Appena scendemmo dal treno ci portarono dai nostri preparatori. Ognuno di noi, visto che eravamo in tanti, ne aveva solo uno più lo/la stilista che quell'anno era Fulvio Tenpeshir per tutti noi del Distretto 4.
Ceretta, oliatura, bagni continui, trattamenti per i capelli e il viso, tutte cose che ho sempre odiato e la prima mi suscitò un dolore tale che urlai fino a svenire.
Quando fummo tutti pronti i preparatori ci misero un accappatoio e ci lasciarono in un unico camerino tutti insieme. Vedevo Teresa e Clarisse tremare, non tanto per il freddo, ma per la paura così andai vicino alla più grande e la abbracciai forte. Lei si strinse e non mi volle lasciare andare e io non feci resistenza né niente.
Rimase senza padre all'età di 10 anni e sempre a quell'età perse anche tutti i nonni e gli zii da parte della madre. Tutti morti per un'epidemia ancora sconosciuta.
Teresa era sempre sola a scuola così un giorno andai da lei e subito diventammo migliori amici. Non posso ancora credere che sia stata sorteggiata.
-Percy, ti prego non lasciarmi- mi disse mentre stava arrivando lo stilista.
-Tranquilla, sono qui. Ora ci devono vestire però- le dissi mentre mi staccai.
Accettò la separazione ma mi prese comunque la mano e si appoggiò alla mia spalla.
-Bene ragazzi ora ditemi... Come si vestono di solito quelli del vostro Distretto?- chiese Fulvio.
-Da pesci o da pescivendoli- rispose Tyson.
-Ah capito. Beh quest'anno no. Quest'anno sarete magnifici e non sarà la solita cosa.- disse Fulvio e poi se ne andò.
Teresa mi abbracciò di nuovo e io le diedi un bacio in fronte per calmarla un po'.