47 A-Xian...

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Finalmente Mei Ling poté conoscere l'allievo di Kong Fang - suo figlio - arrivato al Colle dei Sepolcri due giorni dopo l'attacco alla Città Senza-Notte. Era alto quanto lei, i capelli legati con una coda alta, gli occhi argentati e i lineamenti del volto sereni, poco marcati e affilati. Il corpo era atletico, nascosto dal suo outfit molto simile a quella del padre, solo di qualche taglia più piccola.
"Sono tornato maestro".
Aveva un timbro di voce sicuro, non troppo profondo né troppo squillante. Doveva avere sì e no sedici anni, sempre e comunque più piccolo di lei.
"Hai completato la missione?".
"Certamente. Il Huànxǐng sǐzhě è al sicuro dentro alla borsa".
"Mostramelo".
Tirò fuori dalla sacca un dizi molto corto, perfino più di Chenqing; era argentato e i fori erano circolari, seppur di dimensioni diverse. Non aveva alcuna decorazione sulla superficie, ma in compenso sull'estremità c'erano legati due cordini bianchi decorati con cristalli neri.
"Splendido" commentò soddisfatto il maestro "ti voglio presentare la nostra nuova amica e collaboratrice, Lan Mei Ling".
La ragazza fece il saluto standard dinanzi al giovane, mentre lui la guardava con stupore, nascondendolo con facilità.
"Ci aiuterà col progetto maestro?".
"Assolutamente sì Yuan. Adesso che ci ha portato anche Hèn yǔ ài, siamo pronti per la fase tre".

Shang schioccò le dita e nel pavimento della grotta si sviluppò una lunga serie di simboli che Jia Li e il ragazzo non sapevano leggere.
"Questo ragazzi miei" disse il maestro "è un Sutra reso apocrifo scritto da Yan Naritachi quando era ancora un monaco, in un codice segreto che dopo anni sono riuscito a decifrare".
Alcune lettere del testo si illuminarono e si misero accanto una all'altra per poi fondersi un una macchia, che poco dopo diede vita all'immagine di una creatura. Era un drago cinese, gigantesco ed elegante, bianco con piume e artigli azzurri, corna bluastre e occhi neri, le fauci spalancate a sputare non fuoco, ma elettricità.
"Lui è Tianlong, il drago celeste. Possiede il potere dei cieli e il suo elemento è il fulmine".
I giovani rimasero incantati a guardarlo.
"È bellissimo", commentò Mei Ling.
"Sì, è bellissimo, ma la sua bellezza è pari solo alla sua crudeltà e malvagità. La sua storia è alquanto sconosciuta, ma si dice che esista dall'inizio dei tempi e che al momento della sua morte - nonché ogni mille anni - richiami la vita di un mortale meritevole per succedergli il potere dei cieli. Se evocato, esaudirà un desiderio di colui che l'ha richiamato".
"Che tipo di desiderio?".
"Qualsiasi desiderio. Anche se va contro alle leggi della natura".
"E quale sarebbe il tuo desiderio?".
"Mio? È il nostro desiderio. Chiederemo a Tianlong di aiutarci a vendicarci. Tu per i tuoi genitori, mentre io per la mia famiglia. Sono stanco di vedere le mie sorelle e mia madre costrette a prostituirsi perché non riusciamo a pagare i debiti, e i creditori che ogni giorno le massacrano di botte pur di ricevere il credito".
La ragazza rimase in silenzio.
"Maestro, avevi detto che i flauti erano di vitale importanza per poterlo evocare".
"Sì mio caro allievo. Infatti, ognuno di noi dovrà suonare una parte di una melodia che ho già trascritto, ma vi spiegherò meglio domani, quando cominceremo il tutto".
I due annuirono e Mei Ling chiese di essere congedata mentre l'apprendista rimaneva col maestro.
"Maestro, lo vuoi veramente fare? Mei Ling sembra più che disposta a lavorare con noi".
"Non possiamo rischiare che da un momento all'altro le venga un risveglio di coscienza".
"E il Filo Rosso? Vuoi fare pure quello?".
"Sì. Mei Ling è giovane e forte, e nessuno avrà il coraggio di ucciderla dato il suo legame col nemico".
"Capisco. Io vado a fare una passeggiata, vorrei schiarire la mente e meditare".
"Certo va pure".
Yuan gli fece un inchino e cominciò a scendere a valle, diretto al suo obiettivo. Gli era bastato vedere il volto di Mei Ling, e la sua mente era tornata indietro di tredici anni, quando una bambina gli aveva ceduto il nascondiglio per scappare dagli uomini subordinati di Jiang Cheng.

"Ho parlato con gli altri Capi Clan" disse Lan Xichen seduto a tavola "e hanno accettato la nostra richiesta di aiuto. Ci aiuteranno a fermare Shang, ma sono d'accordo con Jiang Cheng riguardo a Mei Ling".
"Quindi la ucciderete?" chiese Lan Zhan guardandolo con occhi accusatori "Ucciderete veramente vostra nipote?".
"Anch'io sono riluttante a questa drastica decisione, ma correremo agli estremi solo se fosse irrecuperabile".
"Irrecuperabile?!" sbraitò Wei Ying "Mei Ling può aver perso il controllo ma noi riusciremo a farla ragionare. La conosciamo meglio di chiunque altro".
"Lo so ma-".
All'improvviso entrò Jiang Cheng, affiancato da un ragazzo che a Wei Wuxian parve aver già visto in un'altra vita.
"Dice di avere delle informazioni riguardo a Shang".
"Qual è il tuo nome?", domandò Lan Huan.
"Mi chiamo Yuan".
Lan Zhan guardò il marito. Wei Ying guardò il giovane e si alzò speranzoso. E se fosse veramente lui...?
"Tu...ti ricordi di me?".
"No ma...adesso che vi sto guardando, non avete un volto nuovo".
"Tu mi chiamavi A-Xian quando eri più piccolo".
Il ragazzo spalancò le palpebre e un leggero tremolio gli pervase il corpo, abbassando il volto.
"A-Xian...".
"Yuan io-".
L'altro lo abbracciò, affondando il volto nell'incavo del collo. Il più grande ricambiò l'abbraccio, sorridendo calorosamente.

Soraeggiando un tè, Yuan raccontò che per salvarsi dallo sterminio dei Wen si era nascosto in un albero cavo, per poi essere trovato da Fang in un momento di grave febbre. A causa di ciò aveva perso la memoria tranne il ricordo del nome, e Shang lo aveva convinto di essere figlio suo, chiedendogli però di chiamarlo sempre e comunque maestro senza un apparente motivo. Gli aveva insegnato la coltivazione e per anni lo aveva aiutato per la ricerca dei Flauti della Discordia, nonché Chenqing il dizi del Patriarca Yiling - che era stato predetto il suo arrivo nei testi antichi - il Huànxǐng sǐzhě e Hèn yǔ ài, entrambi appartenuti al nonno di Naritachi ma ubicati in posti diversi. Shang aveva deciso di andare da Naritachi per poterle rubare Hèn yǔ ài, aspettando molti anni per potersi aggiudicare la sua fiducia. Poi, sfruttando la situazione di Wei Ying, aveva chiamato i Wen per distruggere tutto e fuggire col flauto. Dopo anni aveva trovato anche Huànxǐng sǐzhě e per recuperarlo aveva mandato Yuan, mentre Chenqing lo aveva trovato sul Colle dei Sepolcri. Il suo piano era semplice: evocare Tianlong utilizzando i flauti per poter schiacciare i suoi nemici tra i coltivatori e trasformare la propria famiglia in decadenza in una dinastia di regnanti. Non aveva alcuna intenzione di aiutare Mei Ling, ma solo sfruttarla del suo potere.
"Mei Ling è una delle poche persone che sa utilizzare il potere dei Flauti della Discordia, e Shang la sta usando proprio per questo".
"Dobbiamo salvarla" commentò Lan Zhan "io e Wei Ying possiamo farla ragionare".
"Temo che non sia possibile. Conoscendo Shang, è molto probabile che userà su di lei una magia di controllo o qualcosa di simile".
"Allora lo uccideremo!" esclamò Wei Wuxian "Voglio proprio vedere come farà a manipolarla da morto".
Yuan sospirò. La parte più dolorosa della faccenda era giunta.
"Non potete ucciderlo".
"E perché mai?".
"Perché ha nei confronti di Mei Ling il Filo Rosso".
Il Filo Rosso era un patto di sangue che univa congiuntamente la vita di due persone; se una si faceva male, l'altra subiva di riflesso la stessa identica cosa. Idem per la morte.
"No...dimmi che è uno scherzo...", mormorò Ying.
"No purtroppo. Se ucciderete Fang, Mei Ling morirà di conseguenza".
"L'unica soluzione è renderlo inerme quanto basta per rinchiuderlo in cella" commentò Lan Huan, che parlò per la prima volta dall'inizio del discorso "ed impedire un suo possibile suicidio".
"Non sarà facile" rispose il fidanzato "abbiamo visto solo il potere di Jia Li ma non il suo, per cui non oso immaginare quanto potente sia effettivamente. Lo ribadisco per l'ultima volta: se Mei Ling sarà irrecuperabile, la uccideremo per salvare il mondo".
Wei Wuxian e Lan Wangji sperarono di non dover arrivare a tanto.

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