Sono tornato innamorato

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Questa volta la foto non è sui Caleo perché il finale sarà dedicato a loro tre.
Ci vediamo alla fine :)

LeoPOV
Dopo un paio di giorni tornai a scuola.
Tornò la mia vita, che per quel poco tempo mi era parsa in stend-by, ma con essa anche altro tornò con me.
Non riuscivo a non pensare a quando mi era venuta a trovare Calipso, e ai nostri successivi incontri in ospedale.
Quando aveva pronunciato quel "Mi manchi e tanto" qualcosa si era insinuato in me. Una sensazione di calore, la stessa che provai la prima volta che la vidi, ma più forte, più viva.
Per Calipso ero importante.
E quella consapevolezza, insieme all'abbraccio poco dopo, mi aveva fatto sentire...amato.
Non so se nel senso che intendevo io, ma ugualmente amato.
Quando le scrissi che le volevo bene, quella stessa sera, sentii di aver fatto la cosa giusta. Ma allo stesso tempo avrei voluto scriverle di più, farle capire quanto effettivamente conti per me.
Perché io sono importante per Calipso quanto lei lo è per me.
E non pensai ad altro per tutto il tempo in ospedale.

Lei venne il giorno dopo, accompagnata da Jason e Piper.
Ero più felice del solito, quasi euforico, e penso che Piper lo notò, in quanto guardò me e Calipso con la stessa faccia che usava Jason vedendo passare Will e Nico.
Ma a me non importava: ero così felice nel vedere Cal tornare che mi sarebbe andato bene anche sostenere lo "sguardo fiuta-coppie" di Pip per tutto il mese.

Era passata mezz'ora da quando erano andati via.
L'infermiera entrò: "Sei molto desiderato, giovanotto, hai visite di continuo" ed uscì, lasciando entrare Hazel e Frank.
"Ehi ragazzi! Sono contento di vedervi"
"Leo! Come stai? Ci hai fatto prendere uno spavento" Hazel mi chiuse in un breve abbraccio, per poi sedersi dove ieri c'era stata Calipso.
"Batti qua Frank" alzai il braccio buono al ragazzo, che rispose battendo il cinque.
All'inizio, fra me e Frank non c'era un rapporto molto...positivo.
Non so se perché avevo molta confidenza con Hazel, o perché non gli piacevano le mie battute(una volta ne feci una sul suo nuovo taglio di capelli, da non ripetere) però non andavamo d'accordo.
Poi, mentre il nostro gruppo di amici si formava, iniziammo a parlarci di più, a conoscerci meglio, e ora siamo buoni amici.
"Ehi Leo, quindi domani torni?"
"Già, Valdez si rimette in carreggiata"
"Mi fa piacere. Si sente la tua mancanza nel gruppo"
"Nessuno ha organizzato niente: uscite, cene...appena tornerai mi sa che Percy ci inviterà ad uscire ogni sera" aggiunse Hazel
"Non vedo l'ora! L'ultima cosa che voglio fare appena tornerò è stare a casa"
Parlammo per un altro po', poi ci salutammo e rimasi solo.
Di nuovo solo io e i miei pensieri.
Pensieri che andavano tutti verso un'unica persona: quella ragazza dai capelli dorati e lo sguardo mozzafiato.

CalipsoPOV
Eravamo tutti in corridoio. Tutti tranne Percy, Jason e...Leo.
Non sapevo perché non fosse ancora lì, ma la cosa mi turbava abbastanza.
Impossibile che non venisse, giusto? Fino al giorno prima avevamo parlato tutta la notte, contenti di rivederci di nuovo a scuola.
Eppure non era ancora lì.
7:58.
Perché non arrivava?
"Ehi Annabeth, dov'è Percy?"
"Arriva fra poco"
"E Jason?"
"Anche lui"
7:59.
"Leo? Perché non è ancora qui?"
"Per lo stesso motivo per cui non ci sono Jason e Percy. Diciamo che hanno organizzato per lui...un'entrata speciale"
8:00.
"Una cosa?"
La campanella suonò, e proprio mentre tutti iniziavano a liberare il corridoio una voce tuonò dall'altoparlante della presidenza:
"STUDENTI, È PERCY JACKSON CHE VI PARLA. SONO QUI, COL MIO AMICO JASON GRACE, PER UN ANNUNCIO IMPORTANTE.
EBBENE, ANCHE SE LUI ERA CONTRARIO, NOI ABBIAMO DECISO DI OMAGGIARE COSÌ IL SUO RITORNO, QUINDI...
DATE UN CALOROSO BENTORNATO A LEO VALDEZ!"
Ed eccolo, entrare dalla porta principale, con un sorriso meno beffardo del solito, quasi...imbarazzato.
Molti applaudivano, altri lo accoglievano calorosamente. Anche delle ragazze, che fino a qualche giorno prima schifavano Leo per quello che era stato chiamato "l'addio alle ochette", ora lo abbracciavano dandogli il bentornato. Ma continuavo a non vederlo molto convinto.
Poi incrociò il mio sguardo, e subito il suo sorriso diventò raggiante: mi corse incontro e mi strinse in un abbraccio.
"Ehi! Sono contenta anch'io di vederti. Pensavo che non saresti venuto"
"Percy e Jason hanno architettato questa...entrata. Ad essere sincero, fino a qualche mese fa ne sarei stato entusiasta, ma ora...non mi piacciono molto queste cose, mi sento troppo un fenomeno da baraccone a mettermi in mostra davanti a tutta la scuola. Comunque, è finita" concluse indicando un punto dietro di me. Mi girai e notai chi stava indicando: la Dodds era salita su una sedia con un altoparlante.
"SILENZIO! Per quanto il preside abbia acconsentito all'utilizzo degli altoparlanti scolastici per questo, non tollero che si perda più tempo del necessario a dare il bentornato al vostro compagno. Quindi FILATE IN CLASSE TUTTI QUANTI" e con questo scese dalla sedia e si allontanò.
"Anche tu hai filosofia, giusto?" mi chiese Leo.
"Esatto"
"Bene, allora andiamo" mi prese sottobraccio e iniziò ad incamminarsi nel corridoio, stavolta sorridendo davvero.

LeoPOV
Usciti da scuola, Jason mi fermò per le scale:
"Leo, aspetta!"
"Ehi Superman, che succede?"
"Dobbiamo parlare. Io, te e Piper, adesso"
"Così mi spaventi, di che si tratta?"
"Del mio intuito da shipper, Leo"
Mi trascinò nel parco della scuola, dove Piper stava aspettando su una panchina.
"Eccovi qua! Perfetto, sediamoci a terra"
"Mi spiegate perché state facendo tutta questa sceneggiata?"
"Leo, siediti"
Feci come richiesto.
"Bene. Sono settimane che io e Jason abbiamo avuto un'intuizione"
"Appena ti ho visto guardarla il primo giorno di scuola ho capito che qualcosa non andava. E, in quanto mastro-shipper del gruppo e tuo migliore amico, sapevo di non sbagliarmi"
"Di chi state parlando?"
"Sai di chi stiamo parlando, Leo" dopo averlo detto, Piper aspettò, in attesa che realizzassi.
Sorrisi.
"Non vorrete dirmi che-"
"SHHH facci raccontare! Io e Pip all'inizio facemmo finta di niente, poi però voi avete iniziato a fare amicizia. Vi siete avvicinati, si è stretto un bel legame..."
"E poi è arrivato il giorno in cui sei andato in ospedale. Lei ci ha raccontato ogni cosa, come l'hai salvata e protetta, la paura mentre mi chiamava. E lì abbiamo capito che non si poteva far finta di niente. Siamo venuti a trovarti in ospedale con lei, e la guardavi con una gioia negli occhi che non poteva portare ad altre conclusioni"
"Perché era la stessa gioia con cui io guardo Piper, con cui Percy guarda Annabeth, con cui Frank guarda Hazel e con cui Will guarda Nico"
"Sì, va bene! Volete dirlo o no?"
"Sei innamorato, Leo" Jason pronunciò quella frase con una lentezza immane, quasi fosse un vaso di vetro che, da un momento all'altro, potesse andare in frantumi"
Silenzio.
"Già" ormai avevo la gioia stampata in faccia "Volevo dirvelo, in questi giorni me ne sono reso conto. Ma evidentemente avete fatto prima ahah"
"Pensavi che non lo capissimo noi esperti?" Piper fece un finto broncio, per poi abbracciare me e Jason.
Rimanemmo così, per non so quanto tempo.
E finalmente potevo dirlo:
"Sono tornato innamorato".

Almeno stavolta la promessa l'ho mantenuta, non ho pubblicato dopo mesi.
Forse continuerò a scrivere, quindi potrei pubblicare entro oggi anche il prossimo capitolo.
Ma neanche con un miracolo potrei farcela, quindi diciamo che il prossimo capitolo lo vedrete nei prossimi giorni.
La cosa importante è che adesso anche Leo ha capito di provare qualcosa per Calipso. Ora la parte difficile sarà capire che ricambia e dichiararsi.
Chissà cosa succederà in seguito :)

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