui il teletrasporto, penso sarebbe stato in grado di distruggere All Might, i villain hanno notato questo suo potenziale e, hanno pagato un suo amico per tendergli una trappola e rapirlo prima che andasse all UA. Io non ho tollerato la cosa, lui era la persona che amavo di più al mondo, per questo non ho lasciato fare ai professionisti e mi sono messa in mezzo. Avevo solo nove anni, non potevo sapere come affrontare una situazione del genere, così trovai il posto dove lo tenevano in ostaggio e mi ci teletrasportai. Appena mi videro mi bloccarono, me lo portarono davanti e-e»
Sebbene non lo volessi la mia voce si incrinò, e delle calde lacrime scesero dai miei occhi. Non volevo ricordare, ma mi sembrava giusto che Bakugou sapesse che mi era successo.
Sentii una mano posarsi sulla mia. Non la strinse, non la prese, non fece nulla. La appoggiò e basta. Tuttavia quel contatto mi ridestò un poco e mi ripresi quel che basta per continuare.
K:«Da lì cominciò un periodo orrendo per me e per i miei genitori. I ragazzi, quelli a cui il mio quirk non andava bene, mi aggredirono, persi la calma e utilizzai le fiamme, ustionando un ragazzo. I Pro Hero pensarono fossi pericolosa e che isolandomi avrebbero risolto il problema. Iniziai a prendere dei farmaci, praticamente non dormivo. All Might ha notato il mio potenziale e ha deciso di aiutarmi. Per due anni mi sono allenata costantemente, sia sulle mie unicità che a dimenticare ciò che era successo, ed eccomi qui»
B:«Cazzo che storia di merda. Che si dice in queste situazioni?»
K:«Di solito 'mi dispiace' ma non serve che tu lo faccia»
B:«Non lo avrei fatto in ogni caso»
K:«Torniamo dagli altri?»
B:«Non ho voglia di stare con quelle misere comparse»
K:«Allora stiamo qui»

Restammo tutta la sera sul balcone, sedendoci su di esso e litigando tra di noi su tutti gli argomenti che saltavano fuori.
Ki:«Ragazzi, penso sia ora di tornare dentro»
K:«Kirishima, che ore sono?»
Ki:«Penso le due e mezza circa»
B:«E va bene Capelli di Merda rientriamo»
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Angolo Autrice

Beh, ragazzuoli, sto aggiornando veramente poco sto periodo, causa scuola e scarse idee ;)
Alla prossimaaa❤︎

•𝚒 𝚠𝚒𝚕𝚕 𝚗𝚎𝚟𝚎𝚛 𝚏𝚘𝚛𝚐𝚎𝚝 𝚢𝚘𝚞• 𝐁𝐚𝐤𝐮𝐠𝐨𝐮 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora