Chapter SIXTEENTH

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25 Dicembre, 9:45 A.M., Grimmauld Place n°12


"Siamo fottuti. Siamo completamente, irrimediabilmente fottuti."

Credo che Albus, nonostante la sua plateale teatralità, questa volta abbia ragione.

Perché ci troviamo di fronte ad un immensa, grandissima dispensa totalmente vuota.

E neanche possiamo passare sopra a questa constatazione come se nulla fosse, dal momento che è anche il giorno di Natale.

"Beh, anche se ci fosse stato qualcosa da preparare, io e te non avremmo saputo come prepararla. Ergo, probabilmente è un bene, visto che hanno affidato questo compito a me e te." gli lascio una pacca sulla spalla, cercando di consolarlo e togliergli dalla faccia quell'espressione da bambino triste e affamato che non si addice per niente alla sua stazza imponente.

"Che facciamo? Non possiamo passare le prossime due settimane a mangiare nei fast food!"

Alzo gli occhi al cielo. "Parla per te..."

"Seriamente, Rose." sbotta "Dobbiamo inventarci qualcosa."

"E correre il rischio di fare esplodere questa casa dalle fondamenta? Non ci penso neanche, Albus."

"E allora.. Cosa facciamo...?" domanda, nervoso, passandosi ripetutamente la mano fra i capelli.

È l'incubo di Albus, lo so. Non sarà facile per lui, affrontare questa cosa.
Fare la spesa, non so per quale inspiegabile, stupida ragione, ha sempre mandato Albus in ansia. Letteralmente.

Beh, quando dicevo che questa non è affatto una famiglia normale, non lo dicevo tanto per dire.

"Forza... è giunto il momento." dico, trascinandomelo di forza fuori dalla cucina.

"Ricordami perché ci siamo offerti per questo ingrato compito, se siamo due incapaci." sbuffa, seguendomi di malavoglia, verso il cortile sul retro.

Nonostante sia dicembre, quindi inverno inoltrato, oggi c'è talmente tanto di quel sole che fa inaspettatamente caldo. Tanto che la neve di un paio di giorni fa si è sciolta ormai quasi del tutto.

"Non l'abbiamo fatto. Era l'unico compito rimasto. Ma puoi sempre andare a prendere una pala, e spostare via il fango da sotto il gazebo. Mi sembra un lavoro poco faticoso." dico, accennando a James, che assieme a Fred, si trova in mezzo al cortile a spalare tutto la fanghiglia da neve sciolta, tra un imprecazione e l'altra.

"Qualcuno può andare a cercare Scorpius Malfoy e il suo regale didietro che dovrebbe darci una mano qui? Prima che lo faccia io, e gli faccia vedere dove può ficcarsi questa pala e.."

Alzo gli occhi al cielo, e quando mi giro per andare, vedo il sopracitato Scorpius a pochi passi da me.

"Non posso James, dobbiamo andare a fare la spesa." esclama da sopra la mia spalla.

"Veramente non..."

"Andiamo Weasley, rendimi le cose facili per una volta.." sussurra, di modo che lo senta soltanto io.

*****

Non importa che io sia madido di sudore, sporco dall'ultimo filo dei miei bellissimi e splendidi capelli, fino ai piedi, o che questo sacco di spazzatura sia pesante come un troll di montagna - e non è che io sappia quanto pesi un troll di montagna, è semplicemente un paragone utile a rafforzare il concetto -

Ogni volta che la vedo, anche se non sta facendo nulla di speciale - perché camminare verso il cancello, con una tuta larghissima e una delle mie vecchie felpe, per andare a fare la spesa non si può definire speciale - io, comunque, non posso fare a meno di guardarla.

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora