POV CIRO.
Un sabato sera qualsiasi. Come sempre prima scendevo e andavo a prendere Viola che ultimamente era come un peso per me. Quando stavo con lei pensavo solo a Rebecca, era un chiodo fisso ormai. In quella settimana ci eravamo visti tutte le sere. Ero ossessionato da lei e mi faceva perdere il controllo. Il suo profumo lo avrei riconosciuto tra milioni.
"A che pensi amo?" interruppe i miei pensieri Viola, sbuffai "a niente" risposi "sei freddo ultimamente, che ti prende? Dai vieni qua!" cominciò a baciarmi sul collo. Non provavo niente più, quel tocco non mi provocava niente, a differenza delle sue mani. Rabbridii solo al pensiero delle mani di Rebecca sul mio corpo, la desideravo più di qualunque altra cosa ma non riuscivo ad ottenerla ed era proprio quello che mi stava mandando in tilt il cervello. Faceva la difficile, non si sarebbe concessa a me così facilmente ed aveva perfettamente ragione. Stavo insieme ad un'altra ma andavo a prendere lei. Ci vedevamo la notte quando per strada non c'era nessuno e questa cosa a lei faceva male, lo sapevo e lo sentivo ma non avevo il coraggio di lasciare Viola anche se ormai i miei sentimenti nei suoi confronti erano come spariti. "Non ho voglia Viola" la respinsi e notai un pizzico di rabbia nei suoi occhi. Non potevo farci niente, mi toccava e pensavo ad un'altra. Non riuscivo nemmeno a pensare se fosse stata lei nella mia situazione. Il pensiero di qualcun altro che la sfiorava mi faceva incazzare. Ero geloso di qualsiasi persona la parlasse solamente, doveva essere solo mia e basta. Ne ero certo che con Ezio non si era vista più. C'ero solo io per lei e dovevo ammetterlo, anche lei per me. Mi piaceva tutto di lei, dal fisico al carattere: era pazza e gelosa, amavo quel suo modo di fare ed ogni volta che capiva che stavo con Viola e non potevo parlarle buttava fuori tutta la sua gelosia nei miei confronti.
Mi stavo affezionando molto e questa cosa mi mandava in confusione. Dovevo lasciare Viola prima o poi, non me la meritavo più e sinceramente era inutile continuare a stare con lei se i suoi sentimenti non erano ricambiati.Ad un tratto la vidi in lontananza e sobbalzai. Viola continuava a parlare ma la sua voce si fece sempre più lontana perché in quel momento mi focalizzai solo su quella meraviglia che avevo difronte.
Indossava un pantalone largo con degli strappi sul fondoschiena, un top corto azzurro e dei tacchi dello stesso colore. Quando vidi come si era conciata uscii pazzo. Ma che cazz te mis nguol Rebe' pensai nella mia testa e sentii le pulsazioni aumentare. La guardavano tutti e potevo sentire anche i commenti stupidi di qualche ragazzo che stava attorno.
Mi vide anche lei, abbassò lo sguardo e sussurrò qualcosa alle sue amiche che la trascinarono via e sparì dal mio campo visivo. Dove cazzo era andata?
D'un tratto sobbalzai "Viola sali ti accompagno" dissi semplicemente salendo sul motorino "ma non ho voglia di tornare a casa, è presto" mi guardò stranita lei "agg ritt sagl o te rimang ca" salì dietro di me. Mi ero proprio stancato di lei, la dovevo lasciare assolutamente.
Quando scese decisi di parlargli "Viola basta, non me la sento più di continuare. Chiudiamola qua. Sto stanc e mentì, nun prov niente più per te" dissi a cuore aperto "tieni un'altra eh? Ma ti credi che non ho visto come la guardi a quella stronza di Rebecca? Sei sceso così in basso Ciro? Te si fissat e na puttan!" urlò e a quelle parole si offuscò la visuale. Fosse stato un maschio a dire quelle cose probabilmente l'avrei riempito di calci e pugni fino a non farlo respirare più ma visto che non volevo picchiare una donna, misi in moto il motorino e me ne andai, lasciandola così.
Corsi per raggiungere Rebecca, le dovevo parlare e dirle che finalmente avevo lasciato Viola per lei ma arrivato in piazza dove sicuramente l'avrei trovata sentì uno sparo, un boato e delle urla. Spalancai gli occhi non per quello che era successo, perché qui era all'ordine del giorno assistere a queste cose, ci ero abituato, ma perché tra tutte quelle persone c'era Rebecca e se solo qualcuno l'avesse sfiorata avrei ucciso tutti quella sera.
Posai il motorino e corsi in mezzo alla folla. La vidi in lontananza piangere e tremare insieme alle amiche e per un minuto il mio cuore ebbe un sollievo, almeno non si era ferita. Corsi comunque da lei per consolarla, odiavo vederla così e sapevo che quella scena che aveva visto le faceva tornare in mente Stefano.POV REBECCA
Uno sparo, un boato e delle urla e non capii più nulla. Mi girai di scatto e vidi il ragazzo che stava alle mie spalle steso a terra completamente privo di sensi, immerso in una pozzanghera di sangue. Urlai a quella scena.
Ero così vicina che se avesse solo sgarrato di qualche centimetro avrebbe colpito me. Piansi forte insieme alle mie amiche. Succedeva di tutto in questo quartiere ma a vederlo con i tuoi occhi non ti ci abituavi mai.
"Cor mij" mi abbracciò da dietro quella persona che avrei riconosciuto tra mille "Ciro" ricambiai l'abbraccio tremando ancora, era successo tutto così all'improvviso. "Dobbiamo andarcene da qui, sta arrivando la polizia meglio che non ci facciamo proprio vedere" mi disse prendendomi la mano "ragazze ho chiamato già Edoardo e gli altri, sono arrivati. Andate con loro, noi ci vediamo tra poco" disse alle mie amiche e io le guardai, notando ancora lo sguardo preoccupato di loro.Ciro mi portò al nostro solito posto, la sua casa in montagna. Stavo ancora piangendo ma mi ero calmata rispetto a prima.
"Non piangere più amore mio, è passat bast" mi consolò Ciro accarezzandomi i capelli "Ciro ero così vicina a quel ragazzo, potevo esserci io al suo posto. Ci pensi?" urlai frustata "no cor mij, non le dire queste cose. M fai vnii na cosa. Pe piacer. Se solo ti avessero sfiorata, li avrei uccisi. Ad uno ad uno" mi baciò leggermente le labbra ma mi scostai. Era successo tutto quello che era successo ma ero comunque arrabbiata con lui. Lo avevo visto con Viola e questa cosa mi faceva incazzare tremendamente infatti lo aveva notato e si mise a ridere. "Scem, ma che la fai a fare la gelosa? L'ho lasciata Rebè, finalmente. Non ne potevo più. L'ho mantenuta la promessa o no?" sbiancai alle sue parole. L'aveva lasciata veramente? Non ero più la seconda? Finalmente potevo uscire con lui liberamente senza nasconderci?
Ciro continuò "l'ho fatto per te solamente. Io non so cosa provo per te Rebe ma non era paragonabile nemmeno ad un minimo di quello che provavo per lei. Ormai era niente quando stavo con lei. Con te è tutto accussì divers. Me fai sent una persona migliore" mi prese le mani e le strinse forte.
Non sapevo cosa fare. Tentennavo a dargli una risposta. Se lo ha fatto con Viola chi mi dice che non lo fa pure con me? Pensai e mi venne da dire "Ciro, lo sai quello che provo per te ma sai anche che non è facile. Te la devi acquistare la mia fiducia. Famm vre' veramente come ci tieni a me e sarò tua, per sempre."
Avevo detto tutta la verità in quella frase. Ero sicura di amarlo Ciro, con tutta me stessa ma non mi fidavo per nulla di lui.
Doveva farmi capire che l'unica adesso ero io e nessun'altra più e mi sarei concessa a lui a tutti gli effetti.𝓢𝓹𝓪𝔃𝓲𝓸 𝓪𝓾𝓽𝓻𝓲𝓬𝓮.
È la prima volta che scrivo una storia e mi fa piacere vedere che ha parecchi lettori. Siamo arrivati al decimo capitolo, secondo voi come continuerà tra Ciro e Rebecca? Fatemi sapere se la storia vi incuriosisce. Un bacio, Michela.
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𝐶𝑎𝑡𝑒𝑛𝑎 - 𝗖.𝗥
Fiksi Penggemar"𝘚𝘦𝘪 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢. 𝘐𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘪." Ciro e Rebecca, due vite opposte ma con qualcosa che li accomuna e che li lega dentro come una 𝑐𝑎𝑡𝑒𝑛𝑎. Un amore intrigo, passionale e pericoloso.