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Uscì dall'aula più velocemente che poteva per fiondarsi per le scale che portavano all'uscita. La porta sbatté sull'anta così forte che rimbalzò lasciando una piccola fessura d'aria fresca. La professoressa si affacciò con la fronte aggrottata, guardò a destra e a sinistra per cercare di intravedere un ragazzo dai capelli fulvi e una felpa "poco" appariscente dai colori complementari. Guardò la bidella che se ne stava seduta al suo posto con un giornale in mano, stava leggendo la pagina dello sport, niente di interessante dato che era la scorsa stagione; la guardò con disgusto poi ritornò in classe dove ormai il caos vi era padrone. 
Mise tre note disciplinari agli studenti in generale, e mise un richiamo al giovane fuggitivo. Finita l'ora non perse tempo nell'andare a chiamare i suoi genitori per convocarli il più velocemente possibile per parlare di quanto fosse sgarbato il comportamento ineducato ragazzo, ma dall'altra parte della cornetta le risate della madre erano persistenti : "lo lasci fare, è un ragazzo. Non lo vedevo così felice da quando...da troppo tempo!" Insisteva. 
Ormai era talmente rossa dalla rabbia che il tono della sua voce  divenne quasi percettibile  all'udito dei cani.

Quel pomeriggio, alle sei in punto, ci sarebbe stata una chiacchierata di circa un'ora che avrebbe sconvolto per sempre la vita serena del protagonista di questa storia...ma andiamo per ordine cronologico, dopotutto erano solo le otto e ventitré di un normalissimo Lunedì mattina. 


Mio: Per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora