Cap 12

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Izuku POV

Panico

Dopo che Kacchan mi aveva "gentilmente" chiesto di andare con lui alla festa il mio cervello era letteralmente andato in palle
Ero così tanto intento a pensare a cosa mettermi, a come comportarmi o a cosa avrei dovuto fare
Avevo, durante le lezioni pomeridiane, fatto scacco matto a ben cinque ragazzi
Quando me ne ero accorto mi ero messo a ridere in mi modo incredibile, mi guardavano tutti impauri
Che meraviglia

E lo stesso aveva fatto Hiroshi quando aveva capito il mo trans durante il gioco
Anche se mi trovavo in quello stato, riuscivo a percepire tutta la paura e il terrore intorno a me
Ma ciò che davvero mi rapiva in quel momento era lui
Ciò che sarebbe potuto succedere tra noi
Ciò che stava per succedere tra noi
.
.
.
Quando arrivai al mio dormitorio non sapevo cosa fare per primo
Non potevo chiedere aiuto a Hitoshi, mi avrebbe ucciso
Lo avrebbe ucciso
Così decisi di chiedere a chi, di feste, ci aveva creato un mondo, il suo mondo
La sua vita

<<. . .>>

<<. . .>>

<<Zuku?>>

Disse una voce femminile, leggermente ovattata dai rumori intorno a lei

<<おはよ Himiko-san!>>

Dissi felice sentendo finalmente una voce famigliare
Una voce di casa
Himiko non era solo la barrista più talentuosa che avevamo nel casinò principale
Ma era anche la barrista più brava della capitale
Pazza si, ma proprio per questa piccola caratteristica era riuscita a farsi amica una persona come me
Il principe

<<Di cosa hai bisogno Zuku?>>

Chiese capendo il mio timore nel chiedere, anche se nel gioco non avevo scrupoli nel piegare le persone sotto il mio comando
Con Himiko o Tenko non ci riuscivo, non ci ero mai riuscito

<<えっと avrei bisogno di qualche consiglio-..>>

<<Spara>>

Disse senza nemmeno farmi finire la frase, anche se eravamo a distanza potevo percepire la sua eccitazione per l'incarico assegnato e il mio senso di pentimento per aver deciso di fare quella chiamata
.
.
.
Alla fine non mi pentii poi tanto della mia scelta
Mi aveva dato buoni consigli, altri invece bhe, avrei preferito nemmeno sentirli
Non accennai nulla su Kacchan, se papà sarebbe venuto a saperlo, avremmo fatto una fine orribile
Entrambi
E forse l'avremmo fatta comunque..

Non ero mai andato a delle feste, tranne a quelle a cui partecipava papà e a volte mi ci portava con lui
Non ero mai andato a una scuola pubblica, nemmeno privata
Ero sempre rimasto lui
Quella era la mia casa
È la mia casa

Il sole stava leggermente appassendo dietro alle potenti montagne che oggi giorno ci osservavano dai loro troni innevati

I fiori del grande giardino sembravano prendere colori e sfumature non ancora conosciute e le ombre degli alberi cadevano in modo possenti sopra la struttura

Mi feci una doccia cercando di rilassare i nervi, l'odore del doccia schiuma mi opprimava le narici e il vapore provocato dall'ingente calore dell'acqua rendevano la stanza offuscata e mi facevano calmare, dopo la doccia avevo cercato di sistemare, anche se è senza successo, la mia chioma particolarmente ribelle
Si dice che tentar non nuoce
Avevo tentato e avevo fallito
Ma almeno ci avevo provato

Misi una mano sotto il mento mentre l'altro braccio lo usavo per sorreggere il braccio destro
Non avevo una grande idea su cosa mettermi
Himiko mi aveva dato dei consigli, ma degli abiti che mi aveva consigliato o dei colori che andavano bene su di me, non c'era molta scelta

Vincerò il tuo amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora