Chapter TWENTY-SEVENTH

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Rose

"La passaporta vi porterà direttamente a casa Nott.."

Mia madre sistema al centro del cortile della Tana uno stivale che, da come appare, sembra avere passato diverse, puzzolenti avventure.

Poi fa scivolare il suo sguardo autorevole e velatamente minaccioso su ognuno di noi.

"Comportatevi bene, tutti quanti. Non fatemi rimpiangere di avervi spalleggiati nel convincere i grandi a mandarvi lì. Siate educati e rispettosi della casa e delle cose altrui.."

Vorrei dirle ch'è un tantino esagerata, come cosa. Insomma, lo ha visto Wilfred?

Ma non appena apro bocca per parlare, Scorpius mi sussurra all'orecchio "Non vuoi rischiare così tanto.."

Mi giro per guardarlo, e ha un sorriso sornione stampato in faccia che mi rende maledettamente difficile tornare a concentrarmi sulla mia genitrice alle prese con le raccomandazioni.

Incrocio lo sguardo di mio padre, altrettanto autorevole e minaccioso quanto quello di mia madre. Solo che lui non sta guardando tutti. Sta guardando verso di noi.

O meglio, verso Scorpius.

Devo dire che è stato esilarante, vedere un uomo di quarantacinque anni mettere su un broncio incazzato come se ne avesse tre, di anni, non appena gli ho fatto presente che Scorpius Malfoy è il mio ragazzo.

Non sono proprio riuscita a prendere sul serio le sue velate minacce a Scorpius, soprattutto dopo che la mamma lo ha liquidato con un "finiscila di fare l'idiota, Ronald."

"Forse per i prossimi vent'anni farò meglio a portarmi la bacchetta sotto il cuscino, quando vado a dormire." mormora Scorpius, inclinando leggermente il capo verso di me, senza smettere di guardare mia madre

"Sei molto ottimista." alzo gli occhi al cielo.

"Dici che non basta? Hai ragione, magari qualche incantesimo di disillusione o..-"

"Probabilmente tra vent'anni ci avrà fatti fuori il riscaldamento globale."

"Touché, Weasley. Preferirei di gran lungo essere ammazzato dal riscaldamento globale, piuttosto che affrontare in un duello tuo padre."

Alzo di nuovo gli occhi al cielo, ma sto sorridendo. La sua idiozia è adorabile.

"Mamma ti prego... Basta!"

Hugo si è appena guadagnato un'occhiataccia potentissima dalla nostra signora madre, ma ha comunque centrato il punto. Quando ci si mette, Hermione Granger sa essere davvero logorroica.

"D'accordo, giovanotti. Avvicinatevi tutti e mettete una mano sulla passaporta, mancano meno di..." controlla l'orologio al polso sinistro ".. Trenta secondi. Forza!"

La passaporta si illumina e, in un turbine che sembra durare un secolo, arriviamo a destinazione.




*****


Entriamo in quella che sembra davvero una reggia. Questa casa è gigantesca, talmente grande che potrebbero entrarci dieci Tane, forse di più.

Ma magari sono soltanto io ad essere esagerata, perché forse questa è una proporzione del tutto normale per tutte quelle persone che hanno talmente tanti soldi da non pensare neanche lontanamente di dover mangiare una coscia di pollo con le mani.

Resta comunque il fatto che questa casa sembra un sogno, molto simile eppure molto diversa da quella di Scorpius, che adesso cammina al mio fianco, la mano nella mia, disinvolto e spensierato come lo è di rado.

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora