Chapter FOUR

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Il covo di cinque adolescenti maschi, perennemente in preda agli ormoni, e costantemente impegnati in roba da maschi, non è esattamente il luogo in cui preferisco passare il mio tempo.

Scendo quaggiù solo quando è necessario, perché altrimenti non ci metterei piede mai e poi mai.

Non appena varco la soglia, un odore di calzini vecchi, erba e qualcosa di indefinito, ma che ha sicuramente a che fare con la muffa, mi pizzica le narici in modo decisamente molesto.

Dell'odore di erba, è facilmente individuabile l'origine.

I miei occhi individuano subito la figura slanciata di Wilfred Nott, sdraiato scompostamente sul suo letto, tra le dita uno spinello.

Sorride sbilenco verso di me, gli occhi socchiusi, nel rilassamento apparentemente totale.

"Weasley, ci sei mancata."

"Nott, anche voi. Per questo, farò finta di non avere una spilla appuntata, e di non soffermarmi su quello."

È impossibile non lasciarsi contagiare da quel sorriso, ch'è decisamente super fatto, ma è comunque un sorriso.

Wilfred Nott è il Serpeverde che preferisco in assoluto, dopo Albus.

Lo vidi per la prima volta sull'Espresso di Hogwarts, sei anni fa. Mentre cercavo Albus in ogni angolo di quel treno senza fine, andai a scontrarmi malamente contro qualcuno.

Si beccò ogni insulto possibile e immaginabile, nonostante fosse più alto di me di almeno una spanna, e avesse un aspetto misterioso e dubbio, senza battere ciglio.

Mi aiutò a rialzarmi con inaspettata gentilezza, e devo dire che un po' mi vergognai, ma mi tese la mano, presentandosi e presentando la sua sfilza di nomi, di cui non ne ricordo nemmeno uno se non il primo.

Da quel momento, siamo diventati buoni amici, e un bel po' di volte i suoi festini mi hanno stesa.

Lo so, che c'è più di questo, dietro la sua facciata da fattone irrecuperabile. E qualcosa la so, ma non mi sono mai permessa di chiedergli niente, e finché lui non si sentirà pronto a farlo, io non sono nessuno per impartirgli una lezione.

"Avete visto Albus? Mi ha detto di scendere qui circa un'ora fa, ma..."

"Ancora non è tornato." risponde Noah Zabini, seduto sul suo letto, intento a fare i compiti "Ma puoi aspettarlo comunque qui, se vuoi.."

"Penso che andrò a cercarlo, ma grazie lo stesso." mi congedo salutandoli, ed esco dal covo, proprio mentre Lys fa la sua comparsa.

"Rosie!" fa per abbracciarmi, ma io mi scanso "Hei!"

"Lys.. Senza offesa, ma si sente la puzza di allenamento da qui."

"Hai ragione." scoppia a ridere, ed io penso che se Lily fosse qui, probabilmente, se ne fregherebbe della puzza di sudore e dei vestiti sporchi di fango.

"Visto Albus, per caso?"

"Sì... Stanza delle Necessità, ha detto, tra mezz'ora. Per questo devo sbrigarmi, prima che possa dargli un altro motivo per detestarmi."

E infatti, corre subito via verso la stanza che ho appena lasciato alle mie spalle.

Alzo gli occhi al cielo, per evitare di imprecare. "Perché diavolo mi ha detto di scendere quaggiù, allora?"

Scendo nella Sala Comune, per tornarmene da dove sono venuta. Sovrappensiero, non mi rendo conto immediatamente di ci mi sta affiancando.

"Non c'era bisogno che scendessi fino a qui, Weasley. Sarei salito tra poco per darti una dose quotidiana di 'perfezione'."

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