Prologo

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Era una giornata triste.
Raccolsi quello che ne rimaneva dei fiori che nonna aveva lasciato,l'ultima volta che era venuta a farle visita. Raggomitolai la manica del mio maglione e lo strofinai contro la sua foto,non riuscivo a vederla.
Le nuvole si spostarono su di noi,e il vento soffiava,fastidioso.
Mi accovacciai e mi portai le mani agli occhi. Li strinsi forte,più forte che potevo. Cercavo di trasportarmi in un universo parallelo. Dove ancora riuscivo a vedere la figura di noi due,insieme. E il suo sorriso,splendido.
La mia schiena era gelida,a contatto con il cemento.
Mi diceva sempre che avevo un'immaginazione vasta. Ma perché in quel momento la mia testa trovava difficile,quasi impossibile portare alla mente il suo viso? Non riuscivo più a sentire le sue mani su di me,il suo tocco di quando la sera mi accarezzava le guance prima di addormentarmi,o di quando stringeva le mie mani nelle sue. Gli occhi mi bruciavano non solo per la tristezza,ma anche per la rabbia che mi ribolliva dentro. Volevo sentirla su di me di nuovo.
Era stata la madre migliore del mondo. Ed ora non poteva più starmi accanto.
Feci scorrere il mio dito sulle lettere che erano incise sulla lapide. "Avery Wetmore, 7/03/2014"

Angolo autrice
Ciao ragazze,questa è la mia prima storia che pubblico,spero che sia stato gradevole questo primo assaggio di "Hole",spero di continuare al più presto,baci.

-E.

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