Addio Alle Ochette

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CalipsoPOV
Arrivai a scuola, con 10 minuti di anticipo questa volta, e, con mio stupore, vidi Leo vicino alle scale dell'istituto. Pensavo che l'avrei trovato circondato di ragazze oppure a parlare con uno dei suoi amici, non sulle scale di scuola e con un libro in mano.
Alla fine mi avvicinai alle scale e iniziai a salirle, guardai Leo un ultima volta ed entrai nell'edificio.

Era solo il secondo giorno eppure avevo già molti amici: Reyna, Talia, Hazel, Annabeth, Jason e Frank. C'era anche Percy, non avrei mai pensato di ritrovarmi nel suo stesso liceo, anche se lui ormai era già fidanzato ed io non provavo più nulla per lui.

Andai al mio armadietto e poco dopo mi raggiunse Reyna: "Hey Calipso!" mi salutó sorridendo.
"Ciao Reyna, ti vedo eccitata, tutto bene?" le chiesi.
"Tutto benone direi! Ho visto Nico all'entrata e mi ha detto di aver chiesto a Will di uscire questo weekend, aspetta che lo venga a sapere Jason!" disse tutto d'un fiato.
"Beh, potresti dirglielo ora, è all'entrata" le suggerii, così lei andò a raccontare tutto al fanboy della scuola.
Intanto Leo mi stava guardando: aveva il libro in mano e sembrava osservarmi. Io cercai di non incrociare il suo sguardo, posai le mie cose nell'armadietto e al suono della campanella, andai in classe.

LeoPOV
Siccome quel giorno arrivai in anticipo, decisi di mettermi a ripassare per l'interrogazione, ottima mossa: Calipso arrivò e mi guardò stupita, questo significava che era stata colpita dal mio comportamento.
Appena entró Jason lo seguii e Reyna gli diede la (come la chiamo io) notizia solangelo del giorno: Nico e Will sarebbero usciti questo weekend.
Jason fece un urletto di gioia, mentre io cercavo Calipso con lo sguardo. La osservai mentre posava delle cose nell'armadietto e scappava via al suono della campanella.

"Lo dico, io non so niente, quindi o mi suggerite o siete tutti morti" Clarisse minacciò gli studenti davanti alla porta dell'aula di scienze.
"Avanti Clarisse, non prendertela con loro, Charlie sa tutto" la tranquillizzó Silena, sorridendo a Charlie, il suo fidanzato.
Entrammo in classe, e sperai che Charlie sapesse veramente tutto, in quanto non volevo essere preso a botte da Clarisse ad ora di pranzo.

L'interrogazione andò molto bene: risposi correttamente a quasi tutte le domande e per la prima volta mi sentii veramente soddisfatto di un buon risultato. Purtroppo a lezione non c'era Calipso, ma non mi preoccupai più di tanto: avrei avuto sicuramente l'occasione di avere una lezione in comune con lei. E infatti fu così.

La trovai in corridoio, così corsi da lei: "Ciao Chioma Caramello, come va?".
"Odio se mi chiami Chioma Caramello, comunque tutto bene" rispose abbozzando un sorriso.
"Vai anche tu nella classe di Storia dell'arte?"
"Proprio così"
Perfetto. Avevamo una lezione in comune! Il resto del tempo lo passammo in silenzio, ma alla fine entrammo e iniziammo a seguire la lezione.

Mancava poco all'ora di pranzo, ed io, Jason, Piper, Talia e Calipso stavamo parlando nei corridoi.
"Comunque l'insegnante di Filosofia ha qualche rotella fuori posto" disse Jason.
"Lo dici solo perché ti ha messo una nota dopo che hai passato l'ora a giocare con una spillatrice!" lo rimproveró Talia.
"Avanti lascialo stare, almeno questa volta non si è spillato la bocca" disse Piper.
"Complimenti Pips, stai imparando dal maestro" scherzai io.
Calipso rise "Certo che siete proprio migliori amici eh".
"Ovvio che lo siamo! Devi vedere quando siamo tutti insieme cosa succede" rispondemmo allo stesso momento io e Jason.

Arrivammo alla mensa, Jason e Talia si sedettero vicino ad un tavolo tornando a discutere sulla questione 'spillatrice' e Piper andò con loro.
Alla fine io e Calipso eravamo soli, entrambi super imbarazzati.
"Emh...ci andiamo a sedere?" mi chiese Calipso.
"Oh, umh...certo" gli risposi io.

Ed ecco che, prima che ci potessimo sedere, arrivarono loro: le oche.
Una ragazza dagli occhi azzurri e i capelli castani scuri mi si avvicinó e disse: "Ciao Leo, come sta il mio ragazzo preferito?".
Calipso mi guardava. Aveva una faccia strana, molto strana.
"Beh da pochi secondi molto male" le risposi, lei fece una smorfia, ma non verso di me, verso Calipso.
Altre due ochette, una con i capelli biondo cenere e gli occhi verde chiaro e una coi capelli e occhi neri, si avvicinarono.
"Veramente volevi sederti con questa sguattera?" disse quella coi capelli neri.
"Lei non ha stile né talento, noi ce lo abbiamo, perché non ti unisci al nostro tavolo?" propose la bionda.
Calipso era immobile. Guardava in basso, come a pensare che avrei sicuramente scelto loro, e avrei lasciato sola lei.
Alcuni studenti iniziarono a fissarci.
"Avanti Leo, lascia stare questa incapace e stai con le persone che veramente ti meritano, non con lei" dissero tutte e tre le ragazze.
Risi. Una risata un po' beffarda, ma che precedette:
"Sentite deficienti, prima di tutto non permettetevi a chiamare così Calipso, anche se è qui da a malapena due giorni mi ha fatto capire che ha il triplo dell'intelligenza che avete voi tre messe insieme. Secondo, potrete avere anche tutti i soldi del mondo e non riuscirete comunque a ricattarmi. Terzo se vedete solo l'aspetto esteriore scordatevi anche di poter essere minimamente calcolate da me. Ed ultimo ma non meno importante, smettetela di provare a sedurmi quando di me non sapete nemmeno il colore preferito. Grazie della chiacchierata, potete andare".

Le ragazze se ne andarono.
Tutti mi fissavano: Jason e Talia avevano smesso di parlare per vedere la scena, Piper aveva un espressione tra la sorpresa e l'eccitazione e Percy era fermo con un biscotto blu a mezz'aria.
Calipso aveva alzato la testa e mi guardava sorpresa.
Io feci la prima cosa che mi venne in mente per togliermi tutti quegli occhi di dosso: uscire dalla mensa e correre agli armadietti.

Entro la fine della giornata, tutti si scordarono dell'accaduto in mensa, anzi, quasi fecero finta che non fosse mai successo. L'unica differenza era che le ragazze non mi sorridevano e i ragazzi non mi davano pacche sulle spalle.
Solo i miei amici ormai mi calcolavano, e ne fui più che felice: ero riuscito a togliermi di dosso la popolarità che un tempo mi faceva essere superficiale e vanitoso.

Non vidi Calipso per il resto delle lezioni, tranne all'uscita, quando la trovai che scendeva le scale.
"Calipso aspetta!" le urlai io, e lei si fermó.
"Cosa vuoi?" chiese lei un po' brusca.
"N-non sei arrabbiata per quello che è successo a mensa vero?"
"Arrabbiata? E perché? Hai preferito stare con una ragazza inutile come me invece che con loro, dovrei solo ringraziarti" guardò le scale per un paio di secondi.
"Calipso, non lo dire nemmeno per scherzo, tu sei fantastica! Adoro le battute che inventi nell'ora di filosofia e il modo in cui mi aiuti se a lezione sono in difficoltà. E poi credo che ormai nessuno mi definisca più un 'figo' dopo quello che è successo, però mi va bene".
Ero sicuro di quello che stavo dicendo. Sarei riuscito ad essere 'migliore', insomma non che prima fossi una persona così brutta, però non ero di certo migliore a rimanere circondato di ragazze tanto da soffocare e senza fare nulla.

Calipso mi salutò e andò via, io tornai a casa e anche quella giornata finì.

Angolo autrice
MA CIAAAAAAAO RAGAZZIII
Allora prima di tutto mi scuso se non ho aggiornato PER UN SACCO ma la scuola mi sta mettendo veramente i bastoni fra le ruote.
Poi volevo chiedervi: vi sta piacendo la storia? Spero di sì, io ovviamente accetto critiche costruttive e consigli per migliorare.
Scusatemi per l'orario✨
Cercherò di aggiornare di più ma non vi prometto niente.
Annachiara Jackson <3

Tutto è possibile (Caleo ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora