Chapter TWENTY-SECOND

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Rose

"Dunque, in base a queste dinamiche, dovrei incontrare James da un momento all'altro?" Dominique non la smette di essere sarcastica e di prendersi gioco di me.

"Sei pessima. Davvero pessima."

Ma non mi sta a sentire, neppure scalfita dal mio tono di voce minaccioso e per nulla turbato dal fatto che Scorpius Malfoy mi stia guardando, lì impalato, a pochi passi dal ritratto di Ariana Silente.

Dominique mi liquida con un gesto della mano, saluta Scorpius con un cenno del capo, e poi sparisce, arrampicandosi su per il tunnel.

Alzo gli occhi al cielo, un po' per l'idiozia di mia cugina, e un po' perché devo combattere contro l'impulso di avvicinarmi, e accorciare quella che sembra una distanza molto ingiusta tra me e Scorpius Malfoy. Perché mi sembra ingiusta, è un interrogativo scomodo di cui non voglio conoscere responso.

"Ciao.." mormora.

E dal momento che non posso stare ferma immobile per tutta la serata, come se non fossi capace di assolvere ad elementari funzioni  di psicomotricità per chissà quale motivo, riprendo a muovermi, attraversando la grande Stanza delle Necessità.

Non faccio caso al caotico disordine che mi circonda - sebbene siano passate settimane dalla liberazione del tunnel principale - e nemmeno faccio caso al calore improvviso che sento sulle mie guance - maledette! -

Quella vergogna che aspetto, da un momento all'altro, però non arriva quando finalmente rivolgo lo sguardo verso di lui, che adesso è più vicino. E quella distanza, che mi sembrava di un'ingiustizia inspiegabile, adesso ch'è ridotta, lo è ancora di più: ingiusta e inspiegabile.

"Ciao.." mi rendo conto di quanto il mio tono di voce sia ridicolmente acuto mentre mi pronuncio.

Ma quella più ridicola di tutto, in questa stanza e magari in questo castello, magari in tutto il mondo, molto probabilmente sono io.
Che mi ritrovo a pensare inesorabilmente ad ogni cosa, e ogni cosa porta con sé una fitta dolorosamente piacevole, proprio qui al centro del cuore.

Perché, mio malgrado, forse mi piacciono i suoi capelli talmente biondi da sembrare ridicoli - andiamo… - e invece lo sono ben poco. Forse mi piace la sua faccia, quel suo ghigno tradito da due occhi che parlano tanto, e che proprio non ci riescono a vestirsi di strafottenza e di vuoto, come magari lui vorrebbe. Forse mi piace il suo profumo che, per chissà quale dannatissima ragione, mi è molto più familiare di quanto vorrei.

Forse mi piace perché… Mi piace così com'è.

E non glielo dirò mai, molto probabilmente. A lui, come a nessun altro.
Ma anche ammetterlo, solo per qualche istante, mi fa sentire bene, mi fa sentire leggera.

"Andiamo?"

Mi porge la mano per aiutarmi a salire su per il tunnel.
Un pensiero tanto sciocco, quanto inopportuno mi attraversa la mente proprio in questo istante:  la mia mano nella sua non sembra affatto fuori posto.

"Andiamo."

Scorpius


Quando lascia la mia mano e comincia a percorrere il tunnel di fronte a me, mi rendo conto di essere un idiota totale.

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora