2 La dura realtà delle cose

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Nonostante il cielo non fosse radiante, il mercato non mancava a Gusu, ricca di vita e di prosperità, quasi come se gli attacchi dei Wen non la avessero inalterata. C'era tranquillità e
spensieratezza nell'aria, e Lan Zhan sperava che tutto ciò fosse vero e non una messinscena per nascondere sotto sotto la paura di essere attaccati negli istanti di guardia bassa. Ma lui non si trovava lì per far compere, e dato che doveva cercare Wei Wuxian, poteva immaginare dove si potesse trovare: alla bancarella dei gelati.
Ne era dipendente.
Non poteva farne a meno.
"AIUTO!".
Quel grido fece andare sull'attenti Wangji, voltandosi di spalle veloce come un fulmine; era Wei Ying, senza ombra di dubbio. Ed era in pericolo.
E infatti lo vide correre come un indemoniato, chiedendo aiuto a gran voce. Zhan fece per andare da lui per aiutarlo, ma quando vide chi effettivamente lo stava inseguendo non osò muoversi, imbarazzato per il ragazzo stesso: un piccolo di chow-chow. Wei Ying appena vide il guerriero lo raggiunse e si nascose dietro di lui.
"Grazie a Buddha che sei qui! Per favore fallo andare via!".
Strillava come un forsennato, indicando tremante il cucciolo e fregandosene dei compaesani che lo guardavano decidendolo.
Purtroppo Lan Zhan non ci poteva fare molto; la cinofobia di Wei Ying era troppo forte, e mai nessuno era riuscito a fargliela superare, nemmeno Jiang Cheng.
"Hai forse con te del cibo?", domandò Wangji.
"E-ehm...s-sì ho della carne s-secca".
"Sente il suo odore. Lanciagliela".
"Ma sei matto?! Ma appena la tiro fuori quel mostro mi attaccherà!".
"Allora dalla a me".
Titubante, Ying prese il sacchetto e lo porse al compagno. Questo lo afferrò ed attirando l'attenzione del cane, lo lanciò lontano, facendo sì che il chow-chow lo inseguisse.
"Sei il mio eroe!", esclamò Wei Ying.
"Non fare il melodrammatico. Piuttosto, che ci fai qua da solo?".
"Jiang Cheng è partito per tornare ad Approdo del Loto, mentre io ho preferito rimanere qui".
"Bene. Ti devo parlare, in privato".
"Okay va bene. Andiamo a mangiare? Ho fame".
Zhan sospirò.
Non cambierà mai

"Tuo fratello è preoccupato?", domandò confuso Wei Wuxian, mentre terminava la zuppa.
"Sì. I Wen si stanno organizzando e il loro obiettivo al momento è la sede del mio clan".
"Si sa quando?".
"No ovviamente".
"Allora ci prepareremo già da adesso. Almeno saremo già pronti per il loro possibile attacco, che ne dici?".
Ecco la parte più dura del discorso.
"Con il noi io intendevo il clan Lan. Tu dovrai rimanere al Gusu Lan".
Wei Ying rimase interdetto.
"E perché scusa? Forse non sono alla vostra altezza?".
"Quando hai avuto il tuo ultimo calore?".
"Non cambiare discorso!".
"Rispondi alla mia domanda".
"Il mese scorso, e allora?".
"Sei uno degli obiettivi dei Wen anche perché sei uno dei pochissimi omega presenti al mondo, e questo ti rende un facile bersaglio".
"So difendermi, e conosco bene la mia natura".
"È proprio la tua natura il tuo punto debole. Se ti venisse il calore durante uno scontro rischieresti guai seri".
"Lo so, ma non per questo voglio finire in una campana di vetro".
"Wei Ying-".
"Wei Ying un corno! Se avessi saputo di tutto questo avrei seguito Jiang Cheng e me ne sarei tornato a casa! Lontano da te e da tutti voi!".
Lan Zhan non si scompose di viso, ma il suo animo si ferì ad udire quelle parole così dure, e per cercare di calmare i bollenti spiriti porse un sacchetto al moro.
"E questo?", chiese questo.
"È il dessert. Spero ti piaccia".
Wuxian lo aprì velocissimo pensando fosse del gelato, e invece gli si raggelò il sangue alla vista di ciò che gli aveva comprato: due fette di melone.
Bastò un secondo, e la mente fu pervasa dal ricordo di un bambino orfano, che riceveva da un perfetto sconosciuto due fette di melone, in un giorno di un gelido inverno.
Un Wei Ying piuttosto piccolo.
"Con tutto quello che potevi prendere..." mormorò "proprio del melone...?".
Lan Zhan non poteva immaginare dell'errore che aveva appena commesso, perché fin dei conti, del passato di Wuxian, sapeva pochissimo, se non poco niente.
"Sì. Ne sei allergico?".
Pessima scelta di parole.
D'improvviso, il più piccolo gli lanciò sulla faccia i pezzi del frutto e si alzò dal tavolo, andandosene senza emettere fiato. Lan Zhan non riuscì a comprendere il significato di tale gesto e lo seguì afferrandogli il polso, richiamandolo a sé, ma questo si liberò e gli diede un pugno in faccia.
"Vattene!".
"Wei Wuxian ti giuro non ti volevo insultare".
"Non è questo il punto! Sei talmente chiuso nel tuo guscio che non capisci i sentimenti altrui! Prima mi tratti come fossi una principessina che deve essere difesa a tutti i costi e poi mi rifili del melone! Se ti fossi veramente interessato a me lo avresti saputo!".
"Wei-".
"Non chiamarmi! Non osare dire il mio nome! Non cercarmi! Ti odio Lan Wangji! Ti odio!".
E con gli occhi colmi di lacrime, se ne andò.

La Via di Mezzo ~WangXian~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora