Capitolo 13.Draco scrollò Hermione come una bambola di pezza, mentre lei lo fissava col viso ancora paonazzo di pianto.
- Tu, lurida sanguesporco, come osi accusare il Lord Oscuro di tali assurde nefandezze!!- Ringhiò furioso il marito, come si permetteva anche solo di pronunciare il suo nome, le avrebbe chiuso la bocca, non era degna anche solo di pensare.
Incurante, quasi presa da una vena di follia, Hermione senza abbassare lo sguardo, fiera lo sfidava.
- Ahahahah!- La risata isterica della donna ferì le sue orecchie. – Ma dove vivi, eh Malfoy?! O quassù tra voi sangue puro l’aria è talmente rarefatta da annebbiarvi vista e udito! Ma hai fatto mai un giro da dove arrivo io, eh?! Uomini, donne, bambini uccisi, torturati, stuprati, i pochi sopravvissuti buttati in luoghi talmente abietti e sporchi, che i più fortunati muoiono di malattia e in fretta, gli altri di fame e di stenti. E ora, come se questo non fosse abbastanza, ora, UCCIDERA’ come un maiale al macello il mio bambino!! – Le ultime parole furono urlate istericamente.
Poi come presa da un raptus, gli sputò addosso. In quel gesto aveva messo tutto il suo disprezzo e l'odio che provava. Non era un gesto da lei, fatto che denotava il livello del suo sconvolgimento interiore.
Era stanca, per troppi anni aveva combattuto, ora voleva solo pace, quella che si trova nell'oblio della morte.
Che la uccidesse, non le importava, nella sua mente vivide le scene di quello che era il futuro suo e di suo figlio la tormentavano. Se non poteva cambiare le cose era meglio finirla, lì ora, ma prima si sarebbe tolta qualche soddisfazione.
Lo vide scattare e chiuse gli occhi, pregò Merlino di porre fine a tutto il suo dolore, non le importava di vivere, quella non era vita. Ne aveva abbastanza.
Si era arresa.
Ora attendeva solo la morte.La mano di Draco si sollevò e rapida si abbattè sulla sua guancia, voltandole il viso dall’altra parte. Hermione non cadde a terra solo perché lui la stava tenendo per una spalla.
Non emise un gemito e lo fissò astiosa.
Voleva solo che lui provasse lo stesso dolore, non fisico ma mentale, spirituale.
Si azzittì e lentamente ruotò il viso chiazzato di rosso, la guancia pulsante, un rivolo di sangue ad un angolo della bocca, la voce le uscì bassa, roca, un fioco singulto.
– Quando nostro figlio alla sua settima ora giacerà in un pozzo di sangue, allora forse mi crederai. Ma sarà troppo tardi…-
Le guance di solito pallide di Draco si arrossarono, rabbioso, incapace di crederle sibilò
– Cosa non diresti per non farti scopare da me!! Ma hai osato troppo! Non si offende impunemente dinnanzi a me il Lord!- Un attimo dopo la mano si rialzò pronta a colpire, le avrebbe fatto pentire il giorno in cui la sua sporca madre l'aveva partorita, ma prima che potesse colpirla di nuovo, venne bloccata da un'altra mano.
- Ma sei impazzito?! Hai proprio deciso di morire, eh?! –
Draco si voltò rabbioso verso Pucey.
– Sparisci e impara a farti i cazzi tuoi!-
- Sono cazzi miei, purtroppo. Perché se lo fai alterare, la pagheremo tutti!- Ringhiò continuando a stringergli il polso ancora in alto, in quel gesto che lo rendeva il più meschino degli uomini,
- Lasciami. – Sibilò pericoloso, strattonando la mano.
Hermione incauta emise una risatina sarcastica
– Eccoli qui i purosangue, schiavi di un pazzo umorale, che se la fanno sotto se starnutisce. -
Un attimo dopo crollava a terra colpita da un ceffone partito dalla mano libera di Draco.
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Serva Di Un Solo Padrone. (Dramione)
Fanfictionin un mondo oscuro fatto di sangue, padroni e asserviti, dopo la morte di Harry Potter, Voldemort gioca a fare Dio con il mondo. Ora una nuova contorta idea è balenata nel suo cervello corrotto. A farne le spese sette giovani rampolli di nobile sang...