6. Joshua Hill

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Bonnie

Distolsi lo sguardo e lo feci girovagare per la stanza per evitare i suoi occhi.
Si mise le mani in tasca e camminò verso di me sfiorandomi la spalla.
"Seguimi"
Sgranai gli occhi e velocemente lo seguì.
Mentre camminava davanti a me notai quanto fosse alto in confronto a me, e le sue grandi spalle muscolose erano fasciate da una camicia bianca.
Arrivati in cucina mi indicò con un cenno della testa una sedia vicino al tavolo.
"Siediti pure"

Obbedì schiarendomi la voce. Lo vidi aprire un'anta e tirare fuori due bicchieri. Li appoggiò al tavolo per poi afferrare dal frigo una bottiglia di vino.
"Vuoi?" spalancai gli occhi e rifiutai "no grazie".
"Peggio  per te" sollevò le spalle e vuotando il vino nel bicchiere, se lo portò alla bocca e lo mandò giù.
Tirò su col naso e spostando la sedia di fronte a me si sedette a gambe aperte e cominciò a fissarmi in modo insistente, mente con la mano destra teneva il bicchiere.

"Blondie giusto?" chiese mandando giù un altro sorso.

Blondie?!? Che cazzo di nome è?

Feci una risatina "no è Bonnie"
"Ah" si aggiustò il ciuffo e continuò a fissarmi.
"Tu invece?" chiesi con la voce tremante.
"Joshua"
"E sei il cugino di Nina?"
"Esatto"
Dopodiché ci fu solo silenzio, nessuno dei due si azzardò a parlare.
Lui si limitava a guardarmi, ed era abbastanza inquietante.
Pensavo volesse parlarmi visto che mi ha fatto accomodare.
Guardai l'orologio che tenevo  al polso e feci finta che fosse tardi,  quindi mi alzai di scatto sorprendendolo.
"Io dovrei andare" impacciata come sempre mi sistemai i capelli.
Lo vidi annuire, sbatté il bicchiere sul tavolo e si alzò pure lui.

"Dopo di te"
Come un fulmine mi incamminai verso la porta ed ebbi la sensazione di avere i suoi occhi addosso.
Mi girai verso di lui e lo beccai a fissarmi il culo.
Arrossì violentemente.
Lui velocemente portò gli occhi nei miei e fece un piccolo sorriso "Ti ringrazio di aver portato a casa Nina" fece finta di nulla.
"Di niente" ricambiai.
Aprì la porta e appoggiandosi con il braccio ad essa mi guardò per l'ultima volta.
"Ci vediamo Blondie" con un sorriso malizioso chiuse la porta e io non ebbi il tempo di insultarlo.

Strinsi i pugni, lo aveva fatto apposta, lo sapevo.
Offesa attraversai il vialetto e oltrepassai il portone e me ne tornai a casa.

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