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3rd p.o.v.

Changbin e Felix si scambiarono delle occhiate, confusi dal comportamento del loro migliore amico. Non avevano alcuna idea del perché paresse talmente arrabbiato e non lo avevano tantomeno mai visto comportarsi in quel modo, non nei loro confronti almeno.

Felix sospirò e si sedette sulla panchina accanto a Changbin, per poi alzare lo sguardo verso il cielo, stranamente sereno per essere una giornata di autunno abbastanza ventosa.

"Hey non preoccuparti, sarà stato solo il momento ok?" disse Changbin per rassicurare Felix, nonostante anche lui non fosse del tutto sereno dopo aver visto Jisung comportarsi in quel modo con loro.

"Dici che gli è successo qualcosa? Oggi siamo stati tutto il tempo insieme, anche ieri pomeriggio fino a sera tardi, c'eri pure tu...e da quel che so nessuno della sua famiglia era a casa ieri...e poi sono successe anche quelle cose con Minho, cioè...perché ha fatto così...?" chiese Felix, non riuscendo a capire cosa potesse avere Jisung.

"Non lo so proprio Lix...dovremmo andare da lui e parlarne tutti insieme" disse Changbin e Felix dopo qualche secondo annuì.

Changbin si alzò per primo per poi porgere la mano a Felix, il quale la afferrò, per aiutarlo ad alzarsi e si incamminarono, quasi correndo, verso il bar, ma appena entrarono si ritrovarono una scena più che orribile davanti agli occhi.

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Trigger Warning: accenni di violenza fisica/verbale

Jisung entrò nel bar non molto felice, tutto l'opposto per l'esattezza. Non voleva dire quelle cose, sperava di non aver ferito i ragazzi, aveva già ferito se stesso e gli bastava.

Si sedette ad una delle sedie al bancone e cominciò a giocare con le maniche della sua felpa, con il viso visibilmente imbronciato.

Non sentiva più nulla attorno a se, era totalmente immerso nei suoi pensieri.

Non sentiva i rumori dei baristi che preparavano gli ordini, oppure i camerieri che li portavano. Non sentiva il rumore della cassa, delle monetine che venivano messe al suo interno o prese e date ai clienti. Non sentiva tantomeno la gente attorno a se, sentiva solo quelle voci nella sua testa.

Il suo stato di trans, però, non durò molto perché venne risvegliato da un tocco di una mano sulla sua spalla. Rimase fermo alcuni secondi, nei quali si risvegliò totalmente dal suo stato di trans.

Si girò con la sedia di 180° vedendo dietro di lui un gruppetto di tre ragazzi, non uno qualsiasi, quel gruppo di ragazzi. Kiwoo, Minjung e Joohwan erano di fronte a lui e il suo respiro in due secondi diventò irregolare.

Kiwoo fece un piccolo sorrisetto alla vista dell'espressione di Jisung.
"Come va la vita? Ancora a perdere tempo con quella robaccia che definisci musica?" chiese Minjung poco più indietro di Kiwoo.

Jisung li guardò senza proferire parola. Provò ad alzarsi ma venne spinto indietro da Kiwoo e la sua schiena finì contro il bancone dietro di lui.

I tre di fronte a lui ridacchiarono subito al suo tentativo di scappare in quel modo. Jisung provò ad alzarsi di nuovo, chiedendo anche ai tre di lasciarlo in pace ma lo spinsero un'altra volta e vedendo un movimento di braccio da parte di Kiwoo chiuse istintivamente gli occhi pronto per l'impatto della sua mano sul suo viso ma questo non accadde.

Jisung aprì lentamente gli occhi vedendo un ragazzo, a lui sconosciuto, con la mano attorno al polso di Kiwoo.
"Lasciatelo in pace" disse il ragazzo sconosciuto, con tono duro e sguardo di fuoco.

Kiwoo aveva uno sguardo di sfida ed era rivolto al ragazzo che aveva avuto il coraggio di fermarlo: non era una cosa solita accadere, Jisung infatti poteva notare quanto fosse irritato da quel fatto.

I can not love you || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora