Noumenon

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Poco dopo, eravamo montati nella Jeep nera di Sophie ed eravamo andati a casa di Margaret e Jarvis a bere una birra, poi Sophie aveva dato a me e a Riley uno strappo a casa. Quella sera mi era stato difficile, quasi impossibile, dormire. Da una parte rimuginavo sulle parole di Jarvis e di Riley, sull'esistenza dei mostri, sulle mie capacità paranormali; dall'altra parte avevo quasi paura ad addormentarmi, paura di dover sognare un'altra vittima di quell'essere orribile, paura di essere uccisa nuovamente.

La mattina seguente, quando accesi il cellulare, mi resi conto di aver ricevuto un messaggio da Riley.

"Ciao, Bella. Sono Riley Powell. Ho chiesto in giro per il tuo numero, ho scritto ad una certa Violet Taylor e finalmente l'ho trovato." spiegava "Sei tu, vero? Dalla foto profilo lo sembri. Senti, ti volevo chiedere se ti andasse di vederci oggi, per parlare di questa storia delle premonizioni. Fammi sapere."

Riley, avrebbe compiuto diciotto anni quell'agosto, come mi aveva spiegato la sera prima. Aveva proprio un bel carattere: era gentile, solare, amichevole. Per tutta la serata non aveva fatto altro che fare battute e scherzare, in particolare con Jarvis; i due mi sembravano piuttosto legati. Quest'ultimo, al contrario, mi sembrava sempre più misterioso, criptico. A volte mi dava l'aria di avere un animo sensibile e premuroso, ma per il resto del tempo faceva il riservato, e parlava in modo scontroso e irriverente. Era un po' come il leader del gruppo, o, perlomeno, così lo vedevano gli altri. Margaret aveva diciotto anni compiuti e aveva finito la scuola l'anno prima. Mi era sembrata cotta di Jarvis: lo guardava sempre con ammirazione e si comportava in modo possessivo nei suoi confronti. Sophie, invece, era la più grande, come avevo intuito. Aveva solo tre anni in più rispetto agli altri, ma si comportava come l'adulta del gruppo, appianando discussioni e rifilando saggi consigli. Mi aveva spiegato che i genitori di Jarvis, Margaret e di Riley erano amici tra loro e che era così che i tre si erano conosciuti. Lei, invece, li aveva incontrati qualche anno dopo, durante una caccia in Bretagna, in Francia. Lei era in vacanza dal suo ragazzo, Pierre, e si era imbattuta in una casa infestata. Lì per poco non aveva sparato un proiettile su Margaret, scambiandola per un fantasma. Così avevano stretto amicizia e Sophie aveva deciso che li avrebbe aiutati nella caccia anche una volta rientrati a Winchester e così stava facendo.

-Quanti casi avete seguito finora?- le avevo chiesto.

-Sei, più o meno, da quando facciamo gruppo.- mi aveva risposto, ma non si era dilungata molto nella descrizione. Oltre alla casa infestata bretone, avevano sconfitto un lupo mannaro (perché, sì, ne esistevano), altri fantasmi poco rilevanti e un mostro delle tubature a Woking, dove per poco non li avevano arrestati, a causa di residui di cenere delle sue sigarette ritrovate sulla scena del crimine.

Avevo deciso che volevo aiutarli nella loro caccia a questo mostro. Nessun altro doveva morire davanti ai miei occhi in quel modo atroce e, se potevo fare qualcosa per impedirlo, ero pronta. Sophie mi aveva rassicurato che non mi avrebbero mandato sul campo, anche perché mancavo delle capacità fisiche necessarie, ma che li avrei aiutati solo con le mie visioni, che, se correttamente usate, potevano risultare davvero utili per prevenire le mosse di quella creatura ignobile.

Risposi al messaggio di Riley e ci vedemmo da Mads, la caffetteria dove quel martedì avrei voluto portare Jarvis. Era domenica e non c'era nessuno di scuola.

La caffetteria si trovava a metà strada tra la scuola e il centro. Aveva un'atmosfera conviviale. Tavolini ordinari e divani informali si alternavano, dando al locale un tocco bohemien. La cosa che preferivo di quel posto, oltre alle bevande preparate a regola d'arte, era senza dubbio la musica: indie, rock e folk si alternavano, attirando gente di ogni tipo e con stili diversi, dai più rockettari ai chi, invece, era più semplice.

-Ciao,- lo salutai -di cosa volevi parlarmi?-

Ci eravamo seduti in un tavolino doppio, vicino alla finestra. Riley aveva i capelli biondi legati in un codino, con qualche ciocca ribelle che gli incorniciava la faccia. Indossava una felpa verde scura e un paio di jeans a sigaretta a lavaggio chiaro.

Noumenon - Premonizioni #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora