"Forse è meglio tornare a casa" Disse il giovane fulvo stringendo i pugni dall'amarezza che stava provando. Era di nuovo scomparso. Non gli andò dietro, non lo seguì per poi fermarlo da una manica quello che pareva l'amato. Non aveva il coraggio di fare l'ennesimo passo avanti, forse perché aveva paura di perderlo per sempre.
Langa scomparse dietro il solito muretto senza neanche affacciarsi, si certo, lo salutò per cortesia e gli rivolse parola, ma non tornava qualcosa di tanto evidente ma che Reki non riusciva a vedere. Forse perché non lo voleva ammettere.
Iniziò a piovere e la calda e serena giornata di primavera sembrò svanire in una giornata cupa e fredda, tipica degli inverni.
Rimase lì, fermo, a non dire una parola. Quanto avrebbe voluto fermarlo e dirgli: "Puoi restare ancora un po'?" Ma le parole non uscivano dalla bocca sigillata, era come se qualcuno gliela stesse tappando. Intanto dal cielo cadevano piccole lacrime trasparenti, che piano piano, iniziavano a prendere velocità, si formarono pozzanghere, dove erano soliti i bambini saltarci dentro per puro divertimento. Solitamente Reki guardava sua sorella minore giocare in modo infantile, solitamente accennava un sorriso a quella veduta. Gli ricordavano i vecchi tempi, forse neanche così vecchi tenendo conto che erano passati solo sette anni da quando non metteva piede dentro l'acqua sporca. Diceva di avere visto un mostro, un serpente. Cosa falsa per l'appunto, ma lui la vedeva, come vedeva quel Langa apparire e scomparire.
Aveva giurato di aver visto anche ombre anomale ma nessuno, neanche i genitori, ci davano tanto peso, perché infondo, quanto mai potrà essere rischiosa l'immaginazione di un bambino di nove anni?
Dopo i quattordici anni gli avvistamenti si fermarono, non aveva più paura di uscire e incontrare una creatura rivoltante e maliziosa; aveva anche riacquistato il sorriso che aveva perso per anni. Non fu mandato da uno psicologo, per gli adulti lui era sano di mente, non aveva nulla che non andasse, non era malato. Gli dissero di ignorare tutto, perché se si ignora qualcosa prima o poi scompare, o, in estremi casi, peggiora drasticamente. Così fece, ignorò il problema, ignorò le varie ombre e i vari mostri, ignorava anche le diverse voci che sentiva. E quando un bambino gli chiese del perché se ne stava tutto solo intimorito, lui utilizzava sempre la solita noiosa battuta: "Ignoro i problemi come mi hanno insegnato, così vivo in pace".Non lo rivide più.
Adesso quel bambino era ricomparso, era cresciuto e a ripensare a tutto questo, Reki si pentiva di non aver chiesto il suo nome la prima volta che lo incontrò, di averlo cacciato via come faceva col resto. Ora aveva di nuovo una possibilità.
"Langa" disse raggiungendolo a corsa, ormai aveva il fiatone.
"Reki?" Fermò l'azione della camminata per voltarsi e guardare il ragazzo rosso esausto. "Tutto ok?"
"S-si...Langa posso farti una domanda?"
"Si certo..."
"Perché sei scomparso? A scuola dico...."
Ci fu un momento di silenzio, interrotto dagli affanni del più basso ormai sfinito. Il turchino era leggermente arrossito nel poter riguardare quegli occhi ambrati pieni di vuoto che solo lui avrebbe potuto colmare anche con solo quella risposta.
"Scusa...è che avevo sbagliato istituto..."
Reki scoppiò a ridere.
"C-che c'è da ridere?! La mia scuola era quella accanto...non ho un buon senso di orientamento!" Disse con tono imbarazzato cercando di giustificarsi.
"Tranquillo" rise più forte facendo aggiungere anche l'amico.
"Ma perché eri così vicino se te ne sei andato circa un'ora fa?"
"Mi sono fermato in libreria tutto qui."
Solo ora si accorse della busta di plastica bianca che cingeva con la mano destra.
"Che genere di libri ti piacciono?" Chiese incuriosito.
"Mi piacciono i classici, ma anche i romanzi non sono male" Rispose subito come se attendesse quella domanda da tempo. "Te invece? Leggi?"
"Diciamo che preferisco fumetti...la letteratura non è il mio forte..." Il più alto addolcì lo sguardo e il fulvo arrossì immediatamente distaccando la visione da Langa.
Si creò un'atmosfera piacevole, rilassante e divertente al tempo stesso; cosa che per Reki era del tutto nuova. Parlarono di videogiochi, film, cibi preferiti. Langa guardò ammirato il suo ritratto fatto in un giorno qualunque di scuola, quasi si commosse.
Risate leggere erano orami sparse nel cielo ormai divenuto scuro. Reki aveva avvertito casa che sarebbe restato da un amico, e stranamente gli avevano dato il permesso senza battere ciglio.
Stavano su una collinetta, seduti sull'erba bagnata ad ammirare il telo di stelle che gli copriva la testa; era così immenso e così vario che era difficile distinguere le varie costellazioni, o meglio, lo era per il rosso.
"Quella è la stella polare." Il turchino indicò con l'indice la stella più luminosa che si riusciva a vedere "La vedi?"
"...No..." Rispose Reki sforzandosi di riuscire a distinguerle.
"Guarda dove punta il mio dito."
"Ah ho capito!" Esultò. Sorrise.
"Bene, ora se ti sposti in giù vedi il grande carro e il piccolo carro."
Silenzio.
"No...non lo vedo scusa..."
"Sei proprio negato eh?" Accennò una risata che cessò non appena il rosso si sdraiò a terra.
"Sei stanco?" Chiese Langa coricandosi al suo fianco, l'altro non rispose. Il respiro era pesante e regolare, gli occhi ambrati chiusi e il corpo giaceva sulla superficie erbosa. Tirava un po' di vento che accarezzava i corpi infreddoliti dei due ragazzi, mentre la luna cercava di portare calore invano.
"Sai Reki...la luna e il sole non saranno mai la stessa cosa..." L'addormentato mugugnò "...Loro sono complementari, si completano a vicenda ma non si incontreranno mai per davvero. Sanno l'uno dell'esistenza dell'altro, com'è fatto, che forma ha e forse addirittura la voce...ma l'uno è invisibile all'altro. Notte Reki, a domani."
Spazio autore
Yeeeeeeeee, allora ecco il capitolo 3. Spero vi piaccia :)
Mi piace fare confondere i lettori quindi se non capite il senso della frase di Langa non importa:)))))
Sayonaraaaaaaa

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Mio: Per sempre
FanfictionL'amore è come un velo trasparente: fine e delicato. Può cambiare ogni secondo, forma e colore, suono e profumo. Reki questo non lo sa, non sa che l'amore è imprevedibile, che può cambiare da un momento all'altro. Non lo sa perché finora non ha a...