LeoPOV
I miei genitori vennero a trovarmi. C'era anche mia sorella che, come mi vide, mi abbracciò fino a soffocarmi.
"Dora, così non respiro" le dissi col poco fiato che mi rimaneva.
"Scusa, mi hai fatto prendere un infarto!"
"Dai che lo sapevi che era solo un graffio, sono troppo bello per venire scalfito da dei cani"
"Non capisco come tu possa fare lo scemo anche dopo aver rischiato di perdere un arto"
"Il braccio non sta messo tanto male, è troppo bello anche lui"
Dora alzò gli occhi al cielo, tipico. Continuai a parlare con la mia famiglia per un bel po', ma alla fine mi salutarono e mia madre mi disse che avrebbe avvisato Piper del mio risveglio subito dopo la fine della scuola.
"Va benissimo" le risposi, forse non riuscendo a nascondere la mia felicità: a breve sarebbe arrivata Calipso, e avremmo avuto del tempo per stare da soli.
Chissà cosa pensava mentre lottavo contro quei cani...spero di non essere sembrato un idiota.
Oddio, e se mi ha trovato un completo idiota?
Lasciai da parte quei pensieri e controllai l'orario.
13:21.
"Perché non è ancora qui? C'è stato un intoppo nel piano?" pensavo mentre l'ansia prendeva il sopravvento.
Finché non entrò un infermiera: "Altre visite"CalipsoPOV
"Leo!" corsi e gli diedi un abbraccio, che dopo qualche secondo avevo già sciolto per prendere una sedia e sedermi accanto a lui.
"Per fortuna sei arrivata, pensavo mi avessi dato buca"
"Mi sono resa conto troppo tardi di non avere chi mi potesse venire a prendere e portare qui"
"Cavolo, avevo dimenticato che non hai ancora compiuto 18 anni. Aspetta...e allora come sei venuta?"
"Mi ha accompagnato il padre di Percy" rispondo ripensando alla nostra chiacchierata.
Diamine, la chiacchierata che mi ha risvoltato la giornata.
"Quindi anche lui sa che mi sono svegliato"
"Ne ho parlato solo con Percy ed Annabeth, e hanno giurato sui biscotti blu di non dire una parola"
"Biscotti blu?"
"Se Percy giura sui biscotti blu non fiata nemmeno se pagato"
"Lo terrò in considerazione"
Restammo per un po' in silenzio, a guardarci.
Leo riusciva ad essere bello anche col camice dell'ospedale e un braccio ingessato...
TUTTA COLPA DI POSEIDONE!
"Ti ho portato degli appunti, nel caso non volessi rimanere indietro con il programma"
"Grazie, pensavo di chiederteli quando sarei tornato ma apprezzo il gesto"
"Quando tornerai?"
"Non lo so, non me lo hanno detto"
Leo fece un sorriso malizioso: "Ti manco, eh?"
"Fammi il piacere, sto benissimo anche senza di te"
"Tu dici?"
"Io..."
"Vedi? In fondo mi vuoi bene"
"Va bene, se proprio vuoi saperlo sì, mi manchi e tanto"
"Aww che dolce, mi manchi anche tu Chioma Caramello, vieni qua"
Mi prese la testa col braccio sano e se la avvicinò al petto, in un dolce mezzo-abbraccio.
Restammo così per un bel po', senza renderci conto del tempo che passava, infatti a interromperci fu una voce in mezzo al corridoio: "Appena lo vedo è morto!"
"Cal, mi sa che è arrivata Piper"
"Vado ad aprirle"
Andai fuori dalla stanza e la chiamai: "Pip, di qua!"
"Calipso, ma non ti sentivi male?" mi chiese lei, con Percy ed Annabeth dietro a scambiarsi un'occhiata d'intesa.
"Emh, in verità..."
"Io e Annabeth l'abbiamo coperta per farla venire qui" disse Percy, "Leo le aveva chiesto di venire prima degli altri, così ho chiesto a mio padre di accompagnarla"
Lo sguardo di Piper, dopo che Percy aveva parlato, sembrava meno arrabbiato.
"Capisco...bene, dovrà comunque spiegarmi perché non me l'ha detto invece di farmi stare tutta la giornata con l'ansia"
"Pip, penso fosse per evitare che saltassimo scuola" provò a giustificarlo Jason.
"Come se io avessi potuto saltare scuola per venire qui"
"Avresti potuto eccome"
"Ora non è importante. Valdez!"
Ed entrò nella stanza, seguita dal resto del gruppo. Io restai un altro po', ma fui la prima ad andare via.
Per il resto della giornata continuò a rimbombarmi in testa la conversazione col padre di Percy:
"Non trascurare ciò che provi, Calipso, perché stavolta non finirà come le precedenti".
Cosa voleva dire? Non potevo mica dichiararmi a Valdez.
Lui ricambiare me? Ma per favore. Come poteva non andare come le altre volte?
Come poteva non andare come con Percy?
Come poteva non andare come con Ulisse?
Trattenni le lacrime, perché mio padre era nell'altra stanza e ci mancava solo che si mettesse in mezzo ai fatti miei.
Mi arrivò una notifica da Leo:
"Dopodomani torno a scuola"
"Non vedo l'ora ahah"
"Grazie di essere venuta Cal, ti voglio bene"
"Ti voglio bene anch'io"Siete autorizzati ad odiarmi perché non pubblicavo da un pezzo. Giuro sui biscotti blu che mi farò perdonare.
Forse alcuni capitoli saranno piccoli, ma pubblicherò più spesso.
O almeno, vedrò di provarci.
STAI LEGGENDO
Tutto è possibile (Caleo ITA)
RomanceLeo è un ragazzo affascinante e divertente. Ha perso la madre in un incendio nella sua officina, perciò vive con una famiglia che lo ha adottato all'età di 11 anni. Ora, dopo il suo diciottesimo compleanno, si ritrova a frequentare il quinto anno di...