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Reki si svegliò starnutendo, aveva preso freddo quella notta. Langa dormiva ancora profondamente, rannicchiato sul lato sinistro; un po' tremava ma sembrava non dargli fastidio più di tanto.  

Il rosso gli sorrise e lo guardò come fanno gli innamorati, come fa chi ha trovato la propria anima gemella dopo molto tempo. Osservava il suo viso delicato, che ora sembrava appartenere a un bambino, non a un teeneger.  Gli accarezzò il profilo e gli sposto una ciocca di capelli da davanti l' occhio, in modo che non potevano entrare nella piccola fessura da cui respirava.
Sarebbe voluto restare così per sempre assieme al rumore del silenzio che lo tormentava Avrebbe voluto avere qualcuno su cui vegliare costantemente, e avrebbe voluto che qualcuno vegliasse su di lui. Sarebbe voluto tornare bambino, ma allo stesso tempo provare questa sensazione ancora a lui sconosciuta, la sensazione che tanti chiamano "amore" per un motivo ignoto. 
Reki, infatti, accanto al dormiente si sentiva strano. Il cuore gli iniziava a battere all'impazzata, come una freccia rossa corre sui binari lontano dalla stazione. Le pupille si dilatavano coprendo quasi tutta la parte dell'iride colorata di rosso. Colorata come l'amore. 
"Se rosso è uguale a sangue, perché mai dovrebbe significare amore?" Si domandava spesso di notte nel suo letto. Non aveva una risposta, forse nessuno l'aveva trovata. Si metteva l'anima in pace pensando che ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe fatto ricerche, questo non era il suo ruolo.
Osservando il suo  viso bianco e sottile se lo richiese  e sorrise. 

I suoi occhi si spostarono  sulle fini  labbra, e le guardò incantato; come se fosse vittima di un sortilegio di una strega cattiva. Le osservava in silenzio mentre il vento gli accarezzava la pelle scoperta. 
Si avvicinò leggermente, forse tremando, ma il quanto potesse bastare per sentire l'odore dell'amico.
Il desiderio cresceva.  Posare le proprie labbra sull'altro, stringerlo più a se come se fosse suo e basta...Chissà, forse anche il pensiero si essere sottomesso, dominato  si fece vivo. Difatti avvampò di colpo e si ritrasse a se.; avrebbe avuto la stessa reazione se come protagonista ci fosse stata una ragazza.  Il fiato era corto e irregolare, la temperatura corporea era salita di colpo, lo si poteva notare dalle goccioline di sudore che scendevano lentamente dalla fronte. Il tutto finiva sul mento, dove una volta giunte cadevano a terra perdendo ogni forma e sapore. 

Il sole guardava divertito la vicenda che sembrava una barzelletta, pensò che la Luna avesse ragione, quel ragazzo era davvero uno spasso: aveva paura del nulla. Ma ancora non capiva il  perché la femmina gli disse che potevano essere loro.... Lì c'era solo il rosso. 

E di nuovo Reki si mosse incerto dei suoi passi. Si avvicinò a dove era prima di quel lussurioso pensiero , e tornò a guardarlo dormire. Ormai saranno state le dieci,  l' angolazione del Re del giorno era quasi del tutto dritta.
Gli mise una mano sulla guancia.
Tiepida.
Non la ritrasse stavolta, anzi, la punta dell'indice inizò a fare movimenti circolari sulla morbida superficie.  
Si sdraiò nuovamente. 
Non guardò il telefono che era silenzioso, e non gli passò in mente di accenderlo per vedere se avesse qualche chiamata persa da sua madre ormai preoccupata. Era solo una distrazione di cui si poteva fare a meno. 
"Lan-ga... Lan-ga" Ripeteva sottovoce, quasi sussurrando. "Lan-ga. Ragazzo sconosciuto...." chiuse gli occhi 
"...Ragazzo taciturno...."  Fece toccare le due fronti.
"...Ragazzo angelo. Ragazzo immaginario" 
Ripeté così la sua filastrocca in loop, fin quando non sentì delle braccia stringere il suo busto  in un abbraccio. Lì si fermò, come avesse detto qualcosa di sbagliato, abbassò la testa facendola incastrare nell'incavo del suo collo e della sua spalla.
Si sentì accarezzare nei capelli da delle delicate lunghe mani. Langa sorrise vedendo quanto fosse impotente Reki in quel momento. Lo strinse a se con più forza, facendo scontrare i loro corpi con leggerezza. Non aveva alcun   secondo fine, non aveva alcun pensiero perverso, anche perché il giovane ne era del tutto incapace, troppo innocente. Solo un forte abbraccio che racchiudeva tutto ciò che il più basso provava. 

"Perché ti sei fermato?" Interruppe così il silenzio cristallino, ottenendo, però l'attenzione del fulvo. "Perché hai smesso di ripetere la filastrocca?" 
Le guance di entrambi si tinsero dello stesso colore del fuoco che arde nel camino d'inverno per riscaldare la piccola stanza.
"Scusa..." rispose piano Reki strappando un altro cenno di risata al maggiore.
"L'hai inventata te"
Annui..
"Quando?" continuò.
"Dopo la prima volta che ti ho visto, sperando di rivederti..." 
Fu sorpreso da quell'affermazione, mai si sarebbe aspettato di essere davvero reale per lui.
"C-che hai da ridere?" Si agitò. 
"Niente tranquillo...sono solo contento, tutto qui." rispose mettendosi a sedere come l'altro aveva fatto in precedenza. 
"Sai Reki...il tuo profumo mi ricorda l'odore dei pneumatici nuovi." 
Lo guardò storto e confuso. Quello doveva essere un complimento? Pensò.
"Che c'è? Guarda che è buonissimo! Come la benzina..."  rispose frettolosamente per giustificarsi dell'errore appena compiuto.
"Se devi fare un complimento fallo bene!" Lo rimproverò
"Tipo?"
Ci pensò su."
"Prima ho avuto modo di starti vicino, e mi è venuto in mente l'odore del dentifricio alla menta, o una gustosa torta al cioccolato...anche la cannella credo. Aggiungi anche pagine di libro nuovo, quelli di scuola; l'odore del bucato appena fatto e altre cose. Sintetizzando avevo come l'impressione di stare a casa mia, e questo è strano perché quando sono a casa mi sento sempre fuori posto..." 
Calò nuovamente silenzio, solo che stavolta era imbarazzante. Come se ci fosse un mostro a controllare i loro movimenti, come se fossero spiati....si creò una situazione di disagio per entrambi e il rosso non voleva più stare lì, con lui. 
Si alzò e gli diede le spalle portando a se il suo zaino. Stavolta sarebbe stato lui ad abbandonare l'altro. 
"Allora ci vediamo Langa" Il turchino annuì restando a guardare la figura in piedi che si allontanava con passo vellutato. 
"Reki!" Urlò avvicinandosi a lui e porgendogli un pezzo di foglio bianco "Ecco questo è il mio numero, se ti va scrivimi o chiamami."  Poi sorrise e si allontanò dalla parte opposta. Arrossì guardando la perfetta calligrafia con qui aveva scritto tutti i numeri messi sulla stessa linea, e quando alzò il volto il ragazzo era già scomparso nel nulla. 
Rimase confuso da questo fatto, anche perché non era la prima volta che capitava, ma, come al solito, alzò le spalle e tornò sui suoi passi come se nulla fosse, come se non lo avesse mai incontrato. Questa volta però la prova c'era e la stringeva nella sua mano sinistra.






spazio autore

Hey guysssssssssssssss
Okay questo è il capitolo5 e sono più di 1000 parole, si ritorna in carreggiata XD Della kagehina un capitolo era di 3000 credo XD 
Vabbè, mi scuso per il ritardo nel pubblicare questa parte ma ho iniziato un anime FAVOLOSO, HxH VITA
Io kinno Gon e Hisoka...si...sono il pedofilo di me stesso XD  Cmq, Hisoka credo sia il mio Kin secondario :3
Bene... Come vi sembra il capitolo???
Davvero mi serve per capire se la storia vi sta piacendo...
Non so ancora di preciso quanti capitoli saranno in totale, ma meno di 44 credo...Io punto sulla trentina poi se viene di meno o di più sti cazzi XD 
Bene...
Sayonaraaaaaaaaaa

Mio: Per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora