IMPORTANTE! DA QUA IN POI LA STORIA SARÀ BASATA SULLA SECONDA STAGIONE, NON PIÙ SULLA PRIMA.
T/n's pov
Il buio regnava ancora nell'atmosfera e le stelle non smettevano di brillare in cielo. Era ancora notte fonda ma eravamo tutti pronti per partire. Quando arrivai a scuola trovai un bus enorme davanti al cancello della scuola, che aspettava soltanto di partire. L'autobus era grigio con le rifiniture bianche e la scritta "Inaziraki high" era al centro, tanto grande da poterla leggerla fino a kilometri di distanza. Sapevo che la mia scuola fosse attrezzata bene, ma non fino a questo punto. La squadra era già al completo e tutti stava caricando i borsoni all'interno del bus. "Non pensavo che potessimo permetterci una cosa del genere" tutta la squadra si girò verso di me e mi salutò. Atsumu corse verso di me e prese in spalla il mio borsone <<Lo prendo io questo, my lady>> mi disse facendomi l'occhiolino. Mentre Tsumu metteva via il mio borsone, mi avvicinai ad Osamu confusa dallo strano comportamento del fratello "Come mai oggi Atsumu è così gentile?" chiesi. Lui osservò il suo gemello per qualche attimo ma poi mi rispose <<In realtà è gentile solo con te; crede che voi stiate insieme>> pensai che dovessi ricordare ad Atsumu che in realtà noi non stavamo insieme, ma se lo avessi fatto, forse dopo gli avrei tirato giù il morale e non avrebbe giocato bene durante le partite, così pensai di non farlo "Glielo farò credere fino alla fine del ritiro" dissi a Samu.Salii sul bus e al posto di sedili normali, c'erano poltrone enormi in pelle rigorosamente italiana. Mi sedei su una e presi il quaderno degli appunti per osservarli. Ancora non avevamo trovato un modo per contrastare la Nekoma. Intanto tutti i ragazzi si sedettero sulle poltrone e affianco a me si mise Atsumu. Avevo la fronte aggrottata e continuavo a girare le pagine in cerca di qualcosa. Atsumu notò la mia frustrazione <<Eii c'è qualcosa che non va?>> mi chiese preoccupato. Continuai a sfogliare le pagine ma senza trovare un'idea "Non riesco a trovare una soluzione per battere la Nekoma, in più non ho nessuna informazione sull'Aoba Johsai" continuavo a toccarmi i capelli dalla frustrazione e dall'ansia. Volevo fare qualcosa di utile per la squadra, ma mi sembrava che stando con loro fossi solo un peso. Atsumu mi prese le mani tra le sue,iniziò ad accarezzarle e mi fece alzare lo sguardo verso di lui. <<Devi stare tranquilla, anche se non troviamo qualcosa, c'è la faremo lo stesso. Noi siamo pronti a farci valere>> disse tranquillizzandomi. Avevo ancora le mie mani tra le sue e lui le baciò <<Poi ci sono io. Nessuno è in grado di battermi>> disse sicuro di sé facendomi venire una risata spontanea. Atsumu è sempre stato un ragazzo con un grande ego, che sembra sempre che gli importi soltanto di se stesso, ma lui, oltre a tenere alla pallavolo, ci tiene tantissimo alla sua squadra e la reputa come la sua famiglia. Ha un rapporto di amore e odio con loro, ma non li abbandonerebbe mai nel momento del bisogno. Instintivamente abbracciai Atsumu e lui, sorpreso, ricambiò dopo qualche attimo di esitazione. Avevo la testa sull'incavo del suo collo e lui aveva le sue mani sui miei fianchi. Con la coda dell'occhio notai Osamu fissarci innervosito; aveva le braccia incrociate e il suo viso non era per niente rilassato. Alzai il capo verso di lui e notò che lo stavo guardando. Gli feci un sorriso, il suo viso si rilassò subito e ricambiò il sorriso. <<Eii che ne dici di chiudere il tuo quaderno e di dormire un po'? Infondo è ancora notte, e noi vogliamo la nostra manager pronta a supportarci>> disse Atsumu allontanandomi un po', tanto quanto per guardarmi negli occhi. "Hai ragione" chiusi il quaderno, lo rimisi dentro la borsa e mi appoggiai alla sua spalla.
Ci trovammo davanti la palestra della Nekoma a Tokyo. Non era la stessa in cui ero andata qualche giorno prima; questa è molto più grande e più vicina al centro di Tokyo. Fuori ad aspettarci c'era la squadra della Nekoma con il capitano al centro. Mentre il capitano stava stringendo la mano al nostro allenatore, i gemelli stavano squadrando da capo a piedi tutti i giocatori della squadra avversaria.
Per un attimo ci fu un silenzio tombale, ma solo per un attimo, perché quando Kuroo notò la mia presenza iniziò ad urlare il mio nome e ad avvicinarsi a me per attirare l'attenzione della mia squadra <<T/n! Come stai micetta?>> si avvicinò talmente tanto da mettermi il braccio sulle spalle. "Sto bene, grazie Kuroo" dissi togliendo il suo braccio dalle mie spalle imbarazzata. Tutti erano in silenzio a fissarci e la situazione si stava facendo imbarazzante. I gemelli avevano gli occhi infuocati e non smettevano di fissare Kuroo. "Ehm Kuroo che ne dici di farci un tour della palestra e dirci dove dormiremo?"dissi cercando di distogliere l'attenzione su di me e cambiando argomento <<Hai ragione micetta. Stavo per dimenticarmene>> rispose allontanandosi da me. Lasciai un respiro di sollievo ma si avvicinò subito un ragazzo dell'altra squadra. Era rasato e aveva un ciuffo tinto biondo al centro. <<Ma allora esistete davvero!>> urlò e mi spaventai per un secondo. Stava quasi per toccarmi il braccio ma i gemelli si misero subito davanti a me come due bodyguard. Cercò di intimorirli ma poi arrivò un ragazzo basso con i capelli chiari e lo trascinò via da un orecchio.
STAI LEGGENDO
Please don't let me go [haikyuu x reader]
FanfictionEcco le informazioni per chi non avesse mai letto una x reader T/n= tuo nome T/c= tuo cognome C/c= tuo colore di capelli C/o= tuo colore degli occhi 🔴ci saranno delle scene lemon (ovvero scene di sesso), contenuti volgari quindi se non vi piaccio...