otto

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Entrai nella scuola dell'Aoba Johsai e trovai facilmente la palestra. Sugli spalti c'erano molte ragazze che guardavano con aria triste il campo. Non capii il motivo visto che, anche se avessi girato lo sguardo verso il campo, non notai nulla di strano. La squadra si stava allenando per fare un'amichevole con un'altra squadra dalle divise nere e arancioni. Riuscivo a malapena a leggere il nome sul segna punti. Mi sporsi più avanti e riuscii a leggere:
Karasuno
L'Aoba Johsai stava facendo un'amichevole con l'ex colosso, la squadra del piccolo gigante. Erano una squadra fortissima che arrivarono ai nazionali ma poi col passare del tempo avevano perso la loro forza e adesso sono nell'ombra di tutte le squadre forti della provincia di Miyagi, come l'Aoba Johsai e la Shiratorizawa.
Iniziò la partita e il primo set è stato molto veloce, con la vittoria dell'Aoba Johsai. Il Karasuno aveva un bell'elemento, il palleggiatore era un ragazzo con i capelli scuri che cadevano sulla sua fronte e occhi più freddi del ghiaccio. Si vedeva lontano un miglio che aveva un talento innaturale ma era in una squadra che aveva dei buchi in fatto di elementi. Il capitano ha una ricezione perfetta, nell'attacco se la cavava ma non era così forte da essere un asso. Il ragazzo biondo è molto alto ed è in grado di fermare qualsiasi attacco, ma non sembra molto motivato. Non avevano un libero e un asso per sforare tutti i muri, in più in campo c'era un ragazzo basso con i capelli arancioni che non riusciva a stare tranquillo, lo avevano messo centrale e non capivo il perché data la sua statura. Stava facendo molta confusione in campo a causa dell'agitazione. Dall'altro lato l'Aoba Johsai era una squadra uniforme, ma si vedeva che non era completa. Mancava un elemento importante, che dava sicurezza a tutta la squadra e, da quello che vedevo, il palleggiatore non mi sembrava un titolare, quindi molto probabilmente questo elemento era il palleggiatore.
Il secondo set fu molto più interessante. Il ragazzo con i capelli arancioni saltava in una maniera quasi disumana e faceva delle minus tempo con gli occhi chiusi, quindi era il palleggiatore che gli alzava la palla in modo perfetto. Facevo a malapena a vedere quando alzava la palla che era già a terra. A fine del secondo set sentii le ragazze fare urli di gioia e così riguardai il campo per capire la loro emozione. Arrivò un ragazzo che, dagli urletti delle ragazze, probabilmente si chiamava Oikawa. Ha i capelli marroni, due occhi scuri e tanta vanità da far disgusto. Si girò verso gli spalti e salutò con un bel sorriso, l'enorme gregge di ragazze che gli sbavavano dietro. Le ragazze per poco non svenirono e pensai solo una cosa: patetico.
Alzai gli occhi al cielo per il suo modo di fare. Il ragazzo notò la mia presenza e il suo sorriso svanii. Mi scrutò da capo a piedi per ben due volte e poi mi rivolse, penso, uno dei più bei sorrisi che lui abbia mai fatto. Stavo per vomitare da quanto cercava di farmi cadere ai suoi piedi. Appena tolse lo sguardo da me sentii quelli furiosi delle sue oche.

Intanto nella squadra del Karasuno
<<Kageyama ho già visto quella ragazza lì sugli spalti, ma non mi ricordo dove>> disse il ragazzo con i capelli arancioni <<Adesso che mi ci fai pensare, anche io l'ho già vista da qualche parte>> rispose il ragazzo con i capelli più scuri, portandosi le dita sul mento per ricordare, senza trovare nessuna risposta.

Negli ultimi punti del terzo set, entrò il ragazzo di prima, il capitano dell'Aoba Johsai. Fece zittire gli avversari con le sue battute; aveva fatto due fantastici ace prendendo di mira il ragazzo con gli occhiali, ma alla fine vinse lo stesso il Karasuno. Presi i miei appunti e le mie cose e mi direzionai verso l'uscita. Aggrottai la fronte, pensando di non aver abbastanza informazioni. Già dovevo trovare un'arma di difesa contro la Nekoma, in più tornavo in palestra con poche informazioni su questa squadra. Uscii dalla palestra ma qualcuno mi fermò <<Tu non fai parte di questa scuola, vero?>> disse una voce dietro di me. Mi girai per vedere questa persona e da come mi aspettavo era lui, Oikawa. "Che cosa ti fa pensare che io non faccia parte di questa scuola?" il ragazzo non tardò a rispondere <<Avrei saputo se ti avessi già vista, e ti ho già vista, ma non in questa scuola>> il cuore iniziò a battere forte dalla paura, non poteva assolutamente riconoscermi. Non dovevo far vedere la mia preoccupazione così mi giocai la carta del bluff "Ah sì? Peccato che tu abbia frainteso. Io sono nella classe vicina alla tua e ti sono passata accanto tantissime volte sperando che tu mi notassi, ma non è mai successo" dissi con una falsa aria dispiaciuta. Non si smosse dalla sua posizione <<Non cercare di bluffarmi. So che non fai parte di questa scuola>> lasciai cadere le mie spalle, in modo che si rilassassero e lasciai la mia aria da finta dispiaciuta "Eh va bene, mi hai beccato. Cosa vuoi sapere?" <<In realtà voglio accompagnarti a casa>> disse portandosi una mano sulla nuca. Rimasi scioccata da quella dichiarazione. Non sapeva nemmeno il mio nome e voleva accompagnarmi a casa. "Non sai nemmeno come mi chiamo, poi devo prendere il treno per tornare a casa e il viaggio è lungo, quindi non ti conviene molto" il ragazzo si avvicinò a me cercando di farmi sentire in imbarazzo, ma non volevo dargliela vinta <<Non importa, ti voglio accompagnare lo stesso, e se proverai a resistermi ti porterò dentro in palestra e dirò al mio allenatore che sei entrata senza un'autorizzazione>> alzai un sopracciglio alla sua minaccia. Non mi faceva paura, mi faceva solo pena. Stava cercando di farmi cadere ai suoi piedi, cosa che non funziona con me. Mi girai dandogli le spalle e iniziai a camminare "Come vuoi" il moro corse verso di me per raggiungermi per poi mantenere il mio passo mettendosi al mio fianco. Guardava verso di me cercando di avere un contatto visivo oppure cercando di chiedermi qualcosa, ma io facevo il più possibile per non parlargli, infatti guardavo davanti a me, come se non ci fosse. <<Allora come ti chiami?>> decisi di non rispondergli ignorandolo. Lui aspettò qualche attimo per poi sospirare rumorosamente <<Andiamo, ci vorrà un po' per arrivare alla stazione e dovremmo pur dire qualcosa>> "Sei stato tu a volermi accompagnare, mica sono venuta io a supplicarti" dissi continuando a guardare avanti e continuando a camminare. Il moro non voleva arrendersi; si mise la mano nelle tasche e scrutava il mio viso il più a lungo possibile <<Io mi chiamo Oikawa Toruu>> "Lo so" risposi in modo freddo. Lui rimase per un attimo sbalordito ma poi ritornò col suo sorriso compiaciuto <<Ah ma quindi mi conoscevi già?!>> "No. So il tuo nome solo perché le tue ammiratrici lo urlavano così forte da rompermi i timpani" ci rimase un po' male dalla mia freddezza, ma non si fece travolgere dal senso di tristezza. <<Va bene, adesso che sai il mio nome perché non mi dici il tuo?>>  alzai gli occhi al cielo a causa della sua insistenza "T/n. T/n t/c" i suoi occhi si illuminarono ancora di più <<T/n eh, e perché sei venuta a vedere la nostra amichevole t/n?>> il suo tono non mi piaceva, era fin troppo orgoglioso e questo mi faceva saltare ancora di più i nervi "Non montarti la testa, non sono venuta qui per te e non chiamarmi t/n. Non sei mio amico" Il ragazzo fece una faccia da finto offeso <<E se non sei venuta qui per vedere me, chi sei venuta a vedere, t/c?>> "la tua squadra" risposi secca. Sperai che non parlasse, invece fece tutto il contrario <<E sei venuta a vedere la nostra squadra per osservarci? Sei la manager di una squadra di pallavolo? Posso sapere che cosa hai capito dalla nostra squadra? E quello su di me?>> faceva domande a raffica e non voleva smettere "Vuoi sapere veramente quello che ho capito su di te?" i suoi occhi si illuminarono d'improvviso <<Davvero me lo diresti?>> si avvicinò al mio viso aspettando la risposta "Ami le attenzioni, e le tue fan te ne danno anche troppe. Non ti importa di niente, fai questo sport solo per far colpo sulle ragazze. L'unica cosa che ami sono appunto le ragazze, ma ami di più te stesso. Ecco cosa ho capito da te" sputai acida, esasperata dal suo continuo parlare. Lui si allontanò subito dal mio viso e si mise una mano sulla nuca dall'imbarazzo <<È veramente questa la mia prima impressione?>> non risposi. Mi sentii un po' in colpa per averlo giudicato male senza neanche conoscerlo. Avevo tenuto il mio sguardo sempre davanti a me, ma quando lo guardai, vidi che aveva lo sguardo rivolto verso il basso e un sorriso poco pronunciato. Arrivammo davanti alla stazione e mi fermai. Lui fece lo stesso guardandomi confuso "Io devo prendere questo treno" il suo sguardo cambiò, trasformandosi in uno sorpreso <<Beh in realtà devo prendere anche io questo treno>> disse mettendosi la mano dietro la nuca.
Per tutto il viaggio rimanemmo in silenzio, forse per colpa della mia risposta un po' troppo acida. Un po' mi sentivo in colpa ma era stato lui a farmi esasperare. Mi continuavo a torturare il pollice sperando di cambiare questa situazione imbarazzante, ma alla fine rimanemmo in un totale silenzio.



Il treno si fermò nella mia fermata e io scesi, ma mi seguii anche Oikawa "Non credi che devi andare a casa? È tardi e poi io posso benissimo tornare a casa da sola" dissi incrociando le braccia <<Non ti accompagno fino a casa, adesso riprendo il treno>> stavo per salutarlo quando qualcuno alle mie spalle mi interruppe <<T/n siamo venuti a prenderti!>> c'erano Atsumu e Osamu che stavano correndo verso di me. Era stato Tsumu ad aver urlato e stava sventolando il braccio in aria per salutarmi, invece Samu si limitava a correre verso di me. "Ciao ragazzi che ci fate qua?" dissi ai gemelli <<Siamo passati a prenderti>> disse Atsumu fermandosi davanti a me con un grande sorriso ma che poi si spense vedendo il ragazzo che mi aveva accompagnata fino ad ora. I gemelli lo guardavano con gli occhi infuocati e capii l'imbarazzo di Oikawa "Ehm ragazzi, lui è il capitano dell'Aoba Johsai" pensavo che presentandolo lo sguardo dei ragazzi si rassenerasse, invece fu tutt'altro. Osamu iniziò a guardarlo da capo a piedi, cercando di trovare tutte le sue debolezze, invece Atsumu si avvicinava lentamente a lui e si stava alzando lentamente le maniche della giacca. Cosa stava facendo? Voleva prendere a botte Oikawa? Mi misi davanti ad Atsumu cercando di non farlo oltrepassare "Penso che dovresti andartene Oikawa" il ragazzo era pietrificato ma sentendo la mia voce di sbloccò, mi sorrise e disse:<<Ci vediamo t/n-chan>>. Salì sul treno e partì per tornare a casa. <<Che cosa ci faceva lui qua? E perché ti stava accompagnando? Stava cercando di adularti? O voleva farti del male?>> il tono di voce di Atsumu era incredibilmente alto, e più faceva domande, più si avvicinava al mio viso per ottenere risposte "Atsumu calmati" dissi con un filo di voce cercando di rassicurarlo, ma la sua rabbia era a mille <<Calmarmi? Quel ragazzo sta cercando di portarti via da noi! Da me!>> continuava a sventolare in aria le braccia. Mi alzai in punta di piedi e gli diedi un bacio sulla guancia per cercare di calmarlo. Smise di agitare le braccia "Smettila di agitarti, io starò sempre dalla parte della nostra squadra" sussurrai al suo orecchio. Atsumu finalmente si calmò, anzi stava quasi per fluttuare in aria. Notai che le sue guance divennero più rosse e che non riusciva più a parlare. Mi misi a ridere davanti al suo stato. Osamu era qualche passo indietro che ci fissava. Mi avvicinai a lui e vidi che era un po' irritato <<Sei sicura di stare bene?>> cercò di nascondere la sua irritazione con la preoccupazione, ma i suoi occhi non mentivano. Non sapevo se fosse irritato per il bacio che diedi a Tsumu o  per l'incontro con Oikawa. Gli feci un sorriso sincero e gli diedi anche a lui un bacio sulla guancia "Sì, sto bene stai tranquillo" gli dissi all'orecchio. "Ho deciso: oggi offro io da mangiare a voi due" confessai ai due stambecchi che avevo davanti. Iniziai a camminare fiera verso casa mia e i due ragazzi dietro di me mi seguirono. Facemmo un tratto di strada in silenzio però dopo un po' Osamu decise di romperlo <<Allora, questa volta cosa hai trovato di importante di questa squadra?>> il mio viso da sereno cambiò in uno più preoccupato "Stavano facendo un'amichevole e avrei trovato molte informazioni se solo il capitano avesse giocato" i due gemelli mi guardarono pietrificati <<Vuoi dire che il ragazzo di prima, il capitano, non ha giocato?>> mi chiese Atsumu con lo sguardo stupito "Ha giocato soltanto gli ultimi punti perché aveva preso una storta al piede" risposi un po' affranta. Se solo avesse giocato un po' di più saprei qualcosa sul Sejioh, invece non so nulla <<Come giocava la squadra senza il capitano?>> chiese nuovamente Samu interrompendo i miei pensieri "La squadra senza di lui è incompleta, infatti avevo capito che mancava qualcuno. Quando è entrato come palleggiatore ha completamente ribaltato la situazione" <<Aspetta, hai detto che lui è un palleggiatore?>> mi interruppe Atsumu con gli occhi infuocati "Sì, però non so quanto sia bravo, non so che rapporto ha con i compagni, non so quasi nulla sulle sue prestazioni, quindi al ritiro sarà una partita a sorpresa" i miei occhi erano pieni di rammarico ma quelli dei gemelli erano infervorati, pieni di energia e voglia di giocare. Guardandoli in questo stato, mi risollevarono l'umore "Dai andiamo a mangiare, mancano due minuti per arrivare a casa mia" dissi sprizzando un po' di gioia.

Hiiii! Lo so come al solito sono in ritardo però al momento posso dirvi una cosa che è certa! Il prossimo capitolo sarà più lungo dei precedenti, ci sto già lavorando e ovviamente ci metterò di più per pubblicarlo. Perdonatemi anche se pubblico sempre in ritardo.
-Gi

Please don't let me go [haikyuu x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora