dieci

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T/n's pov
Dopo la partita avemmo il pomeriggio libero e conobbi le due manager della Fukurodani: Yukie e Kaori. Erano molto simpatiche e ci legai subito. Era confortante sapere di avere altre manager consapevoli di dover sopportare una squadra a dir poco scalmanata.
Cenammo tutti insieme e quando finii di mangiare, come tutte le altre manager, pulimmo la mensa e la chiudemmo. Mi stavo dirigendo verso il bagno per andarmi a lavare, quando vidi una luce accesa in una delle palestre. Probabilmente i ragazzi che si stavano allenando prima facoltativamente, l'avevano lasciata accesa. Mi avvicinai alla palestra ma sentii che all'interno c'era ancora qualcuno che si stava allenando. La palla continuava a cadere e i passi di una rincorsa non volevano cessare. Piano piano mi sporsi dalla porta per intravedere chi ci fosse all'interno della palestra. Restai un attimo sorpresa a vederlo allenarsi ancora: Oikawa. Oikawa stava cercando di riprendere fiato da quante battute aveva fatto. Dai palloni che erano per terra dall'altro lato del campo, supposi che era lì da minimo un quarto d'ora. Mi stupii il fatto che volesse continuare ad allenarsi visto che era uno di quelli che aveva fatto l'allenamento facoltativo, fino a quando noi manager non siamo venute ad avvisare che tutti dovevano andare in mensa. Non avevo intenzione di entrare, non volevo farmi vedere, ma ero anche curiosa di quanto tempo sarebbe rimasto ad allenarsi. Dopo cinque minuti lo sentii cadere a terra. Lo spiai dalla porta e vidi che si teneva la caviglia con le mani e si mordeva il labbro così forte, che mancava poco che sanguinasse. Si alzò e iniziò a mettere tutti i palloni dentro al cesto. Spense la luce e io iniziai ad allontanarmi dalla palestra correndo. Non volevo che vedesse che lo avevo spiato, non volevo dargli questa soddisfazione, ma volevo anche sapere di più su questa storia.






Chissà quanti palloni aveva alzato e non aveva ancora intenzione di fermarsi. Era il terzo giorno che andava avanti con questi extra allenamenti e in tutti e due i giorni si è fatto male alla stessa caviglia.
Era in palestra da mezz'ora e stava continuando a fare la stessa alzata, cercando di farla più perfetta possibile. Fece un'altra alzata col salto e quando rimise i piedi per terra, cadde dal dolore della caviglia. Ero stufa di non dire niente così entrai nella palestra. All'inizio non mi vide ma poi notò la mia presenza e rimase per qualche secondo sorpreso. Mi sedetti e mi misi alla sua stessa altezza "Ti fa male? Dovresti smetterla di fare allenamenti extra" gli chiesi facendogli capire con lo sguardo la caviglia che stringeva tra le mani. Lui capì al volo e cercò di nascondere la verità <<Oh non preoccuparti. L'ho fatto solo oggi perché avevo fatto molti errori stamattina, e poi non mi fa così male>> lo guardai dritto negli occhi, stava facendo il possibile per mentire, ed era anche piuttosto bravo, ma io non ci casco tanto facilmente "Non mentirmi, ho visto che sei venuto qua ad allenarti ieri e anche l'altro ieri, e ti sei fatto male alla caviglia tutte le volte. Non puoi continuare così, finirai per farti veramente male e rischiare di non poter più giocare" capì che con me era inutile mentire e così lasciò trasparire un sorriso dalla sua bocca <<Cosa fai mi spii? Sei per caso una stalker?>> non feci in tempo a rispondere che sentii dei passi fuori della palestra e appena entrò questa persona restammo tutti e due in silenzio. L'allenatore di Oikawa era entrato in palestra e alla sua vista sembrava essersi infuriato <<Oikawa quante volte ti ho detto di non fare allenamenti extra?! La tua caviglia ne risentirà e potresti farti veramente male. E cosa succederebbe se iniziasse di nuovo a farti male al ginocchio?>> il moro abbassò il capo e stava per rispondere ma lo precedetti io "Mi scusi, non è colpa di Oikawa. Gli ho chiesto di insegnarmi le cose basilari della pallavolo, non potevo chiedere ai miei compagni se no avrebbero iniziato a litigare" dissi mettendomi una mano sulla testa e cercando di fare un sorriso sincero "Mi aveva avvisato della sua caviglia ma non pensavo fosse così importante. Mi scuso enormemente" dissi alzandomi e facendo un inchino verso l'uomo "Metteremo tutto a posto e ognuno andrà nelle rispettive camere" finii rimettendomi in posizione eretta. Nel viso dell'allenatore era scomparsa la rabbia e si intravedeva solo una chiara confusione. <<Non serve che ti scusi. Fate veloci a rimettere a posto e ad andare a letto>> disse con più affermazione nella sua voce. Si alzò anche Oikawa e dicemmo all'unisono "Certo". L'allenatore se ne andò e io iniziai a raccogliere i palloni in silenzio. Oikawa inizialmente mi seguii ma poi attaccò bottone <<Grazie>> "Non l'ho fatto per te. Piuttosto mi puoi dire perché continui ad allenarti fino allo sfinimento?" lui sbuffò e guardò verso il basso <<È da quando sono bambino che desidero di diventare il migliore, alle medie eravamo una squadra forte, c'era anche Iwauccio, ma ogni volta venivamo battuti dalla squadra più forte della nostra prefettura>> "La Shiratorizawa?" lo interruppi. Lui alzò lo sguardo su di me sorpreso <<Si esatto loro>> rispose per poi rimettere lo sguardo a terra. Finimmo di mettere i palloni all'interno del cesto e ci dirigemmo fuori dalla palestra <<Nella Shiratorizawa c'è Ushijima, uno dei tre schiacciatosi più forti del Giappone e ogni volta che noi ci avvicinavamo alle nazionali, lui ci calpestava come se fossimo insetti>> lo ascoltavo attentamente senza perdermi nessuna parola. Non aveva il suo solito sguardo di sfida o il suo sorriso, aveva uno sguardo di tristezza. Si fermò in mezzo alla strada e continuò a parlare<<In più quando andai al terzo anno arrivò un mio kohai. Anche una persona che non sapeva nulla di pallavolo avrebbe capito che lui aveva un talento naturale. All'epoca avevo paura che potesse togliermi il posto da palleggiatore, così iniziai ad allenarmi duramente ogni giorno fino a quando le mie gambe me lo consentivano. Alla fine riuscimmo solo a vincere un set contro la Shiratorizawa, poi venni all'Aoba Johsai convinto che potessimo riuscire ad arrivare ai nazionali ma non c'è la facemmo, neanche una volta. Per questo mi alleno così tanto>> disse <<Voglio battere Ushiwaka e arrivare ai nazionali>> concluse guardandomi negli occhi. Quando disse l'ultima frase i suoi occhi brillarono e capii che lo avevo giudicato male. La prima volta che lo incontrai pensavo che fosse un donnaiolo che facesse pallavolo solo per aver successo con le ragazze, ma non era affatto così. Lui ama dal profondo questo sport, glielo si legge negli occhi quando brillano. Adesso sta guardando le stelle con un sorriso diverso da tutti gli altri. Sorrisi e mi misi anche io a guardare le stelle fino a quando non sentimmo dei passi. Arrivò il suo compagno di squadra, l'asso, era arrabbiato e si stava dirigendo verso Oikawa <<Ecco dov'eri. Io che pensavo ti stessi ancora allenando, invece stavi importunando la manager dell'Inaziraki>> urlò arrabbiato prendendo per l'orecchio il moro. Oikawa iniziò a lamentarsi <<Ahia ahia, Iwa-Chan mi fai male, e poi non la stavo importunando>> disse ma la sua voce diventava sempre più lontana visto che il suo compagno lo stava trascinando via dall'orecchio.

Please don't let me go [haikyuu x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora