Al tempo della guerra

18 CAPITOLO

Mi sveglio allegra.
Mi alzo.
Mi lavo e vesto.
Faccio colazione.
Poi vado a lavorare.
Dopo un pó arrivo.
Saluto i miei colleghi.
Salgo al terzo piano.
Vado nel mio reparto.
Saluto i miei nuovi pazienti.
Sono tre.
Gli misuro la pressione.
Gli misuro la febbre.
Gli cambio fasciature.
Cambio la flebo.
Passano le ore.
Mangio qualcosa.
- Ciao Ester. Ho saputo di Noah. Sono geloso - Vincent.
- Ciao Vincent, Milly e Lila. È sempre bello vedervi. Mi dispiace Vincent. Ti ho già detto tante volte che non provo niente per te. Solo una forte amicizia. Ora scusate ma devo andare - dico tranquillamente.
- Ho capito. Non ti romperò più le scatole. Puoi stare tranquilla - Vincent.
- Ciao Ester. Ci vediamo - Milly e Lila.
Detto ciò vado via.
Ritorno dai miei pazienti.
Li faccio mangiare.
Gli do le medicine.
Li saluto.
Vado al secondo piano.
Ci sono 7 stanze.
Metto apposto delle cose.
Passano altre ore.
Finisce il mio turno.
Prendo le mie cose.
Saluto i miei colleghi.
Poi vado via.
C'è Noah che mi aspetta.
Mi avvicino a lui.
Lo saluto.
Dopo ci incamminiamo verso casa.
Non riesco ad togliergli gli occhi di dosso.
Lui se ne accorge.
- Cosa c'è Ester? - Noah.
È arrivato il momento di parlare con il cuore.
- Tranquillo è tutto apposto. Però devo dirti questa cosa. Da quando ti ho conosciuto è passato 1 anno. È grazie a te se sono felice. Ed è una settimana che ho scoperto di amarti - dico imbarazzata.
- Sono felice che stai bene. Anche io mi sono innamorato di te. Vorresti essere la mia ragazza? - Noah sorridendomi.
- Certo che si - dico saltandogli in braccio.
Poi scendo.
Dopo un pó arriviamo.
Mi bacia.
Poi ci stacchiamo.
Dopo va via.
Apro il portone ed entro.
Percorro l'ingresso.
Finalmente a casa.
- Sono tornata - dico urlando.
- Bentornata Ester - mio padre e Meredith.
Mangiamo insieme.
Metto tutto apposto.
Dopo vado in camera mia.
Mi metto il pigiama.
Vado a letto.
Mi addormento subito.
Il giorno più bello della mia vita.