Bosco

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-Dai, Jane, non dormire!- mi disse una voce maschile. Jane? Aprii gli occhi e risi. Mi trovavo in una tenda da campeggio azzurra. Ero sdraiata in un sacco a pelo accanto ad un bel ragazzo, la carnagione abbronzata, i capelli ricci, castani, corti e una corporatura alquanto atletica. -Beck sei uno scemo.- risposi, ma non ero stata proprio io a parlare, esattamente come era successo con Jasmine.

-Piantala di fare la santarellina, guarda che Betty non è venuta. Qui possiamo essere noi stessi, qui possiamo stare assieme.- Beck si mordeva il labbro inferiore e mi guardava dritto negli occhi, quindi fece per baciarmi, ma mi ritrassi. 

-Cosa fai?- dissi con la voce di Jane.

-Io ti amo Jane, non capisci? Betty è solo una copertura, ma ti giuro che appena torniamo a casa la lascio.- confessò lui, al che mi avvicinai a mia volta e ci baciammo.
Improvvisamente avvertii un fruscio provenire da fuori dalla tenda.

-Che è stato?- chiese Beck staccandosi improvvisamente dal bacio, quindi si alzò e uscì dalla tenda.

-Aspetta, Beck.- feci io e lo raggiunsi fuori, ma fuori non c'era più nessuno. Attorno a me c'era lo stesso bosco del sogno, quello con Mary e Jasmine, anche qui era notte. Non si sentiva alcun suono. -Beck?- lo chiamai provando a fare qualche passo, allontanandomi dalla tenda. Alle mie spalle, sentii un rumore di passi che calpestavano il terriccio e si avvicinavano sempre di più. 

-Sei un cretino, tanto ti ho sentito, Beck.- gli feci notare, mentre, intanto, mi voltavo. Ma chi camminava alle mie spalle non era Beck. Mi ero girata e mi ero trovata faccia a faccia con una figura femminile, alta almeno due metri, formosa, con delle braccia e delle gambe disumanamente lunghe. La sua pelle era maciullata e di colore nerastro, come se fosse abbrustolita. Non aveva i capelli e nemmeno i vestiti. Ma la cosa che mi fece inorridire ancora di più, e mi fece sentire come se mi mancasse il terreno sotto i piedi, era il suo volto. Non c'erano gli occhi o il naso, ma un unico squarcio orizzontale, da cui colava una sorta di denso liquido rosso scuro. Lo squarcio si spalancò, rivelando un'enorme bocca, con una lingua lunga e biforcuta e con dei denti aguzzi, affilati come rasoi. La creatura mostruosa emise un urlo raccapricciante, simile a quello di un maiale fuso con quello di un orso. Dietro di lei, cadde qualcosa. Lo riconobbi subito: era il corpo esanime di Beck, completamente insanguinato e con una voragine aperta sul petto.

-Oh, Dio...- sibilai, senza fiato. Le mie gambe, tremanti, cedettero e caddi sulle ginocchia. Mi sentivo il cuore battere all'impazzata ed ero sicura che di lì a poco sarebbe scoppiato, ma non fu così. Con la velocità di un proiettile, il braccio scheletrico della creatura mi aveva appena trafitto la gabbia toracica e ne aveva estratto il mio cuore.

***

Mi svegliai a notte fonda, gridando come una matta. Il mio letto era un bagno di sudore e il mio pigiama era fradicio. Se possibile, quel sogno era ancora più vivido di quello di quel lunedì mattina e sentii il cuore in gola per lo spavento. Guardai l'orario: erano le quattro di notte. Decisi di farmi una doccia calda e di provare a riprendere a dormire sul divano.

-Bella, ma cosa ci fai sul divano?- mia madre mi svegliò la mattina successiva. La luce del giorno illuminava di un tiepido grigiume il salotto. Guardai l'orologio a pendolo accanto alla televisione e lessi che erano le dieci e un quarto.

-Oddio, devo andare a scuola!- esclamai saltando subito in piedi.

-Stai calma, Bella, oggi è sabato.- mi fece notare mia madre -Non vedi che io e Liam siamo qui a casa?-

Non l'avevo notato, ma era vero. Liam era appena entrato in salotto con un vassoio in mano. -La colazione!- aveva annunciato ridendo.

-Oh, grazie.- gli sorrisi e gli accarezzai i capelli, mossi e biondo cenere, come i miei.

Noumenon - Premonizioni #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora