Capitolo 4.
Per quanto ci provasse il sonno tardava a venire.
Hermione si girava e rigirava sullo scomodo divano, non riusciva a trovare la posizione, ed inoltre le faceva male ovunque, anche se non prolungato il cruciatus le aveva sicuramente incrinato qualche costola.
Sentiva il respiro ritmato e regolare di Malfoy, che dormiva.
Se solo ne avesse avuto la possibilità, l'avrebbe soffocato nel sonno.
Distesa fissava il soffitto e pensava, quest'ultimi tre anni erano stati duri, specie da quando era stata catturata.
Aveva conosciuto il dolore delle torture, l'umiliazione della derisione, la fame, il freddo, ma quest’ultimo evento era più crudele. Essere la moglie di un mangiamorte per lei, che li aveva sempre combattuti, era il più amaro scherzo che il destino le potesse tirare.
Le sembrava di essere stata marchiata a fuoco, donata a Malfoy per generare un erede, che sarebbe appartenuto in parte a Voldemort.Trattata come un oggetto di proprietà.
Prima o poi avrebbe dovuto fare sesso con lui, e quello sarebbe stato il minore dei mali, ne era consapevole.
Per ora si era limitato a cruciarla, ma sicuramente le sue violenze non si sarebbero fermate o limitate, visto sembrava provare trarre piacere dal dolore altrui.
Quasi fosse una masturbazione.
E poi lo conosceva di nome, il Draco Malfoy della sua infanzia, quel ragazzino viziato e senza spina dorsale che lei il terzo anno aveva colpito, non esisteva più.
Al suo posto era sorto un uomo gelido e senza cuore, un assassino, un crudele seviziatore.
La perla all’occhiello insieme agli altri due suoi degni compari, Zabini e Nott, dell’oscuro signore.Nonostante tutto, però, sperava con tutto il cuore che alle sue amiche fosse andata meglio, ma ne dubitava.
Ginny nuda ed ancora prona con i capelli sparsi sulle lenzuola, piangeva in silenzio.
Non voleva irritare il moro che le dormiva a fianco, e che l'aveva picchiata selvaggiamente quando lei si era ribellata ai suoi modi impetuosi e quasi violenti.
L'aveva graffiato sul volto, ma la reazione di Blaise era stata immediata, la sua vendetta implacabile, un manrovescio in pieno viso seguito da altri ceffoni che colpivano dove capitava, mentre lei rannicchiata tentava di difendersi come poteva.Mentre subiva impotente, il suo spirito ruggiva e, se quella era la vita che le si prospettava, alla prima occasione se la sarebbe tolta.
Zabini dopo averla rivoltata come un calzino, le aveva afferrato il viso costringendola a guardarlo in faccia, soddisfatto dalla sua espressione stravolta, l'aveva redarguita minacciandola
- Rinfodera le unghie " gattina ", questo è solo il preludio di quello che ti capiterà se non chinerai il capo. Tu mi appartieni, e ricordati, dopo che avrai scodellato questo erede, non sarai più così utile, quindi non spingermi ad anticipare la tua dipartita, qualche goccia di veleno potrebbe cadere involontariamente nel tuo the mattutino. In fondo un po’ di collaborazione da parte tua potrebbe far si che la nostra unione sia lunga e felice - la risata maligna che ne seguì le fece accapponare la pelle.
La dolce Luna era rannicchiata.
Si sentiva inadeguata.Aveva ubbidito, aveva cercato di assecondarlo, ma la sua inesperienza l'aveva irritato. Impaziente aveva ghignato – a casi estremi, estremi rimedi. – Aveva lanciato un incantesimo che la ragazza non era riuscita a cogliere, tanto che un lieve tocco alla porta l’aveva fatta sobbalzare colta di sorpresa.
Allibita aveva visto entrare una procace servetta, che senza fare domande si era liberata velocemente degli abiti, rimanendo nuda come loro.
Senza proferire parola si era avvicinata, rimanendo accanto al letto a fissarli con espressione impassibile. Lui ghignando, eccitato forse maggiormente dalla presenza della silenziosa spettatrice, aveva attratto bruscamente a se la recalcitrante moglie, che imbarazzata aveva tentato di coprire le sue nudità.
Senza curarsi dei suoi sentimenti, disagi o paure, si era sistemato su di lei e senza indugi l’aveva resa donna.
Lei aveva subito, divisa tra confusione, naturale dolore e imbarazzo, investita da sensazioni nuove e senza nome, senza sapere bene cosa provasse, gli occhi fissi sulla donna accanto al letto, che la fissava di rimando senza espressione alcuna.
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Serva Di Un Solo Padrone. (Dramione)
Fanfictionin un mondo oscuro fatto di sangue, padroni e asserviti, dopo la morte di Harry Potter, Voldemort gioca a fare Dio con il mondo. Ora una nuova contorta idea è balenata nel suo cervello corrotto. A farne le spese sette giovani rampolli di nobile sang...