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"Non c'è la TV nel tuo salotto", afferma Louis, alzando un sopracciglio.

"Questo non è un salotto", corregge Harry, "è più come... una stanza tranquilla".

"Cosa?"

"Sai, per leggere o studiare e cose del genere. Non ci sono distrazioni".

"Mi piace."

Harry arrossisce, "Grazie. È stata una mia idea".

Il cuore di Louis batte così irregolarmente che teme che gli esca dal petto e finisca sul pavimento. Ma non succede. Così inspira profondamente, e guarda mentre Harry posa il tè sul tavolino e va verso lo scaffale nella stanza per tirare fuori una coperta di Pendleton*. Louis sorride dolcemente quando Harry si gira verso di lui e aggrotta le sopracciglia, disfacendo la coperta ordinatamente piegata.

Si schiarisce la gola, e poi si avvolge la coperta intorno alle spalle, tirando i bordi vicino al petto e assumendo la posa più ridicola, alzando un sopracciglio verso Louis.

Louis sbuffa, appoggiando la testa contro lo schienale del divano e lasciandola rotolare di lato mentre sorride al ragazzo imbranato di fronte a lui.

Harry interrompe la sua posa in un impeto di risatine, tornando rapidamente verso il divano e piegando le gambe sotto il sedere mentre si siede accanto a Louis. "Qui", dice dolcemente, coprendo il grembo di Louis nel piumone, "è freddo e questa coperta è calda, ok?"

Louis annuisce, sentendo il corpo invaso da un impeto di dolcezza e nervi, e lascia che Harry drappeggi il piumone sopra di lui. Preme la mano su di esso dolcemente, tracciando parte di un disegno mentre Harry va a prendere il tè.

"Lana?" chiede stupidamente. Harry non sembra pensarla così, però. Sorride vivacemente e annuisce.

"Certo, dall'Oregon," inizia tranquillamente, "mia madre compra il suo vino lì e ne ci hanno mandato questa gratis, quindi," continua a borbottare, spingendo il tè di Louis nelle sue mani.

Louis annuisce dolcemente, portando la tazza di the al naso e annusandola.

"Attento, è ancora caldo" mormora Harry a bassa voce, guardando il liscio con attenzione. Harry non capisce quanto sia a suo agio qui, in questo momento. È come se non stesse pensando all'anno scorso, a quello che hanno fatto, e non stesse pensando a cosa potrebbe essere tutto questo, tra un mese, tra due, se si parleranno. È come se fosse solo felice di essere nel momento di adesso, contento di avere lui - Louis - qui sul suo divano ad annusare il suo stupido the al limone.

Louis annuisce, inclinando con attenzione la tazza per provare ad assaggiarlo. Prende un sorso di the e lui trasale, sentendo la punta della lingua bruciare.

Harry sbuffa, e mette il broncio a Louis. "Te l'avevo detto che era caldo".

"Forse è l'orribile sapore della tua merda alle erbe", borbotta Louis, sorridendo dietro la sua tazza.

Harry alza un sopracciglio: "Hai ragione, dev'essere proprio quello".

Louis ride piano, solo uno sbuffo d'aria, e guarda Harry soffiare sul suo tè, ascoltando il suono stranamente rilassante e guardando il vapore evaporare.

Harry avvolge entrambe le mani intorno alla tazza, sospirando contento mentre il calore della bevanda lo inonda.

"Allora," inizia, "sei troppo stanco per parlare stasera?"

Louis deglutisce, stringendo di più la tazza e guardandone il contenuto. "Cosa vuoi dire?" borbotta.

Sul viso di Harry si fa strada un piccolo sorriso, e Louis alza lo sguardo appena in tempo per coglierlo. Solo che può dire che è più per tristezza che per altro, specialmente quando Harry sospira e prende entrambi i loro tè e li ripone sul tavolo. Louis lo guarda ansiosamente mentre il ragazzo si sposta in modo da essere rivolto verso di lui, con le gambe ancora arricciate sotto di sé. Louis sorride dolcemente guardandolo mentre appoggia il lato della testa contro la poppa del divano e guarda indietro.

Hush - Italian Translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora