quattro

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T/n's pov
Non sentivo quel soprannome da un'eternità. Ho un groppo in gola e faccio a fatica a parlare "M-ma qun-di lei lo sa?" conosceva il mio segreto. Il motivo per cui sono scappata dalla vita che avevo. <<Sì, io so chi sei. Ieri quando ti sei presentata mi sembrava di averti già visto e poi quando hai fatto quell'osservazione su Osamu mi sembrava impossibile che tu non avessi mai fatto pallavolo, così ieri sera ho fatto alcune ricerche e lì ho scoperto chi sei veramente, 11 fort- >> stava accentuando troppo la parte finale così lo bloccai in tempo prima che i ragazzi sentissero. Mi rimisi al mio posto e prima di fiatare feci un lungo respiro profondo "La prego non lo dica ai ragazzi" <<Non lo farò, ad una condizione>> "Qualsiasi" risposi d'impulso <<Devi fare la manager della squadra>>

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Cosa dovevo fare? Accettare di essere la nuova manager o farmi vedere per quello che sono realmente dalla squadra di pallavolo? Fissavo fuori dalla finestra in cerca di una risposta. Avevo chiesto al coach qualche giorno per pensarci. In sottofondo c'era la prof che parlava, ma io non ascoltavo nemmeno una parola. Mi venne una pallina di carta addosso. Mi giro di scatto e vedo Osamu intento a parlarmi "Che vuoi?" <<Stai bene? Ti vedo preoccupata>> non avevo voglia di parlargli e quindi cercai di chiudere la conversazione "Sto bene, non serve che ti preoccupi" stranamente non era come suo fratello. Suo fratello, da quel poco che conosco di lui, avrebbe insistito, invece Osamu era più comprensivo e aveva capito che non avevo voglia di parlarne.

Era suonata la campanella e stavo prendendo il bento. Pensavo di mangiare in classe visto che non conoscevo letteralmente nessuno oltre a quelli della pallavolo. Dalla porta della classe sbuca il biondino intento ad aspettare suo fratello. Osamu lo stava raggiungendo ma si rimise sui suoi passi e venne verso di me <<Eii vorresti mangiare con me e gli altri? Mi farebbe molto piacere se venissi>> stavo controllando se fosse serio e lo era realmente "Va bene ci sto". Presi il mio bento è uscii dalla porta insieme ad Osamu. Alla mia vista, gli occhi del biondino si sono illuminati <<Principessa come stai oggi?>> mi dava fastidio quel nomignolo ma quello che mi mise in imbarazzo fu il suo braccio che mise sulle mie spalle. Quella vicinanza era strana e poi c'erano gli occhi di tutti su di noi e ci seguivano per i corridoi per capire dove volevamo andare "Ehm sì sto bene, grazie Miya" dissi cercando di togliere il suo braccio ma aveva la presa troppo salda <<Andiamo t/n puoi chiamarmi Atsumu o Tsumu se preferisci>> "No grazie preferisco chiamarti Miya" affermo riuscendo a liberarmi dalla sua presa.
Eravamo arrivati in cortile, in un punto un po' isolato. Ad aspettarci c'erano Kita, Aran e Suna.
Abbiamo parlato un po' di tutto, dalla pallavolo alle liti continue dei gemelli. <<Cerca di non rubarmi la camicia come fai sempre Tsumu. Mi serve per stasera che abbiamo la festa>> "Di che che festa stai parlando Samu?" sì, sono curiosa <<Oh è vero, non te ne avevamo ancora parlato. Stasera c'è una festa che organizzano ogni anno. Ci vanno tutti i ragazzi e le ragazze che giocano a pallavolo. Dovresti venire>> mi rispose Samu "Non penso di venire, anche perché io non gioco a pallavolo" <<Sei la nostra manager, per ora, quindi ti faremo entrare in qualche modo>> disse Aran. Era molto carino con me, è un ragazzo molto gentile e premuroso "Non lo so ragazzi". Ero incerta se andare alla festa, mi sarebbe piaciuto divertirmi e conoscere altra gente, però comunque non facevo realmente parte della pallavolo <<Daiiii vieniiii>> intanto Atsumu mi implorava di venire. "E va bene vengo" <<SIIIII>> tutti esultarono dalla mia risposta e a me venne un sorriso spontaneo.

Tornai a casa di fretta. Dovevo prepararmi velocemente perché dopo sarebbero venuti i gemelli ad accompagnarmi direttamente alla festa e sarebbero venuti presto visto che il posto era un po' lontano. Non sapevo come vestirmi e non potevo chiedere a nessuna ragazza, visto che non avevo un'amica.
Alla fine scelsi un vestito nero attillato che mi arrivava poco più in alto di metà coscia. Era veramente molto corto ma non avevo grandi opzioni, aveva un piccolo spacco sulla gamba e infine l'ho abbinato con un paio di Dr. Martens. Avevo deciso di farmi la piastra e di truccarmi bene. Volevo divertirmi e l'avrei fatto. Mi sono messa un po' di eye-liner e mascara aggiungendo un rossetto nude.
Mi guardai allo specchio e non potevo immaginare che quella nello specchio fossi io. Il campanello suonò e io scesi le scale di corsa. Mi ritrovai i gemelli a fissarmi sbalorditi, facevano fatica a parlare "Ragazzi, ci siete?" scuoterono tutti e due la testa come per svegliarsi "Da quanto avete le moto?" <<Da un bel po' in realtà>> disse Atsumu. Atsumu aveva una moto bianca e nera invece Osamu tutta nera opaca "comunque con chi salgo?" neanche lo avessi detto che i gemelli si guardano e dicono all'unisono <<la porto io>>. Neanche a dirlo e avevano iniziato a litigare. Finirono a decidersi con carta, forbice e sasso e aveva vinto Osamu. <<Samu guarda che ti controllo. Lei è mia>> "Io non sono di nessuno" dico ad Atsumu. Odiavo quando faceva così. Atsumu aveva la faccia da cane bastonato mentre salivo sulla moto del fratello. Cercavo un posto dove mettere le mani fin quando Osamu non le prende e le mette intorno alla sua vita <<Cerca di tenerti forte>>. Era strano abbracciarlo ma mi piaceva, mi faceva stare al sicuro, come se tutte le mie paure e incertezze svanirono nel nulla. Non mi sarebbe dispiaciuto stare così per un po' di tempo.

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Sarà da mezz'ora che ballo senza sosta. Mi sono leggermente fatta andare con i drink. Scuotevo i fianchi a ritmo di musica e i miei capelli ondeggiavano ogni volta che mi muovevo. Stavo attirando un po' l'attenzione dei ragazzi con questo vestito ma poco mi importava, colpa della vodka.
Di colpo, sento una mano mettersi sul mio fianco <<Eii bellezza come ti chiami?>> era un ragazzo che non avevo mai visto prima. Era alto, molto alto, con i capelli neri e alcuni ciuffi gli cadevano sugli occhi, occhi scuri e sembrava anche lui abbastanza ubriaco. "T/n t/c piacere di conoscerti..." <<Kuroo, mi chiamo Kuroo. Sono di Tokyo, gioco nel Nekoma>> stavamo ballando mentre ci urlavamo nelle orecchie a causa della musica troppo alta "Io sono di Kyoto, sono manager dell'Inaziraki" a quel punto il ragazzo resta un po' sorpreso <<Le manager non posso venire in questa festa. Come hai fatto ad entrare?>> mi rivenne in mente il momento in cui Osamu aveva finto di stare male per far distrarre le guardie e farmi sgattaiolare dentro. "Ho le mie conoscenze" si avvicinava sempre di più e aveva le mani sul mio corpo che lo perlustravano senza esitazione. Stava per toccarmi il culo ma qualcuno mi prese per il braccio e mi strattonò via dal ragazzo. Non riuscivo a vedere chi fosse fino a quando non mi portò in una stanza. <<Ma sei matta t/n? Cosa stai facendo? Quel ragazzo neanche lo conosci!>> ad essere così arrabbiato era Osamu. Non capivo il motivo per cui fosse così tanto arrabbiato "Posso fare quello che voglio, con chi voglio e quando voglio. Non ho bisogno di una mamma che mi dica quello che devo fare, Osamu" sbotto incazzata. <<Ma non capisci, quello cercava solo di scoparti!>> "E anche se fosse, forse io volevo scoparmelo. Che c'è di male?" eravamo tutti e due arrabbiati e il troppo alcool che avevo in corpo non aiutava. Fece un respiro profondo prima di parlare <<Io voglio solo il tuo bene, t/n. Se vuoi fare robe col quel tipo, fallo, ma volevo solo che te ne rendessi conto, visto che sei ubriaca fradicia>>. Aveva uno sguardo dolce e la sua voce era rassicurante "Perché ci tieni così tanto a me?" mi guardò un attimo e...

















mi baciò.








Aveva messo velocemente le sue mani sulle mie guance e mi baciava avidamente, come se quel momento dovesse durare un secondo ma che volesse farlo durare un'eternità. Si staccò lentamente da quel bacio. Avevamo i fiati corti e cercavamo di riprendere fiato, con la mia fronte appoggiata sulla sua, regnava il silenzio e ha deciso di romperlo lui <<Senti t/n ho bisogno di chiederti una cosa>> cosa aveva di così importante da chiedermi? Soprattutto ora. "Dimmi" <<Hai mentito vero? Perché ho la sensazione continua di averti già vista da qualche parte? Come hai fatto a darmi dei consigli così utili sulla battuta se non sai neanche giocare a pallavolo? Quindi, voglio chiederti, tu hai mai giocato a pallavolo?>> Non potevo crederci. Lui mi ha baciata e mi chiede questo?! "Ma che cosa hai nella testa?! Ma sei impazzito?! Tu mi baci e mi chiedi se ho mai giocato a pallavolo?! Tu non stai bene, Osamu Miya! E se ci tieni tanto a saperlo, no. Non ho mentito. In realtà i consigli erano del tuo allenatore, ma pensava che se avesse detto che erano miei ci sarebbe stato un rapporto di fiducia tra me e voi ragazzi, ma penso che si sbagliava. Io adesso non ho un briciolo di fiducia in te, Osamu Miya!" Sbotto tutta incazzata. Non so perché gli ho detto che non era un mio consiglio, ma sapevo che era la cosa giusta da fare. Non esito ad uscire da quella stanza e ad andarmene via da quella festa.

gomen gomen gomen! ho pubblicato in ritardo perché mi sono abbastanza persa su Wattpad. AHHHHHH. comunque penso che riuscirò a pubblicare un altro capitolo verso fine settimana. alla fine ho deciso che questa storia sarà abbastanza lunga, spero almeno di arrivare sui 30 capitoli. see you later
-Gi

Please don't let me go [haikyuu x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora